L'educazione nella storia, Nella nostra infanzia c’è sempre un momento in cui una porta si apre e lascia entrare l’avvenire (Graham Greene)

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marî
view post Posted on 10/6/2012, 15:19





RIEPILOGO PER CONCETTI



ANIMISMO - Concezione della nura tipica del Rinascimento (1600) che la vede animata da forze che provengono dal suo interno (alchimia).

METODO SPERIMENTALE (Galilei) - E' preconizzato da Bacone che basa l'indagine scientifica sull'osservazione, la classificazione dei fenomeni e l'esperimento; ma egli approda ancora a una fisica qualitativa.

INVENZIONE - E' l'obiettivo della scienza baconiana, che prevede una larga e benefica applicazione delle scoperte scientifiche ai miglioramenti tecnici.

METODO GALILEIANO - E' il vero metodo sperimentale che applica il calcolo matematico all'osservazione e utilizza sial a"sensata esperienza" (induzione) che le "necessarie dimostrazioni" /(deduzione) = 1. Osservazione 2. Ipotesi 3. Verifica

MECCANICISMO - La concezione della natura inaugurata da Galileo, Cartesio, Hobbes, che vedno la realtà corporea soltanto sotto l'aspettoo quantitativo, come estensione e movimento trasmesso da parte a parte.

PSICOLOGIA MECCANICISTICA - Quella di Hobbes, che applica ai fenomeni psichici le stesse leggi del movimento meccanico della natura.

ANTIARISTOTELISMO - Nasce nell'epoca moderna dalla caduta di certi presupposti fisici sostenuti da Aristotele, ma anche dall'avere visto erroneamente in lui il sostenitore a oltranza del metodo deduttivo.

PRESUPPOSTO DUALISTICO - Il ritenere che tra conoscere ed essere esista una barriera o un fosso (vedi Cartesio).

FENOMENISMO - Il sostenere che la conoscenza non attinge direttamente l'essere, ma le percezioni o le idee che ce lo rappresentano (Conosciamo solo ciò che i sensi ci ermettono).

NATURALISMO PEDAGOGICO - Viene proposto agli inizi dell'età moderna e consiste in un richiamo a studiare la natura piuttosto che i librie a graduare l'insegnamento secondo i ritmi naturali dell'apprendimento.

METODO INTUITIVO - Modo di insegnamento che si avvale della presentazione degli oggetti o della loro rappresentazione grafica; comunque arriva all'intellett attraverso i sensi.

PANSOFIA - Progetto del Comenio dell'insegnar "tutto a tutti", progetto dello stesso Comenio e di S. Hartlib di creare un'Accademia universale di sapienti, per mettere in comune le ricerche e le scoperte scientifiche.

SCUOLA PANSOFICA - Esperienza realizzata (limitatamente alle prime classi) in Ungheria dal Comenio (dal 1649 al 1654).

ORGANICITA' - E' il principio metodologico secondo il quale si deve procedere dal semplice al complesso.

CICLICITA' - Consiste nel riprendere e approfondire successivamente le stesse nozioni nei vari ordini di scuola.

UNITA' (di insegnamento) - Esige un insegnante per classe e lo stesso metodo nell'intero ciclo di studi (Gesuiti).

JANUA LINGUARUM - Espediente metodologico inventato dal Comenio per insegnare il latino partendo da frasi di uso corrente (applicazione del metodo intuitivo all'insegnamento della lingua).

ORBIS PICTUS - Primo esempio di libro di testo illustrato.

 
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marî
view post Posted on 24/6/2012, 19:31




L'educazione con il '600, subisce l'influenza della nuova filosofia e dei nuovi metodi d'indagine.

Ci si pone il problema del metodo (il problema del conoscere, per raggiungere la verità nella filosofia e nelle scienze).

Il metodo aristotelico-scolastico (deduttivo) appare infecondo da verità generale a verità particolare (ciò che si sa già senza produrre verità nuove).

In questa ricerca del metodo si distinguono due nuovi indirizzi:



EMPIRISMO

RAZIONALISMO (ragione)

Bacone - Galilei - Locke - Hume

Cartesio

Le nostre conoscenze derivano dall'esperienza
(a posteriori - Metodo induttivo)

Le nostre conoscenze derivano dallo spirito
(a priori - cioè sono innate - Metodo deduttivo)

Bacone - dà la teoria del metodo induttivo

Metodo deduttivo-matematico
(può dare verità utili e nuove)

Galilei - Applica il metodo induttivo nella realtà, ma non si limita solo a questo e partendo dal presupposto che l'uomo è dotato di sensi e intelletto e che il libro della natura è scritto in: triangoli, quadrati, cerchi e altre figure geometriche, integra il metodo induttivo con il metodo induttivo-matematico.

Metodo della matematica - Scienza dell'astratto.

Metodo della filosofia - Scienza del concreto
(poesia, religione, storia, etc.)

La conoscenza deriva dall'esperienza

Mentalità astrattistica e antistorica (XVIII sec.)
Illuminismo, Rivoluzion fino al Romanticismo

-

Cartesio = Galileo
Corpo:

Qualità primarie oggettive - Estensione - Sostanza infinita - Dio- Autosufficienza assoluta

Qualità secondarie soggettive = Colori - Odori - Sostanza finita - Mondo - Creature - Autosufficienza relativa (aiuto di Dio).

Non esistono idee innate o pensiero a priori.

Le verità autoevidenti sono innate e non derivano dall'esperienza sensibile.

-

L'educazione deve sviluppare la ragione, formare il giudizio.

Il centro di cultura non sono più le lettere (Rinascimento) ma le SCIENZE (logica matematica) e l'attività educativa ha un fine prevalentemente formativo.



Kant cercò un compromesso tra Empirismo e Razionalismo: limitando la conoscenza al dominio dell'esperienza a posteriori, (concezione empiristica), ma attribuì all'intelletto la funzione di incorporare le sensazioni nella struttura dell'esperienza.

Questa struttura poteva essere conosciuta a priori senza il ricorso di metodi empirici (concezione razionalista).



A POSTERIORI (latino, "da ciò che viene dopo"), relativo a ciò che si conosce attraverso l'esperienza sensibile; è un concetto fondamentale dell'epistemologia.

Coloro che ritengono che la conoscenza a posteriori sia l'unica vera conoscenza, i sostenitori dell'empirismo, sottolineano che possiamo conoscere soltanto ciò che è raggiungibile per mezzo dell'esperienza, in particolare la percezione sensibile (LOCKE).

A PRIORI (latino, "da ciò che viene prima"), in filosofia, è relativo alla conoscenza che si acquisisce prescindendo dall'esperienza, cioè mediante il solo ragionamento deduttivo.

La conoscenza a priori è fondamentale per certi rami dell'espistemologia, specialmente per le teorie razionaliste René Descartes, ad esempio, partì dal presupposto che la ragione fosse una facoltà indipendente dall'esperienza, e si schierò a favore di una conoscenza innata, oa priori, dell'io nella sua celebre proposizione Cogito, ergo sum (Penso, dunque sono), che divenne il punto di p artenza della sua filosofia (CARTESIO).

Cartesio tentò di applicare alla filosofia il metodo deduttivo della matematica, rifiutando il metodo della scolastica, fondato sul principio di autorità e sulla persuasività della tradizione.

Decise di non considerare vero nulla prima di esserne assolutamente certo e individuò un metodo per scoprire verità assolutamente certe nella pratica dello scetticismo: cercò di dubitare di tutto ciò che riteneva vero e investigare sulla possibilità del dubbio.

Praticando questo "metodo del dubbio", egli constatò di poter dubitare di tutto, tranne che della propria esistenza, poichè all'atto stesso del pensare occorreva un soggetto pensante, egli stesso doveva esistere per poter pensare.

Cartesio espresse questa conclusione nel famoso motto: "Cogito ergo Sum" (Penso, dunque sono).

Partendo dal principio che il pensiero può dimostrare autonomamente la prpria esistenza, concluse che la caratteristica essenziale del soggetto fosse il pensiero.

Cartesio proseguì nella riflessione deducendo l'esistenza di Dio e sostenendo che Egli aveva creato due sostanze:

1) La sostanza pensante (res cogitans), la cui caratteristica essenziale è il pensiero - La sostanza pensante si conforma alle leggi del pensiero - Spirito:

2) La sostanza estesa (res extensa), la cui caratteristica essenziale è quella di occupare una determinata estensione fisica - la sostanza estesa si conforma alle leggi meccaniche della fisica - materia.

La bipartizione della realtà nelle due sostanze, quella fisica e quella mentale, è nota come dualismo (spirito-materia) cartesiano e ha influenzato straordinariamente la filosofia occidentale.

Dualismo - Nella filosofia platonica il dualismo fondamentale concerne "essere" e "non essere", cioè idee e materia.

EPISTEMOLOGIA (Greco, episterne, "conoscenza"; logos, "studio"), disciplina filosofica concernente le teorie della conoscenza.

L'epistemologia si occupa della definizione di "conoscenza" e dei concetti a essa relativi, dei suoi fondamenti e criteri, della validità e dei livelli di certezza, di una sua possibile tipologia e dell'esatta relazione tra il soggetto conoscente e l'oggetto conosciuto (KANT).

Edited by marî - 12/11/2017, 18:33
 
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marî
view post Posted on 1/7/2012, 08:54





RIEPILOGO PER CONCETTI



SENSAZIONE - Data dai sensi - Fonte dell'esperienza del mondo esterno.

RIFLESSIONE - Elaborazione dei sensi - Fonte dell'esperienza internam dei nostri stati psichici.

IDEE SEMPLICI - Prodotto immediato del'esperienza sia interna che esterna; costituiscono "l'alfabeto" del pensiero (Locke).

IDEE COMPLESSE - Combinazioni di idee semplici, come le idee di modi di sostanze, di relazioni (Locke).

SOSTANZA - Secondo Locke, idea di un sostrato (che sta sotto) unificatore delle qualità percepite.

PEDAGOGIA EMPIRISTA - Fonda l'educazione sull'esercizio e sull'esperienza.

EDUCAZIONE FISICA - Secondo Locke, si costruisce con l'osservanza di norme igieniche e con l'assuefazione alle difficoltà.

DISCIPLINA - Si ottiene dai piccoli con moderati castighi; dai grandicelli con la prsuasione.

SENTIMENTO DELL'ONORE - Secondo Locke, strumento legittimo ed efficace sul quale far leva per ottnere un buon comportamento.

VERUM IPSUM FACTUM - Principio gnoseologico e pedagogico del Vico, secondo il quale si conosce veramente solo ciò di cui siamo autori.

SCIENZA NUOVA - La storiografia che si costruisce sulla filologia, che accerta i fatti, e sulla filosofia che li interpreta.

PEDAGOGIA VICHIANA - Rivalutazione degli atteggiamenti prelogici e fantastici dell'infanzia e della fanciullezza.

 
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marî
view post Posted on 1/7/2012, 11:40




DESCARTES RENE' (1596-1650), noto anche col nome italianizzato di Cartesio, filosofo, scienziato e matematico francese, considerato il fondatore della filosofia moderna.

Fu educato dai Gesuiti (Ordine religioso della Chiesa cattolica fondato da Sant'Ignazio di Loyola nel 1534 e approvato ufficialmente dal papa Paolo III nel 1540. Scopo dell'ordine è l'envangelizzazione quale frutto della predicazione, dell'insegnamento e del servizio alla Chiesa. L'impegno educativo dell'ordine ha favorito sia gli studi teologici sia le discipline secolari) nel collegio di La Flèche, dove approfondì, oltre ai classici, lo studio della matematica e della filosofia scolastica.

In seguito studiò diritto presso l'università di Poitiers e dal 1618 si arruolò nell'esercvito del principe protestante olandese Maurizio di Nassau, deciso a intraprendere la carriera militare.

La sua attenzione era tuttavia già rivolta ai problemi filosofici e matematici ai quali avrebbe dedicato tutta la vita.

Tra il 1623 e il 1625 viaggiò in Italia; dal 1625 al 1628 visse in Francia dedicandosi alla filosofia e agli esperimenti di ottica.

Si trasferì poi in Olanda, dove visse in diverse città, tra cui Amsterdam e Leida.



Durante i primi anni della permanenza in Olanda, Cartesio,m compose tre trattati importanti:

- la DIOTTRICA

- le METEORE

- la GEOMETRIA

pubblicati nel 1637 e introdotti dal DISCORSO SUL METODO, che compendiava la sua filosofia.



Seguirono altri scritti filosofici, tra i quali le MEDITAZIONI METAFISICHE (1641) e i PRINCIPI DI FILOSOFIA (1644).

Nel 1649 Cartesio fu invitato alla corte di Stoccolma per dare lezioni di filosofia alla regina Cristina di Svezia; ammalatosi di polmonite, morì l'anno seguente.

FILOSOFIA

Cartesio tentò di applicare alla filosofia il metodo deduttivo della matematica.



Rifiutando il metodo della scolastica, fondato sul principio di autorià e sulla persuasività della tradizine, Cartesio affermò che nella ricerca della via che conduce alla conoscenza avrebbe aqccolto come vere soltanto le proposizioni chiare e distinte, dotate di un'evidenza pari a quella posseduta dalle dimostrazioni matematiche e geometriche.

Decise dunque di non considerare vero nulla prima di esserne assolutamente certo e individuò un metodo per scoprire verità assolutamente certe nella pratica dello scetticismo: cercò di dubitare di tutto ciò che riteneva vero e di investigare sulla possibilità del dubbio.

Praticando questo "metodo del dubbio", egli constatò di poter dubitare di tutto, tranne che della propria esistenza: poichè all'atto stesso del pensare occorreva un soggetto pensante, egli stesso doveva esistere per poter pensare.

Cartesio espresse questa conclusione nel famoso motto:



Cogito ergo sum = Penso, dunque sono.



Partendo dal principio che il pensiero può dimostrare autonomamente la propria esistenza concluse che la caratteristica essenziale del soggetto fosse il pensiero.

Cartesio proseguì nella riflessione deducendo l'esistenza di Dio e sostenendo che Egli aveva creato due sostanze:



1) La sostanza pensante (res coditans), la cui caratteristica essenziale è il pensiero e si conforma alle deggi del pensiero;

2) La sostanza estesa (res extensa), la cui caratteristica essenziale è quella di occupare una determinata estensione fisica, si conforma alle leggi meccaniche della fisica.

La bipartizione della realtà delle due sostanze, quella fisica e quella mentale, è nota come dualismo cartesiano e ha influenzato straordinariamente la filosofia occidentale.

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MATEMATICA

Cartesio contribuì notevolmente alle ricerche matematiche elaborando le basi concettuali della geometria analitica; onoltre, fu il primo matematico che cercò di classificare le curve secondo il tipo di equazione a esse associato, contribuendo così alla teoria delle equazioni.

Introdusse l'uso delle ultime lettere dell'alfabeto per designare le incognite e delle prime lettere dell'alfabeto per designare i termini noti.

Inventò anche il metodo degli indici (come x2) per esprimere le potenze dei numeri.

Inoltre formulò la regola, nota come regola cartesiana dei segni, per trovare il numero delle radici positive e negative di qualsiasi equazione algebrica.

Il DISCORSO SUL METODO (1637) considerato il MANIFESTO della filosofia moderna, annuncia il nuovoorientamento nel campo del sapere: un sapere che cerca il proprio fondamento nell'uomo e nella sua razionalità.

Divisione del discorso:

1) Considerazioni riguardanti la scienza

2) Principali regole del metodo

3) Alcune regtole della morale ricavate dal metodo

4) Le ragioni che provano l'esistenza di Dio e dell'anima umana (metafisica di Cartesio)

5) L'ordine delle questioni di fisica e spiegazione movimento del cuore e alcune difficoltà della medicina e differenza tra anima umana e anima animale

6) Cose necessarie per il progresso nella ricerca della natura e le ragioni che lo hanno spinto a scrivere



Edited by marî - 12/11/2017, 18:34
 
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marî
view post Posted on 7/7/2012, 12:09




JOHN LOCKE (Wrington 1632 - Oates 1704), filoso inglese, uno dei fondatori dell'empirismo (concretezza, formalità = consapevolezza del proprio valore e coscienza degli impegni; portare a compimento una promessa fatta, anche a costo della vita stessa):

Studiò presso l'università di Oxford; vi ottenne incarichi accademici e fu amico di Robert Boyle e dei più eminenti scienziati del suo tempo, di cui condivideva gli interessi.

Dal 1667 visse nella residenza londinese di Anthony Ashley Cooper, futuro conto di Shaftesbury, uomo politico di cui fu amico, consigliere e medico.

Nel 1675, in seguito alla sconfitta politica di Shaftesbury, Locke riparò in Francia, dove studiò la filosofia di Cartesio e Gassendi; tornò per un breve periodo in Inghilterra ma dovette ancora fuggire in Olanda per motivi politici.

In seguito alla Gloriosa rivoluzione del 1688 (Rivoluzione incruenta verificatesi in Inghilterra nel 1688-1689. Si concluse con la deposizione di Giacomo II e l'ascesa al trono di Maria II e del marito Gugliemo III d'Orange e con l'istaurazione di un regime monarchico costituzionale), ritornò in Inghilterra, dove ottenne nuovamente cariche pubbliche.

EMPIRISMO

Nella sua opera principale, Saggio sull'intelletto umano (1690), Locke sistematizzò la dottrina empirista, già illustrata da Francesco Bacone all'inizio del secolo.

1° libro = Confutazione delle idee innate (Non c'è niente di innato)



2° libro = L'origine della conoscenza è l'esperienza



Indagine/ricerca di Locke sulla conoscenza umana



Esistenza del nostro io

Esistenza delle altre cose

Esistenza di Dio

per INTUIZIONE

per SENSAZIONE

per DIMOSTRAZIONE
Nulla viene dal nulla
L'esistenza di Dio è necessaria per spiegare l'esistenza del nostro essere e di ogni altra cosa



Contrario alle teorie dell'innatismo, Locke considerava l'intelletto dell'individuo alla nascita come una tabula rasa sulla quale l'esperienza scrive tutti i contenuti della conoscenza.

Per Locke l'esperienza sensibile è alla base di ogni conoscenza umana, poichè, tramite la sensazione e la riflessione, fornisce all'intelletto i contenuti del pensiero (le idee), cioè le rappresentazioni della mente.

Per Locke il concetto di sostanza si crea nella nostra mente da una collezione di idee semplici (es. se vedo un frutto, ne colgo il colore, la forma, il sapore e il peso).

La sostanza è l'idea di qualche cosa che non percepiamo ma supponiamo che esista.

Se togliamo tutto della sostanza, rimane solo l'idea.



Le idee possono essere di due tipi:

IDEE SEMPLICI e IDEE COMPLESSE



IDEE SEMPLICI
Alfabeto del pensiero

Sono le percezioni, i dati sensibili, i primi elementi che attraverso i sensi noi immagazziniamo

IDEE COMPLESSE

SENSO ESTERNO = Lo spirito conosce le cose materiali
SENSAZIONE
Colore e suono

SENSO INTERNO = Lo spirito riflettendo: percepisce, pensa, vuole, etc.
RIFLESSIONE
Percezione e memorizzazione
di MODO - Coraggio, Omicidio

di RELAZIONE - Causa-effetto / Padre-figlio

di SOSTANZA - Sostanza è tutto ciò che ha essere proprio (cane, uomo, casa)

di ACCIDENTE - E' ciò la cui esistenza riposa in sostanza (latrare del cane, colore dei capelli, dimensione casa)

Le idee semplici vengono elaborate in idee COMPLESSE

...



Grande importanza ebbero le analisi politiche contenute nei due Trattati sul governo (1690), per Locke, infatti, la sovranità non è dello stato, ma del popolo, (il popolo è il vero titolare del potere politico supremo), a cui lo stato deve garantire tutti i diritti naturali.

Se lo stato usurpa la sovranità popolare, i cittadini hanno il diritto di rimuovere, anche attraverso una rivoluzione, il potere costituito.

Una forma di controllo dell'operato dello stato è la separazione dei poteri, distinguendoli in potere legislativo, esecutivo e giudiziario, e il loro equilibrio.

Il suo liberalismo (Dottrina politica imperniata sulla difesa della sfera d'autonomia del singolo dall'invadenza delle istituzioni o di qualunque gruppo sociale prevaricante) lo portò anche a riconoscere la separazione tra chiesa e stato e a promuovere la tolleranza e la libertà di culto.

PENSIERI SULL'EDUCAZIONE - 1693 - Opera pedagogica

Serie di lettere scritte ad un nobile inglese (Clarke) per consigli sull'educazione dei figli.

Si dividono in tre settori:



EDUCAZIONE FISICA

EDUCAZIONE MORALE
o del Carattere

EDUCAZIONE INTELLETTUALE
(metodo induttivo)

-

Far conoscere il sentimento dell'onore

Fare esperienza diretta - Formare la testa, educare a ragionare, sollecitare la capacità critica, ragionamento

Metodo dell'indurimento fisico (disciplina spartana)

Esercitare per gradi il bambino

L'educando impara ciò che è più utile

Particolare cura del corpo - Irrobustirlo e renderlo pronto a sopportare l'indurimento per il futuro

- Dominio delle passioni (autocrontrollo della ragione)
- Sentimento dell'onore (approvati o disapprovati)
- Persuasione
- Non prevede castighi corporali
- Il castigo più grande è togliere la stima
- Bisogna parlare al giovane e farlo ragionare
1) Lingua materna
2) Equitazione, scherma, danza
3) Lingue straniere (inglese, latino, lingua dei dotti)
4) Matematica e matematica finanziaria
5) Geografia e Storia (Romana)
6) Diritto (Costituzione, studio dello Stato)
7) Mestiere manuale

Consigli igienici (Locke era medico) per abituarsi alle avversità atmosferiche e ambientali

- Vita sobria e regolata
- Cibi semplici
- Coricarsi e alzarsi presto

Si integra con l'educazione religiosa.

Insegnare che Dio ha fatto e governa tutto, che sente e vede tutto

Educazione alle buone maniere



- Cortesi - E' l'espressione della gentilezza dell'animo
- Rispetto per il prossimo

Base dell'educazione spirituale

Brevi e semplici preghiere al mattino e alla sera

Noi conosciamo solo quello che siamo in grado di capire



Il buon Gentlemen deve avere:



VIRTU'

SAGGEZZA

CIVILTA'

CULTURA

Rispettoso di Dio e Sincero

Buon amministratore dei beni ma senza imbrogli

Conscio della propria possibilità e responsabilità

Non è memorizzazione, la cultura deve essere appresa fondamentalmente quando si è adulti: abituandosi a RAGIONARE



Il segreto dell'educazione consiste nel conciliare l'autorità dell'educatore con la libertà dell'educando.

La formazione dipenderà dalle'sercizio delle facoltà del ragazzo, dovrà essere preparato ad affrontare la vita pratica.

La classe da educare è la classe della piccola nobiltà e dell'alta borghesia e l'educazione di tipo privato.

Il giovane dovrà essere capace di amministrare la sua proprietà e quindi essere esperto di conti; dovrà intraprendere viaggi all'estero e perciò conoscere le lingue moderne; occuparsi di affari pubblici e quindi esperto di giurisprudenza.

Dovrà avere volontà, carrattere e giudizio.



PENSIERO PEDAGOGICO DI LOCKE



LIMITI

MERITI

Educazione riservata ad una sola specifica classe sociale (alta Borghesia e Aristocrazia

Scarsa importanza riconosciuta alla figura materna

Scarso spazio riservato all'educazione estetica

Il lavoro manuale in termini dilettantistici

Realismo pedagogico e ottimismo pedagogico (concezione secondo cui l'educazione può perfezionare e migliorare l'uomo)

Metodo intuitivo e induttivo

Importanza dell'educazione fisica



OPERE:

- 4 Lettere sulla tolleranza religiosa (1689/1700) - Rispetto religioso - Va riconosciuta a tutti - I cattolici sono troppo fanatici

- Saggio sull'intelletto umano (1690) - Parte gnoseologica e filosofica

- 2 Trattati sul governo (1691)

- I pensieri sull'educazione (1693) - Opera pedagogica

Nei Pensieri sull'educazione Locke affronta i problemi psico-pedagogici:



PIANTO

PAURA

CURIOSITA'

BUGIE INFANTILI e MENZOGNE

E' spesso un tentativo del bambino di affermare il suo predominio
(non lasciarsi commuovere)
E' espressione di dolore (è bene che i bambini si induriscano contro la sofferenza)

Tendenza naturale per preservarci dai pericoli

Evitare al bambino spaventi precoci cioè metterlo di fronte a tutto ciò che può far paura

Affrontare per gradi la paura

Senso di intelligenza per Locke è il punto di partenza del sapere

Va incoraggiata e soddisfatta perchè porta all'interesse

Pessimo difetto

I bambini le dicono per scusarsi

La bugia deve essere corretta con rigore



Il fine ultimo dei pensieri pedagogici di Locke non è religioso, ma politico.

Locke critica l'innatismo di Cartesio "...se le idee fossero innate, tutti gli uomini dovrebbero avere le stesse idee..." poichè non sono innate, ma derivano dall'esperienza"...nei bambini, negli ignoranti, etc., la cui esperienza è limitata, essi mancano di parecchie cose..."



La pedagogia di Locke, a differenza di Comenio, ha il merito di aver studiato per la prima volta la NATURA UMANA (Rousseau), anche se Locke si pone più dal punto di vista dell'educatore, che da quello dell'educando (autorità educatore - libertà educando).

L'istruzione non è più umanistica ma realistica e moderna per adeguarsi alle nuove classi sociali.

Locke è stato il maggiore esponente del liberalismo politico.



FILOSOFIA

PENSIERO POLITICO

DOTTRINA PEDAGOGICA

Empirismo

Liberalismo

Educazione del Getlemen

Tutto ciò che conosciamo deriva dall'esperienza sensibile

Contrattualistico, non esisteva lo Stato e gli uomini hanno deciso di stringere un patto sociale

Classe dirigente emersa dalla Rivoluzione del 1688

SONO IO CHE COSTRUISCO LE IDEE

Patto sociale da cui è nato lo Stato vero e proprio

PENSIERI SULL'EDUCAZIONE (1693)

Lo Stato nasce per tutelare, difendere e garantire i diritti dell'individuo

Diritti inalienabili: vita, proprietà privata, etc.

Parla dei pensieri del getlemen, perchè gli è stato chiesto

Io educo i getlemen, qualcuno pensi agli altri



Egli non ammette altra fonte di conoscenza che non sia l'esperienza sensibile (sensazione + riflessione).

La base e la finalità pedagogica di Locke sono:

la spontaneità e l'autonomia del fanciullo (Rousseau) e dato che l'esperienza nei fanciulli è limitata, a loro mancano parecchia idee (semplici e complesse).

Il fine pedagogico di Locke non è religioso, ma politico; si occupò dell'educazione non del popolo in quanto dovevano pensarci gli altri, ma mirò a formare il perfetto getlemen inglese, il futuro, serio e onesto governante, che sapesse tutelare i diritti naturali dei cittadini.

Era contrario all'educazione pubblica e prediligeva quella privata, sotto le cure del padre o di un precettore.

Scarsa importanza ha riconosciuto alla figura materna.

Esso si rivolgeva ad una classe ben precisa, quella della piccola nobiltà e dell'alta borghesia, quella classe attiva nella difesa e dedita a rendere prosperi i propri possedimenti, ppiena di iniziativa e di buon senso nell'amministrazione pubblica, fiduciosa e consapevole dei suoi diritti e doveri.

La cui forza, nella società e nella politica, era costituita non solo dalla ricchezza, ma anche dal lavoro e dal merito.

La pedagogia di Locke studia la natura umana, l'istruzione è di tipo naturalista e si conforma alle nuove classi sociali dellìepoca.

L'educazione si divide:



- Educazione intellettuale - Che ha il fine di ragionare l'uomo perchè la cultura forma la mente e non la cosicenza e la ragione neé la regina.

L'educando deve imparare solo ciò che gli sarà utile nella vita più un lavoro manuale.

- Educazione fisica - Locke che è un medico dedica cure particolari al corpo, perchè un corpo agile e orbusto è un docile strumento dell'anima.

- Educazione morale - Il giovane signore non deve essere solo un uomo colto, ma deve avere autocontrollo, stima e buone maniere.

L'educatore deve abituare il giorvane, non appena sia in grado, a vincere ogni impulso e ogni tendenza istintiva.

Edited by marî - 12/11/2017, 18:35
 
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marî
view post Posted on 15/7/2012, 15:31





hrzeok



Locke assistette alla conflittualità tra Parlamento e Monarchia.

Dal 1625 al 1649 Carlo I impose nuove tasse per partecipare alla Guerra dei Trent'anni, il Parlamento in cambio dell'approvazione pretese la Petizione dei Diritti (1629), Carlo I rimise allora in vigore vecchie tasse.

Nel 1648 gli Scozzesi si ribellarono contro l'imposizione della supremazia della Chiesa anglicana, Carlo I fu sconfitto.

Il Parlamento (corto Parlamento) fu convocato e sciolto, il successivo (Parlamento lungo) ottenne l'abolizione di tutte le tasse e dichiarò guerra ai cattolici.

Nel 1642 il re fuggì mentre iniziava la guerra civile.

Le truppe monarchiche furono sconfitte a opera di Cromwell, nel 1649 Carlo I fu decapitato.

Cromwell instaurò una repubblica sotto il suo protettorato.

Egli ottenne brillanti vittorie militari; sottomissione dell'Irlanda (1649) e della Scozia (1651).

Nel 1651 fu emanato l'Atto di navigazione contro il monopolio olandese dei commerci.

Dal 1660 al 1685 Carlo II restaurò la monarchia: governò senza il Parlamento appoggiandosi all'alleato francese.

Dal 1685 al 1688 Giacomo II , cattolico, fu mal sopportato dalpopolo: la nascita di un erede provocò la ribellione contro la possibile restaurazione cattolica (Gloriosa Rivoluzione).

Nel 1685 Guglielmo III d'Olanda fu proclamato sovrano insieme alla moglie Mary Stuart.

Il Parlamento emanò la Dichiarazione dei Diritti e il sovrano la sottoscrisse.

Riconosceva il carattere contrattuale del suo potere e apriva la strada alla supremazia del Parlamento sulla corona.



hrzeok



Il liberalismo di Locke consiste nel riconoscere all'uomo dei diritti fondamentali, quali la libertà, la vita e la proprietà, che non possono essere trasferiti ad altri e sono irrinunciabili perchè si fondano sulla ragione.

Per tutelare questi diritti e per evitare inconvenienti, il popolo, mediante un patto sociale conferisce il potere al sovrano, e il sovrano, poi, deve renderne conto ai suoi sudditi.

Esistono però dei limiti ben precisi tra la funzione di emanare atti legislativi e la funzione di mettere in atto tali leggi, che inogni caso devono essere separati tra loro; e quando l'autorità esce da questi limiti, diventando governo assoluto, dispotica e non rispondendo più ai fini per i quali è stata creata, il popolo ha il diritto di abbatterla.



hrzeok



Il fine educativo dei "Pensieri Pedagogici" non è religiosa, ma politico.

Locke espose i suoi pensieri sull'educazione in questo trattato, che è una raccolta di lettere indirizzate ad un nobile inglese, che gli chiese di dargli alcuni consigli per educare i suoi figli.

Locke non si occupava dell'educazione del popolo, a questo dovevano pensarci gli altri, ma mirava a formare il perfetto getlemen inglese, il futuro serio e onesto governante; era contrario all'educazione pubblica e prediligeva l'educazione privata, sotto le cure del padre o di un precettore.

Esso si rivolgeva ad una classe ben precisa, quella della piccola nobiltà e dell'alta borghesia, quella classe attiva nella difesa e dedita a rendere prosperi i propri possedimenti, piena di iniziativa e di buon senso nell'amministrazione pubblica, fiduciosa e consapevole dei suoi diritti e doveri.

La cui forza, nella società e nella politica, era costituita non solo dalla ricchezza, ma anche dal lavoro e dal merito.

I "pensieri sull'educazione" si possono distinguere in tre settori:

1) Educazione intellettuale - Che ha il fine di fare ragionare l'uomo, il metodo usato è intuitivo-induttivo e le materie proposte sono: l'inglese, il francese, il latino, la matematica anche quella finanziaria, il diritto inglese e internazionale, la storia e la geografia, le scienze naturali, la fisica e l'astronomia.

2) Educazione fisica - Locke, che è un medico, dedica una particolare attenzione alle cure del corpo, evitando moine e dolcezze e prendendo a modello l'educazione spartana.

3) Educazione morale - L'ìindividuo non deve essere solo un uomo colto, ma deve essere animato dal sentimento dell'onore, deve avere coscienza del proprio valore, della propria posizione e deve sempre rispettare la parola data.

Non si prevedono castighi corporali, il giovane bisogna farlo parlare e farlo ragionare.

E qualora bisognasse punirlo, il più grande castigo è toglierli la stima.



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Le proposte relative all'educazione intellettuale, morale e fisica, per Locke sono:

- Educazione fisica che Locke ritiene molto importante: deve mirare alla formazione di un corpo agile e robusto

- Educazione morale, che locke considera superiore ad ogni altra cosa: l'educatore deve abituare il ragazzo, non appena sia in grado, a vincere ogni impulso, ogni tendenza istintiva

E si arriva a questo, non con pene corporali, ma con esempi e con la persuasione.

- Educazione intellettuale: Il giovane dovrà imparare soltanto ciò che gli sarà utile nella vita, oltre allo studio anche unlavoro manuale.



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I problemi psicopedagogici che Locke affronta sono:

a) il PIANTO, molto spesso è un tentativo da parte del bambino di affermare il suopredominio, non bisogna lasciarsi commuovere ed essere teneri, perchè il fanciullo si deve indurire contro la sofferenza.

b) la PAURA è una tendenza naturale, serve per preservarci dai pericoli e il bambino si deve abituare graduatamente, evitando spaventi precoci.

c) la CURIOSITA' infantile è segno di intelligenza, va incoraggiata e soddisfatta con risposte certe e non evasive.

d) la MENZOGNA, è un pessimo difetto e i bambini la usano spesso come una scusa, deve essere corretto con rigore (il bambino).



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marî
view post Posted on 15/7/2012, 17:18





RIEPILOGO PER CONCETTI



Razionalismo - Corrente della filosofia moderna (1600) che ritiene che l'uomo possieda idee e principi innati, dai quali soltanto deriva ogni conoscenza ulteriore con valore di certezza (Cartesio).

Metodo razionalista - E' il metodo analitico deduttivo proprio della matematica, detto anche a priori, in quanto i giudizi che vengono pronunciati prescindono dall'esperienza; essi procedono da ciò che è immediatamente evidente.

Discorso sul metodo - Opera fondamentale di Cartesio, che presenta il metodo analitico deduttivo e le sue applicazioni alla matematica.

Regole (del metodo) - Evidenza - analisi - sintesi - enumerazione completa.

Dubbio metodico - Quello cartesiano, adottato come strumento per accertare ciò che resiste al dubbio stesso (Dubito di tutto fuorchè del mio essere pensante "cogito ergo sum").

Prima certezza - Il "cogito", ossia l'evidenza del proprio essere pensante, che emerge dal dubbio esteso a ogni altra realtà.

Chiarezza e distinzione - Criterio di verità, equivale all'evidenza.

Distinzione anima-corpo - Proclamata da Cartesio, produce difficoltà a comprendere come costituiscano nell'uomo un'unica sostanza.

Idee innate - Sono le idee chiare e distinte, poste in noi originariamente da Dio e pertanto garantite nella loro verità (Cartesio)

Idee avventizie - Sono le idee che provengono dall'esperienza, la cui verità è sempre dubbia. (Cartesio)

Errore - Secondo Cartesio nasce dalla precipitazione di giudizio, cioè dalla fretta di arrivare a conclusioni senza il conforto dell'evidenza.

Rea cogitans - Lo spirito, che equivale a pensiero.

Res extensa - Il corporeo, che equivale a estensione e movimento meccanico.

Pedagogia razionalista - Ha cura dell'educazione mentale al rigore logico e dell'educazione del carattere al controllo di sé (Metodo deduttivo = matematica).

Giansenismo - Dottrina eretica che sostiene l'irrimediabile corruzione della natura umana dopo il peccato originale.

Metodo fonico - Nell'insegnamento della lettura fu introdotto nelle Piccole Scuole di Port-Royal su suggerimento di Pascal.

Educazione femminile - Sostenuta dal Fénelon che vuole la donna istruita in tutto ciò che può esserle utile come madre di famiglia, educatrice e amministratrice di beni.

Empirismo - Corrente della filosofia moderna che non ammette altra fonte di conoscenza che non sia l'esperienza sensibile (John Locke)

 
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marî
view post Posted on 15/7/2012, 20:55





NEOCLASSICISMO (Nuovo classicismo dal 1789 al 1815-1816)

Si scoprono gli antichi

Si imitano i classici e si rielaborano

E' il tempo del Foscolo tra il Neoclassicismo e il Romanticismo.



Movimento artistico sviluppatosi in Europa nella seconda metà del XVIII secolo per azione del pensiero illuministico e in netta reazione al Barocco e al Rococò: è caratterizzato dal ritorno a forme classiche greche e romane studiate criticamente e storicamente e assunte come norma di perfezione estetica e morale e dalla ricerca teorica di un fondamento razionale ed universale del bello.

Gli artisti neoclassici si ispirano all'arte classica, cioè all'arte degli antichi Greci e Romani, e vogliono riprodurre nelle proprie opere l'armonia delle opere antiche che essi assumono come modelli di equilibrio e di perfezione formale (scultore italiano Antonio Canova).



Mella critica letteraria s'intende per neoclassicismo, in senso lato, il periodo compreso tra la metà del XVIII e i primi decenni del XIX secolo e, in senso stretto, il periodo che va dal 1789 agli anni 1815-1816.

Il termine è usato per indicare ogni ritorno alla misura e al decoro dei classici (Arcadia, Ronda, etc.).

La poetica del neoclassicismo si fonda sulla fusione di antico e di moderno, sulla sintesi del contenuto attuale e di stile classico.

I più quialificati esponenti neoclassici furono in Italia il Monti (Monti - è l'espressione - il poeta dell'orecchio ma non del cuore dice di Monti il Leopardi), nel quale il neoclassicismo si retringerà a un fatto di gusto e di cultura, e il Foscolo (Itaca - Ulisse lontano dalla Patria, ma poi ritorna - Ugo foscolo lontano dalla Patria, ma non ritorna), che invece lo rivive come atteggiamento nativo di sensibilità e coscienza; nelle altre nazioni europeee, neoclassico è l'atteggiamento di Goethe e di Schiller, etc.

Gli scrittori neoclassici, e Foscolo in particolare, anticipano anche alcuni aspetti del Romanticismo: la coscienza nazionale e l'amor di Patria, la partecipazione agli eventi storici del loro tempo, la nostalgia del passato sentito come paradiso perduto.



 
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marî
view post Posted on 21/7/2012, 12:15




ILLUMINISMO



Movimento filosofico e letterario diffusosi in Europa e in America dall'inizio del XVIII secolo fino alla Rivoluzione francese (1789-1799, successione di avvenimenti politici e sociali che ebbero come conseguenze principali la caduta della monarchia, il crollo dell'Ancien Régime e l'issituzione della repubblica in Francia. Le cause fondamentali furono l'incapacità delle classi dominanti di affrontare i problemi di stato, l'indecisione del re, l'esagerata tassazione della popolazione rurale, l'impoverimento del proletariato, il tormento intellettuale dovuto all'Illuminismo e l'eco della Guerra d'Indipendenza americana).

L'espressione veniva usata frequentemente dagli scrittori del tempo, convinti di emergere da un'epoca di oscurità e ignoranza e di dirigersi verso una nuova era illuminata dalla ragione, dalla scienza e dal rispetto per l'umanità.

Possono essere definiti precursori dell'Illuminismo:

René Descartes (1596-1650) e Baruch Spinoza (1632-1677), Thomas Hobbes e John Locke (1632-1704).



Di pari importanza, tuttavia, fu la sicurezza generata sia dalle scoperte scientifiche di Nicolò Copernico e Galileo, sia dal relativismo culturale dovuto alle esplorazioni geografiche (il processo di conoscenza diretta degli spazi terrestri attraverso il viaggio, attività che gli uomini hanno praticato sia dalle origini, consapevolmente, per risolvere il mistero dello spazio che li circondava. Essi si sono valsi della loro straordinaria capacità di adattamento a tutte le condizioni ambientali, anche le più difficili, che si presentano in ogni parte del globo. Grazie a ciò l'uomo è divenuto la specie dominante e ha potuto occupare l'intero pianeta. Non tutte le società umane hanno posto l'esplorazione tra i loro obiettivi. Essa è stata prerogativa delle società più organizzate, più aperte al mondo esterno e alle altre società, più interessate agli scambi commerciali e alla conoscenza di realtà diverse, alla diffusione della loro cultura, della loro fede religiosa, delle loro conoscenze. Protagonisti delle esplorazioni, imprese spesso eroiche, furono infatti i commercianti, i missionari, gli studiosi e i capi militari. Tutti, in diverso modo e in diversa misura, hanno contribuito alla conoscenza del pianeta e alla realizzazione di quel gigantesco monumento che è il sapere geografico, espresso in primo luogo dalla cartografia, che consente all'uomo di comunicare da un luogo all'altro del mondo).

Uno degli assunti fondamentali dei filosofi illuministi fu la diffusione di una fede incrollabile nel potere della ragione umana, destato per la prima volta dalla scoperta della gravitazione universale da parte di Isaac Newton: se l'umanità poteva schiudere le leggi dell'universo (leggi sovrannaturali) si sarebbero potute scoprire anche le leggi regolatrici del corpo sociale e del mondo naturale.

Si pensò allora che, usando saggiamente la ragione, sarebbe stato possibile un progresso indefinito della conoscenza, della tecnica e dei valori morali.

Per mezzo di un'educazione appropriata, l'umanità stessa poteva mutare la sua natura e migliorarla indefinitamente: la scoperta della verità sarebbe avvenuta osservando la natura; sebbene la Chiesa cattolica fosse vista come la principale responsabile della sottomissione della ragione umana nel passato, molti pensatori illuministi non rinunciarono totalmente alla religione, optando piuttosto per una forma di deismo che rifiutava comunque la teologia cristiana: le aspirazioni umane dovevano mirare al miglioramento della vita terrena, non di quella post mortem.

Nulla fu attaccato più ferocemente della Chiesa per la sua ricchezza, il potere temporale e il divieto del libero esercizio della ragione.

TEISMOATEISMODEISMOAGNOSTICISMO
Credere in Dio
Credere in Dio è un atto di fede
La religione gli è stata rivelata
Negazione di DioReligione naturale o razionale
Attraverso la ragione
I Deisti rifiutano la Chiesa (Dio esiste)
Non sapere
 


Più che un pensiero sistematico, l'Illuminismo contrassegnò uno stile intellettuale e un metodo argomentativo.

Secondo Immanuel Kant (1724-1804), il modo dell'epoca era "Osare per sapere"; nacque un desiderio di porre in discussione concetti e valori acquisiti, di indagare nuove idee in direzioni molteplici.

Molti illuministi non furono filosofi nel comune senso del termine, bensì divulgatori impegnati in un consapevole tentativo di persuasione.

Essi tentarono di guadagnare il favore dell'opinione pubblicando opuscoli, trattatelli anonimi e un gran numero di giornali e riviste (gli storici li definiscono spesso con il termine francese philosophes).

Per molti versi, la patria dei philosophes fu la Francia.

Il filosofo della politica e giurista Charles de Montesquieu, uno dei primi esponenti del movimento, esordì pubblicando scritti satirici contro le istituzioni contemporaneamente al suo monumentale studio sulle istituzioni politiche, Lo spirito delle leggi (1748).

A Parigi Denis Diderot (1713-1784), autore di numerosi trattati filosofici, incominciò la pubblicazione dell'Encyclopédie nel 1751-1772 (o dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri - 34 volumi - Un documento riassuntivo della scienda e delle idee dell'Illuminismo, gli argomenti trattati furono di tipo storico-politico e scientifico-tecnico; per la lotta contro l'ignoranza bisogna dare agli uomini i mezzi per combatterla).

Quest'opera, a cui collaborarono diversi philosophes, fu tanto un compendio di conoscenze quanto un veicolo di promozione delle posizioni illuministe e di critica degli oppositori.

Il più rappresentativo tra gli scrittori illuministi francesi fu indubbiamente Voltaire, (Tutto per il popolo, niente per il popolo), che iniziò la sua carriera come drammaturgo e poeta e fu autore di saggi, satire e racconti brevi nei quali divulgò la scienza e la filosofia della sua epoca - deista e favorevole al dispotismo illuminato.

Gli scritti di Jean-Jacques Rousseau, come il Contratto sociale (1762), Emilio (1762) e le Confessioni (1782), esercitarono una profonda influenza sulle teorie politiche e pedagogiche del secolo seguente e a dare impulso al romanticismo ottocentesco.

L'Illuminismo fu anche un movimento profondamente cosmopolita (cittadino del mondo) e contrario al nazionalismo, radicato nei diversi paesi europei.

Kant in Germania - David Hume in Scozia - Cesare Beccaria in Italia - Benjamin Franklin e Thomas Jefferson nelle colonie americane.



Si è soliti far terminare l'epoca illuminista con la Rivoluzione francese del 1789.



L'Illuminismo lasciò invece la sua eredità ideale al XIX e al XX secolo, sottolineando il declino della Chiesa e la nascita della secolarizzazione moderna, fungendo da modello per la politica e l'economia del liberalismo.



Caratteristiche fondametali:



a) I problemi religiosi non hanno fondamento nella ragione, sono superstizioni perchè non ci sono dati forniti dall'esperienza.

b) Il passato inteso come insieme di tradizioni deve essere rifiutato, il sapere tramandato dal passato deve essere sottoposto alla critica della ragione.

c) Bisogna ricercare una filosofia nuova, non fondata su costruzioni astratte, tutte a carattere veritiero (mancano i dati dell'esperienza).

d) Bisogna diffondere al massimo e con ogni mezzo la cultura, perchè è il modo migliore per sconfiggere le superstizioni e l'oscurantismo.


L'Illuminismo contrappone la ragione alla storia (antitradizionalismo), ha però assai vivo il senso della storia come progresso.

Gli Illuministi sono consapevoli dei limiti dell'intelligenza umana (orgoglio del limite) e si oppongono ad ogni pretesa metafisica (astratta) che ambisca a conclludere il discorso sull'uomo, sul mondo e Dio.

L'Illuminismo è un atteggiamento mentale aperto e assume aspetti diversi secondo i paesi in cui si svolge.

Nel 1600 già si scorgono i precedenti del movimento illuminista nella filosofia di:



- LOCKE - Esalta la libertà di giudizio - Liberalismo di Lockè è la libertà politica.

- CARTESIO - Razionalismo - Rifiuta la tradizione filosofica precedente.

- BACONE - Empirismo - Previene gli uomini sull'ossequio a tutte le forme dipregiudizio che compromettono la ricerca - scienza.

RAZIONALISMO DEL 600 - Metafisico cioè astratto

RAZIONALISMO DEL 700 - Più critico e più concreto.



LIBERALISMO (inglese) FISIOCRAZIA (francese)
Libertà economica
Fonte di ricchezza industria
Libera iniziativa privata
No all'intervento dello Stato e quindi libertà di concorrenza
Dottrina economica, contro il mercantilismo del '600
No a qualsiasi intervento dello Stato, vogliono la libertà di concorrenza
Potere della natura
Economista QUESNAY (1674-1774)
Proprietà privata e libera concorrenza


Etienne Bonnot de Condillac (1714-1780) - Ridusse l'Empirismo di Locke a puro sensismo.



Rappresentante del Sensismo (L'uomo non possiede nulla di innato: è la sensazione che mette in moto la memoria, l'attenzione, la riflessione, i desideri e le passioni).

Secondo Condillac, il compito dell'educazione non è quello di dare ai bambini tutte le cognizioni che possono essere utili nella vita, ma piuttosto di fornire loro i mezzi per acquisirle, insegnando loto l'arte di pensare.

La massima importanza nell'educazione sta nel ragionamento.

Bisogna che il metodo sia naturale come gli uomini sono giunti lentamente dalle esperienze primitive ai principi generali di qualche scienza, così i bambini devono pervenire dall'osservazione al ragionamento.

illuminismo2

http://cipriaemerletti.blogspot.it/2012/04...luzione-ed.html



L'illuminismo italiano si afferma soprattutto nel pensiero politico, giuridico ed economico.

Si differenzia da quello straniero per maggiore moderatismo, sia nel campo religioso che in quello politico, nel quale si fa sostenitore e interprete di una politica di riforme nello spirito del dispotismo illuminato (Per dispotismo illuminato, anche detto assolutismo illuminato o riformatore, si intende una tipologia di governo monarchico nella quale il sovrano attuava una serie di riforme ispirate alla cultura illuminista: la sua opera è quindi indirizzata a far trionfare i principi della ragione. Si dice per questo che il dispotismo illuminato è il prodotto dell'illuminismo. I più famosi tra i cosiddetti "re filosofi" furono: Federico II di Prussia, Caterina la Grande di Russia, Maria Teresa e soprattutto il suo erede Giuseppe II d'Austria e i Borbone di Parma e Napoli. L'assolutismo illuminato ebbe l'indiscusso merito di promuovere riforme economiche, sociali e politiche al fine di rendere migliore lo stato. Per esempio, Federico II abolì la servitù della gleba, Carlo III effettuò miglioramenti nell'agricoltura, Caterina la Grande attuò riforme legali e scolastiche mentre Giuseppe II introdusse la tolleranza religiosa.)

I più importanti pensatori dell'Illuminismo italiano furono:



genovesi

www.filosofico.net/genovesi.htm



ANTONIO GENOVESI (1713-1769) - La forza e la dignità massima dell'uomo consiste nella mente, nella ragione e nella libertà.

La libertà della ragione è l'elemento fondamentale per la vita associata e per il progresso umamo (funzione fondamentale dello Stato).

Gaetano%20Filangieri

www.nobili-napoletani.it/Filangieri.htm



GAETANO FILANGIERI (1752-1788) - Le leggi derivano da quel senso della giustizia e dell'onestà che Dio ha dato a tutti gli uomini.

Le leggi quindi non possono essere ignorate.

Nel loro continuo miglioramento consistono la felicità e l'interesse del genere umano (funzione fondamentale dello Stato).

Unico paese costituzionale è l'Inghilterra, le altre sono tutte monarchie assolute.

Di fronte alle ingiustizie, il terzo stato (popolo e borghesia) sono in fase di grande espansione e aspirano a comandare.

Per evitare scontri diretti, i sovrani concedono riforme.

Despoti: Maria Teresa e figlio Giuseppe II, Caterina II di Russia, Carlo di Borbone - Napoli, Leopoldo di Toscana, grande assente è la Francia, non aveva fatto esperienza del dispotismo illuminato.



Edited by marî - 12/11/2017, 18:37
 
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marî
view post Posted on 21/7/2012, 16:50





XVIII SECOLO
STORIAGuerre di successione (Spagnola-Polacca-Austriaca) fino 1748
Guerra dei 7 anni (1756-1763) tra Francia e Inghilterra
Rivoluzione americana (1776-1783) per l'indipendenza
Rivoluzione francese (1789-1799)
Età del dispotismo illuminato
Età della borghesia
FILOSOFIAIlluminismo "Orgoglio del Limite"
"Sapere Aude" - Kant
"Osa sapere" = Osa pensare con la tua testa se credi di essere nel giusto
Inghilterra = Toland e Tindal
Francia = Voltaire, Diderot, D'Alembert, Condillac e Rousseau
Germania = Lessing, Jacob, Baumgarten e Kant
Italia = Muratori, Beccaria (Milano), Filangeri (Napoli)
RELIGIONEDeismo
Religione naturale o razionale
Attraverso la ragione
I Deisti rifiutano la Chiesa
ECONOMIAFisiocrazia (francese - La ricchezza di una nazione sta nella terra e nell'economia; lo Stato non deve mettersi di mezzo) - Quesnay
Liberismo economico (inglese - Libertà di concorrenza - Sono d'accordo con i francesi e aggiungono che è l'industria che esalta la libertà economica) - Smith e Ricardo
POLITICAMontesquie - Nobile francese, uno dei tanti esponenti dell'Illuminismo, si fece portavoce in Francia di una monarchia costituzionale, della ripartizione dei tre poteri e dei diritti dei cittadini
ARTERococò o barochetto rococò (arti minori, intarsi e ceramiche)
Neoclassicismo
LETTERATURA ITALIANAArcadia - Parini, Goldoni e Alfieri
Neoclassicismo - Monti (traduzione Iliade), Pindemonte e Foscolo
 




N.B. 1689 Fine rivoluzione per i Diritti dell'uomo



Giudizi analitici o a priori - Da ciò che viene prima (conoscenza senza esperienza)

Giudizi sintetici o a posteriori - Da ciò che viene dopo (conoscenza attraverso l'esperienza)

SAPERE AUDE (Avere il coraggio di servirsi della propria intelligenza).

E' il motto dell'Illuminismo perchè l'era illuminista segna l'uscita dell'uomo dallo stato di inferiorità, dall'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro (Kant - 1724/1804).



L'ORGOGLIO DEL LIMITE è la consapevolezza, degli Illuministi, dei limiti dell'intelligenza umana.

La cultura del passato viene tutta rivista, accettando ciò che è ragionevole.



Antitradizionalismo illuministico perchè gli Illuministi odiavano il Medioevo, la sua storia, le tradizioni ma credevano che il progresso della storia facesse giustizia degli errori del passato.

Gli enciclopedisti (scienze, arti e mestieri) dovevano estendere la cultura, divulgando in modo rapido (le scoperte della scienza, le nuove idee sulla politica e sulla religione) affinchè il popolo uscisse dall'ignoranza e il progresso ricevesse una maggiore spinta, liberando il popolo dall'inferiorità dovuta alle superstizioni e dai preconcetti.



 
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marî
view post Posted on 22/7/2012, 12:36





RIEPILOGO PER CONCETTI



ILLUMINISMO - Età nella quale si esalta l'autonomia della ragione, la cui luce deve rischiarare ogni campo dello scibile, senza riguardo per l'autorità della tradizione.

ANTISTORICISMO - Atteggiamento diffidente dell'Illuminismo nei confronti dei dogmi e pregiudizi (veri o presunti) della tradizione.

PRECURSORI (dell'Illuminismo) - Bacone, Cartesio, Locke per il loro spirito critico: Cartesio e Locke per lo stile discorsivo e quindi divulgativo delle loro opere e per altri motivi ancora, più sostanziali.

ORIGINI (dell'Illuminismo) - Le discussioni teologiche di Toland e Tindal, fondatori del Deismo in Inghilterra.

DEISMO - Affermazione dell'esistenza di Dio (contro l'Ateismo), ma riduzione del contenuto della religione a ciò che può essere spiegato razionalmente.

SENTIMENTALISMO ETICO - Affermazione di un senso morale innato, che giudica immediatamente le azioni, classificandole come buone o cattive a seconda che siano mosse da sentimenti di benevolenza o dal loro contrario.

TOLLERANZA - Affermazione del diritto di ciascun uomo a professare la propria fede religiosa e del dovere di rispettare la fede altrui (Voltaire).

DICHIARAZIONE DEI DIRITTI - Riconoscimento ufficiale di quanto sta scritto nella natura stessa dell'uomo e che deve essere tutelato dalla legge.

ASSOLUTISMO ILLUMINATO - Nasce presso sovrani sensibili alle riforme, che assumkono atteggiamenti paternalistici nei confronti del popolo, per rafforzare il loro assolutismo più che per autentica benevolenza.

LIBERALISMO ECONOMICO - Teoria che sostiene la libertà di commercio, di iniziativa imprenditoriale, di concorrenza per un accrrescimento del benessere pubblico.

FISIOCRAZIA - Dottrina economica che attribuisce il primo posto all'agricoltura, come fonte prima di ricchezza.

ENCICLOPEDIA - Espressione degli intenti pedagogico-didascalici dell'Illuminismo, teso alla diffusione della cultura, specie di quella scientifica e tecnica, e ad abbattere la superstizione e l'ignoranza.

ONNIPOTENZA DELL'ISTRUZIONE - Partendo dal presupposto che la ragione sia equiamente distribuita a tutti gli uomini, segue che l'educazione intesa come istituzione, sia comunque efficace.

LAICITA' (dell'educazione) - Viene sollecitata dagli Illuministi per la formazione del cittadino. L'esigenza di una scuola laica è maggiormente sentita dopo la cacciata dei Gesuiti.

PEDAGOGIUM - Nuovo ginnasio tedesco fondato dal Francke in Prussia all'inizio del XVIII secolo.

ISTRUZIONE OBBLIGATORIA - La scuola elementare gratuita fu resa obbligatoria in Prussia fin dal 1717:

FILANTROPIA - Atteggiamento umanitario comune a iniziative della Chiesa come dei laici, sia del Settecento che dell'Ottocento, a favore del popolo. Tra di esse si segnala l'istituzione di scuole come il Philanthropinum, le Scuole di Carità e le Scuole agricole.

SENSISMO - Forma di empirismo settecentesco, nato in Francia a opera del Condillac, pedagogicamente sostiene il riferimento all'osservazione del concreto per giungere quindi alla riflessione e al ragionamento.

ISTRUZIONE PUBBLICA (progetti) - Se ne propongono parecchi durante l'Illuminismo, da quelli degli italiani Genovesi e Filangeri per il Regno di Napoli a quello del Condorcet, sottoposto all'Assemblea francese nel 1792.

 
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marî
view post Posted on 22/7/2012, 14:02





JEAN-JACQUES ROUSSEAU (Ginevra 1712 - Ermenonville 1778)

Jean-Jacques_Rousseau

http://biografieonline.it/img/bio/j/Jean-J...es_Rousseau.jpg



Filosofo svizzero di lingua francese, teorico delle scienze socali e politiche, uno fra gli scrittori più influenti dell'epoca illuministica.

Il suo pensiero non è religioso, ma politico.



Nacque da una famiglia calvinista (la dottrina calvinista muove dal concetto dell'assoluta sovranità di Dio e della giustificazione per mezzo della sola fede, codificando in una rigida teoria della predestinazione la convinzione, già propria di Lutero, dell'impossibilità per l'uomo, segnato dal peccato originale, di raggiungere la salvezza con le proprie forze), di origine francese; morta la madre di parto, Rousseau venne trasferito lontano da Ginevra presso uno zio.

Adolescente irrequieto, dopo aver ricevuto i rudimenti di istruzione da un pastore, tornò da uno zio a Ginevra nel 1724, dove divenne praticante presso un incisore e un notaio; fuggito dopo tre anni, incontrò Madame Louise de Warens, che lo convinse a convertirsi e lo fece educare in un collegio cattolico, dal quale Rousseau si allontanò ben presto vivendo ramingo per qualche anno ed esercitando le professioni più disparate.

Rifugiatosi nuovamente presso Madame de Warens a Chambéry, divenne suo segretario e compagno e visse con lei alcuni anni.

Nel 1742 si trasferì a Parigi, dove si guadagnò da vivere come segretario particolare, tutore e copista di musica.

Dopo un'esperienza di lavoro a Venezia, presso la segreteria dell'ambasciata francese, tornò a Parigi, dove entrò in contatto con gli enciclopedisti, divenendo amico in particolare di Denis Diderot, che gli commissionò alcuni articoli di musica per l'Encyclopedie.

Nel 1750, Rousseau vinse il concorso bandito dall'accademia di Digione con il Discorso sulle scienze e sulle arti (1749), diventando famoso nonostante la rinuncia a ogni riconoscimento pubblico connesso al premio.

Nel primo Discorso e nel Discorso sulle origini della disuguaglianza fra gli uomini (1754) illustrò la tesi della corruzione del genere umano a opera della scienza, dell'arte e delle istituzioni sociali, e della superiorità morale dello stato di natura rispetto a quello civile ( Naturalismo - descrizione oggettiva e impersonale della materia rappresentata. A differenza del realismo, non esprimeva valutazioni di carattere morale).

Dopo essere tornato a Ginevra nel 1754 ed essersi nuovamente convertito al calvinismo, Rousseau tornò a Parigi.



Protetto dai nobili, dal 1756 al 1762 alloggiò presso il duca di Montmorency e terminò la stesura del romanzo epistolare Giulia o la nuova Eloisa (1761), una sorta di versione letteraria della sua teoria, che esalta i benefici di un ritorno alla vita naturale.

Nel celebre trattato politico Il contratto sociale (1762) egli argomentò a favore della libertà civile e, assumendo le difese della volontà popolare contro il diritto divino (i sovrani sono rappresentanti della divinità, e da Dio hanno ricevuto il potere di governare), contribuì a preparare il terreno ideologico sul quale fiorì la Rivoluzione francese (1789-1799, successione di avvenimenti politici e sociali che ebbero come conseguenze principali la caduta della monarchia, il crollo dell'Ancien Régime e l'istituzione della repubblica di Francia. Le cause fondamentali furono l'incapacità delle classi dominanti di affrontare i problemi di stato, l'indecisione dei re, l'esagerata tassazione della popolazione rurale, l'impoverimento del proletariato, il fermento intellettuale dovuto all'Illuminismo e l'eco della guerra d'Indipendenza americana).

Nel celebre romanzo Emilio (1762) Rousseau illustrò una nuova teoria pedagogica che poneva l'accento sull'importanza dela libera espressione piuttosto che della repressione, al fine di formare un individuo equilibrato e indipendente.

Entrò presto in contrasto con gli enciclopedisti, suscitando in particolare gli strali di Voltaire, e si procurò, cone le sue opere polemiche e anticonformiste, l'ostilitò dei potenti di Francia e poi di Svizzera, dove si era rifugiato.

Nel 1762 fuggì prima in Prussia e poi in Inghilterra, dove fu accolto dal filosofo scozzese David Hume.

Ben presto, tuttavia, anche questo legame si deteriorò e i due filosofi si accusarono vicendevolmente in lettere pubbliche (a causa della nevrotica instabilità di carattere del filosofo ginevrino, l'amicizia fra i due si ruppe in breve tempo); nel 1768 Rousseau fece ritorno in Francia e nel 1770 portò a termine il manoscritto della sua opera più introspettiva, le autobiografiche Confessioni (pubblicate postume nel 1782).

Si tratta di un acuto esame di coscienza che rivelava gli intensi conflitti emotivi e morali della sua vita; lo scrittore morì presso il marchese di Girardin, due anni dopo.



Benchè Rousseau abbia contribuito in larga misura a quell'indirizzo di pensiero dell'Europa occidentale che si era pronunciato a favore della libertà individuale e contro l'assolutismo della Chiesa e dello Stato, alcuni storici ritengono che la moderna ideologia totalitaria si sia ispirata proprio alla sua concezione dello stato come incarnazione dell'astratta volontà degli individui.

La teoria pedagogica di Rousseau favorì invece metodi educativi più permissivi e più attenti all'aspetto psiclogico, ed ebbero ripercussioni su riformatori come lo svizzero Pestalozzi (iniziò la sua sperimentazione in ambito educativo, aprendo una scuola per i figli delle famiglie meno abbienti in una sua tenuta vicino a Zurigo; ilprogetto fu abbandonato dopo cinque anni per mancanza di fondi) e altri pionieri della pedagogia contemporanea.

Illustration-from-LEmile-by-Jean-Jacques-Rousseau-1712-78

Illustration from LEmile by Jean-Jacques Rousseau 1712-78
www.rococo-in-art.org/Illustration-...au-1712-78.html



Il suo merito fu di cogliere l'aspetto puerocentrico (educazione dal punto di vista del fanciullo) dell'educazione, di comprendere che l'educatore deve porsi al servizio della spontaneità naturale del fanciullo.



Gli illuministi avevano visto quasi soltanto l'aspetto intellettualistico dell'educazione.

Rousseau invece l'intese come sviluppo dell'uomo nella sua totalità (corpo, sensi, intelletto, sentimento, moralità).

Invece di vedere il bambino come un soggetto passivo, che può essere foggiato a piacere, lo ha visto come un essere pieno di energie naturali, da risvegliare poco a poco fino a ritrovare un uomo, libero nel pensiero e nel comportamento.



Rousseau e gli Illuministi
JEAN JACQUES ROUSSEAUILLUMINISTI
Condivide alcune idee della cultura del tempo, ma per altri aspetti anticiperà motivi caratterizzanti il Romanticismo-
Rifiuto della tradizione e lotta per una trasformazione della Società e della cultura scientifica.Rifiuto della tradizione e lotta per una trasformazione della Società.
Ciò che accomuna gli uomini è il sentimento
Ciò che nobilita gli uomini è la virtù morale
Fede nella ragione umana
La natura è originariamente buona, e sentimento, spontaneità, volntà valgono quanto l'intelletto, anzi di più.L'uomo si realizza quando sottomette la propria natura all'intelletto.
La politica e la pedagogia si fondano su principio della libertà.L'educazione dipende totalmente dall'efficacia dell'azione del maestro.
L'educazione viene considerata unicamente come un fatto di istruzione.
 




Egli non crede nel progresso scientifico e tecnico; collabora all'Enciclopedia (per la musica e con un articolo sull'economia politica), è in buoni rapporti con gli enciclopedisti; ma quando Voltaire pubblica un libello contro di lui, che rivelava la sorte toccata ai suoi figli, per deridere la figura dell'educatore dell'umanità nuova; Rousseau romperà irrimediabilmente con loro.

Egli non è mai stato un convinto cattolico, né un calvinista di stretta osservanza; per il semplice fatto che esaltava la bontà naturale, quindi non poteva essere gradito né all'una né all'altra parte; ma egli tributava un ossequio riverente alla religione.

Il Contratto sociale (Stato ideale) e l'Emilio (Non il cittadino ideale, ma l'uomo ideale per uno Stato ideale - Giudicare da sé stesso, senza lasciarsi goverare da alcuna autorità estranea) = Considerazioni pessimistiche sullo stato della società a lui contemporanea.



Arrivato a Parigi è colpito dalla condizione in cui vivoo la maggior parte degli abitanti, in ambienti malsani, sovraffollati, nella miseria fisica e morale; era gente ingorante, avida, ipocrita, incapace di nobili sentimenti, schiava.

L'illusione di giungere al più presto a un'era migliore, poteva essere coltivata solo nei salotti dell'aristocrazia e alimentata dai filosofi alla moda, ma per Rousseau il rimedio doveva essere più radicale: si sarebbe dovuto ritornare alla natura (mito del buon selvaggio).

Ritornare alla natura significa riguadagnare una condizione di vita più pura, più sincera, più conforme agli autentici bisogni dell'uomo, come probabilmente era quella degli uomini primitivi.

Per Rousseau solo la società male ordinata conduce l'uomo a una condizione inferiore a quella dello stato di natura.



Il Contratto sociale deve produrre un progresso nell'uomo; l'uomo di natura guarda soltanto a sé stesso, l'uomo sociale agisce secondo natura.

L'idea di Rousseau è quella di una radicale riforma politica, basata sull'uguaglianza e sulla sovranità popolare.

La società ideale deve sottomettere l'interesse privato alla volontà generale (è fondata su di un patto di unione) che ri rivolge al bene comune.

Ciascuno deve rinunciare al proprio arbitrio perchè possa trionfare la giustizia.

Tutti sono uguali di fronte alla legge e se tutti sono uguali, non cipotranno essere rappresentanti di popolo, ma soltanto un'assemblea potrà fare le leggi; avremo o il prevalere della maggioranza o l'imporsi di un capo (stato totalitario).

Per cancellare gli effetti di una società malsana, bisogna rinnovare l'educazione, costruire su nuove basi l'uomo della società del futuro (educazione esemplare nell'Emilio).

LIMITI DELLA PEDAGOGIAMERITI DELLA PEDAGOGIA
Mancanza di una educazione morale e socialePuerocentrismo (Educazione dal punto di vista de fanciullo)
Esasperato schematismo psicologico, che non tiene conto dell'unitaria struttura psichica del bambino in cui ogni suddivisione così marcata è solo artificiosa (sensazione, intelligenza astratta, etc.)Esigenza di una base psicologica da attribuire all'opera educativa
Scarsissima considerazione del valore pedagogico del gioco, perchè Rousseau nega ogni attività fantastica al bambino (eredità elluministica)Funzione del maestro come "GUIDA" (anche se in realtà Emilio compie solo l'esperienza di vita che il maestro vuole)

Emilio è l'attore, il precettore è il regista
Limitata importanza assegnata alla figura maternaAUTOEDUCAZIONE: il bambino, a contatto con la natura, diventa artefice della propria educazione (principio attivistico)
Educazione di SofiaL'interesse come base e presupposto di ogni apprendimento (scoperta educativa)
Importanza dell'educazione sensoriale
 




moreau-the-younger-jean-michel-illustration-from-l-emile-by-jean-jacques-rousseau

Illustration from L'Emile by Jean-Jacques Rousseau
http://www.allposters.it/-sp/Illustration-...s_i4050278_.htm



1) Educazione naturale - L'educazione deve seguire il naturale ritmo di sviluppo di ogni allievo.

2) Educazione individuale - Per cui l'insegnamento deve essere adeguato alla capacità dell'educando e soprattutto deve manovrare i suoi interessi.

3) Educazione indiretta - Il vero maestro di Emilio è la natura, le cui leggi egli dovrà conoscere gradualmente, il maestro, pertanto, predisporrà la natura in modo tale che Emilio compia l'esperienza che gli sembra più opportuna.

4) Educazione negativa - Preventiva - Il maestro purificherà preventivamente la natura eliminando da essa tutto ciò che di dannoso vi può essere per Emilio.

CONCLUSIONE



La pedagogia di Rousseau ha il merito di aver studiato la natura del bambino, considerando l'educazione come un processo naturale e spontaneo (autoeducazione).



Rousseau, illuminista, nella critica alla sotria e alla società e già romantico nella rivendicazione della spontaneità del sentimento contro la ragione, partendo dai principi giusnaturalistici (dottrina giuridico-politica - pone il diritto naturale quale fondamento del diritto positivo e dello Stato), pose le basi della moderna democrazia.

Considerò infatti come essenza dello Stato il contratto sociale, in base al quale ogni cittadino partecipa alla vita politica, e la legge come espressione della volontà generale.

In pedagogia intese l'educazione come sviluppo autonomo della personalità del fanciullo e propugnò il metodo "negativo".



Rousseau fece da tramite tra l'Illuminismo, criticando la storia e la società e il Romanticismo rivendicando la spontaneità del sentimento contro la ragione.

Denunciò il sistema repressivo delle convenzioni sociali, della rigidità culturale e dell'oppressione politica e sociale che soffocavano l'uomo, capace di manifestarsi nel felice e libero stato di natura.

L'idea di Rousseau è quella di una radicale riforma politica, basata sull'uguaglianza dal punti di vista del fanciullo, comprendendo che l'educatore deve porsi al servizio della spontaneità naturale del bambino, vedendolo come un essere pieno di energie naturali, da risvegliare poco a poco fino a ritrovare un uomo, libero nel pensiero e nel comportamento.

Per lui ciò che accomuna gli uomini è il sentimento e ciò che li nobilita è la virtù morale.

E' il fanciullo, che a contatto con la natura, le cui leggi egli dovrà conoscere per gradi; l'educatore, pertanto, predisporrà la natura stessa, eliminando da essa tutto ciò che è dannoso, in modo tale che il bambino compia l'esperienza che gli sembra più opportuna.

Il fine pedagogico di Rousseau è di formare l'uomo ideale per lo stato ideale, che sappia giudicare da solo senza interferenze.


incontro



ROUSSEAU = Ritiene che il fanciullo, fino a 12 anni non sia capace di ragionare.

LOCKE = Ritiene che il fanciullo, fino a 12 anni, sia capace di ragionare.



I periodi sono nettamente distinti gli uni dagli altri, poichè lo sviluppo delle singole facoltà, avviene in modo successivo, non simultaneo.



ROUSSEAU = Studiò la natura del fanciullo. L'educazione è come un processo naturale e spontaneo (autoeducazione) = Educazione negativa = Proteggere l'educando dal'errore e ordinare le cose intorno a lui per il suo sviluppo intellettuale e morale.

LAMBRUSCHINI = L'Educazione negativa di Rousseau si chiama Educazione indiretta



ROUSSEAU = Non tratta le donne come l'uomo

COMENIO = Tratta le donne come l'uomo




1° DIFETTO2° DIFETTO3° DIFETTO
Concezione astratta della natura umana in generale e del processo educativo in particolareLo sviluppo delle singole facoltà non avviene in modo successivo, ma suìimultaneoL'educazione dell'uomo non si deve svolgere fuori dalla società perchè lo spirito umano si costituisce e si arricchisce attraverso la storia
 






Edited by marî - 22/7/2012, 16:09
 
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marî
view post Posted on 28/7/2012, 09:01





Abelardo%20e%20Eloisa%202(2)
http://it-it.abctribe.com/filosofia/giulia...da/_gui_396_114



La NUOVA ELOISA e le CONFESSIONI inaugurarono un nuovo stile estremamente emozionante, permeato di un'intensa esperienza personale nell'indagare il conflitto tra valori morali e terreni.

Le%20Confessioni
http://it-it.abctribe.com/filosofia/rousseau/_gui_396_26



Con queste opere Rousseau influenzò profondamente la letteratura e la filosofia del romanticismo (rivalutò l'immaginazione e la libertà creativa dell'individuo), e risultò importante anche per lo sviluppo di teorie psicologiche, letterarie e psicoanalitiche contemporanee.

Fu anche importante per l'esistenzialismo (Tendenza filosofica che sottolinea la responsabilità individuale, la libertà di scelta e l'autenticità dell'esistenza) del XX secolo, grazie soprattutto al rilievo dato al libero arbitrio (Facoltà dell'intelletto umano di decidere indipendentemente da limitazioni imposte da una qualche causa, della necessità o dalla predeterminazione divina), al rifiuto della dottrina del peccato originale (la condizione di universale consapevolezza e di privazione dello stato di Grazia dell'umanità, tradizionalmente risalente al primo peccato commesso da Adamo. Peccato per la dottrina cristiana, è uno stato di lontananza da Dio) e alla difesa dell'educazione tramite l'esperienza più che la teoria.

Rousseau
http://paul.sitiwebs.com/Rousseau.php



Lo spirito e le idee di Rousseau condividono:

1) Lo spirito dell'Illuminismo, con la sua appassionata difesa della ragione e dei diritti degli individui;

2) Lo spirito del Romanticismo, che difese la profondità dell'esperienza soggettiva contro l'impero del pensiero ragionale.

 
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marî
view post Posted on 28/7/2012, 10:49




“L’uomo è nato libero” ma “ovunque si trova in catene”



CONTRATTO SOCIALE

In teoria politica, accordo volontariamente espresso o tacito tra individui per la rinuncia parziale dell'autonomia personale a favore di uno stato al quale si delega la tutela dell'ordine e del bene comune.

L'esistenza di un contratto sociale fu argomento di riflessione fin dai tempi dell'Antica Grecia e di Roma, soprattutto nelle opere dei Sofisti, di Epucuro e di Cicerone.

Nel XVII e nel XVIII secolom la formulazione di una teoria del contratto sociale, il contrattualismo, venne affrontata con impostazioni a volte contrastanti da diversi filosofi, evidenziando talora un contrasto fra il diritto divino e il primato della legge terriera.
(Thomas Hobbes, Grozio, John Locke, Jean Jacques Rousseau)

Radicale riforma politica.

La società ideale, mediante un patto d'unione, deve sottomettere la proprietà privata alla volontà generale per il bene comune.

Ciascuno deve rinunciare alla facoltà di giudicare e operare liberamente le proprie scelte e la propria volontà, perchè possa trionfare la giustizia (Democrazia diretta).

Libera espressione piuttosto che repressione, alfine di formare un individuo equilibrato e indipendente.



Edited by marî - 12/11/2017, 18:39
 
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marî
view post Posted on 28/7/2012, 11:22




002blau



1° libro da 0 a 2 anni - Contrassegnati dal senso e dai bisogni puramente fisici
Educazione fisica o dei sensi



Educazione dalla nascita e fino a quando il bambino comincia ad avere coscienza di sé e a parlare - Infanzia



Tutto esce buono dalle mani dell'Autore delle cose, tutto degenera nelle mani dell'uomo.

Rousseau immagina che Emilio, orfano dei genitori, privo di fratelli o serelle o compagni, venga allevato in campagna, a contatto con la natura, lontano dalla città.

Incomincia a parlare dell'educazione fisica (come Locke) sostenendo il metodo dell'indurimento fisico.

Tutte le malvagità provengono da debolezze.

Un bambino è cattivo perchè è debole; rendetelo forte e sarà buono.


Egli vuole che l'educatore, lasci al neonato la massima libertà di movimento, intervenendo solo in caso di estrema necessità.

Il neonato dovrà essere posto in una culla ampia e dovrà essere libero da impacci (fasce) per potersi muovere liberamente e irrobustirsi.

I primi doni che il bambino riceve da noi sono le catene; le prime cure che ha, sono torture.

Le madri devono allattare i loro figli, perchè solo una madre può sentire tenerezza materna.

Si degnino le madri di nutrire i loro figli e i costumi si riformeranno da soli, i sentimenti della natura si sveglieranno in tutti i cuori, lo Stato si ripopolerà.

Il padre deve essere il vero precettore dei suoi figli.

Un padre, quando genera e alleva i figli, non adempie che alla terza parte del suo compito.

Egli deve dare alla sua specie degli uomini, alla società degli uomini socievoli, allo Stato dei cittadini.

Le prime conoscenze provengono dall'esperienza mediante i senti (come Locke e Condillac).

Prima di parlare, prima di capire, il bambino si istruisce già.

L'esperienza previene le lezioni.

Le abitudini sono da evitare, poichè aggiungono nuovi bisogni a quelli della natura.

La sola abitudine che il bambino dovrebbe contrarre è quella di non contrarne nessuna.

Le prime voci del bambino sono il lamento e il pianto, egli sente i bisogni e non può soddisfarli.

I primi pianti del bambino sono preghiere, ma se non si fa attenzione diventeranno ordini.

Il linguaggio dei bambini è una conquista spontanea e personale, ed è con il passare del tempo che si potranno correggere gli errori.

Essi hanno per così dire, una grammatica propria della loro età, di cui la sintassi ha regole più generali della nostra.

Non bisogna avere, fretta, poichè tale premura produce un effetto contrario a quello voluto.

Limitate quanto più possibile il vocabolario del fanciullo, poichè è un grande inconveniente che egli possegga più vocaboli che idee, che sappia dire più cose che non ne possa pensare.

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2° libro da 3 a 12 anni - Contrassegnati ancora dal senso e dai bisogni fisici
Educazione fisica o dei sensi



Non è in grado di ragionare e non ha nessuna capacità fantastica (se mancano fantasia e immaginazione il bambino non può giocare, non può ascoltare storie perchè non le capirebbe e gli mancherebbe il ragionamento astratto.



L'educazione negativa consiste non già nell'insegnare la virtù e la verità, ma nel difendere il cuore dal vizio e la mente dall'errore.

Educazione positiva è quella che tende a formare lo spirito prima del tempo e a dare al fanciullo la conoscenza dei doveri dell'uomo (anticipa le nozioni).

Educazione negativa consiste nell'allontanare dall'educando le cause del male e dell'errore (società corrotta) che potrebbero turbare lo spontaneo sviluppo delle facoltà del fanciullo (dà le nozioni a mano a mano che lo sviluppo del fanciullo lo richiede).

L'alunno deve credere di essere il padrone.



E' certo che il bambino deve fare quello che vuole; ma deve volere solo quello che voi volete che faccia.

Voi potrete studiarlo e preparare intorno a lui tutte le lezioni che volete fargli, senza che egli pensi di ricerverne alcuna, anche perchè l'educando non potrebbe ancora comprendere l'autorità dell'educatore.

Ch'egli senta per tempo sulla testa altera il duro giogo che la natura impone all'uomo, il pesante giogo della necessità.

E' nella natura dell'uomo sottoporre pazientemente la necessità delle cose, ma non la cattiva volontà altrui.


Anche i premi e i castighi non avranno ragione di essere, ma saranno soltanto le conseguenze o le reazioni naturali delle cattive azioni.

Non infliggete al bambino nessuna punizione, perchè egli non sa cosa sia essere colpevole.

Il bambino rompe le finestre della camera: lasciate che il vento soffi su di lui notte e giorno senza preoccuparvi dei raffreddori.


Rousseau rileva l'impossibilità di impartire al bambino, che in questo periodo è ancora incapace di immaginare e ragionare, qualunque istruzione fondata sulla fantasia (miti, leggende, etc.) sulla ragione (geografia, storia, etc.).

Il bambino non deve sapere fino a dodici anni che cosa sia un libro.

Io tolgo ai fanciulli gli strumenti della loro massima infelicità, cioè i libri.

La lettura è il flagello dell'infanzia, eppure è quasi l'unica occupazione che le si sa dare.


E' necessario che il bambino esterni le sue energie fisiche e spirituali attraverso l'azione e il gioco, che egli abbia a muoversi e a giocare.

Ciò renderà sano e robusto il corpo e saggio e ragionevole lo spirito, obbligando il fanciullo a osservare molte cose, che gli faranno acquistare una grande esperienza.

Se volete coltivare l'intelligenza, coltivate le forze che essa deve governare.

Vi è una ragione sensitiva, che serve di base alla ragione intellettiva.

I nostri primi maestri di filosofia sono i nostri piedi, le nostre mani, i nostri occhi.

Io insegno al mio alunno l'arte di essere ignorante.


La ragione sensitiva si sviluppa mediante l'educazione dei sensi.

Speciali cure si dovranno avere nell'educazione del tatto (muoversi speditamente nel buio, come fanno i ciechi), della vista (imparare a valutare le distanze, a distinguere gli oggetti, a disegnare dal vero, etc.), dell'udito (imparare a parlare in modo uniforme e chiaro).

Il suo aspetto, il suo comportamento, il suo contegno annunciano la sicurezza e il buon umore: la salute brilla sul suo volto.

Egli ha l'aria aperta e franca, ma senza insolenza né vanità.


002blau



3° libro da 13 a 15 anni - Contrassegnati dalla ragione - Preadolescenza
Educazione intellettuale



Esso svolge il concetto di una educazione diretta e positiva, perchè, essendo il fanciullo capace di ragionare, può subire maggiormente l'ascendente dell'educatore.

Egli, tra le infinite conoscenze, sceglierà quelle che corrispondono a un vero interesse del fanciullo.

L'educatore porterà l'alunno, gradatamente, dagli oggetti sensibili a quelli intellettuali, senza far uso dei libri, ma mediante suggestioni, che desteranno in lui la curiosità.

Nelle prime operazioni dello spirito, i sensi siano sempre la sua guida.

Nessun altro libro che il mondo; nessun'altra istruzione che i fatti.

Il fanciullo che legge, non pensa, non si istruisce, impara solo delle parole.


La geografia l'imparerà non sulle carte, ma le costruirà lui stesso.

Il primo e per lungo tempo l'unico libro, che l'allievo leggerà, sarà il Robinson Crosue dell'inglese Daniele Defoe (trattato di educazione naturale).

L'allievo dovrà riconoscere l'utilità del lavoro, per la sua sicurezza, la sua conservazione e il suo benessere.

- Formare il giudizio

- Imparare un mestiere manuale

- Inizia l'istruzione di Emilio

- Il precettore deve far nascere l'interesse nel discente

- La scuola non deve imporre, ma deve agire sull'ambiente in modo che l'ambiente (indirettamente) sia preparato

- La storia è esclusa, entrerà nell'insegnamento a 16 anni.

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4° libro da 16 a 20 anni - Contrassegnati dal sentimento - Adolescenza
Educazione morale, religiosa ed estetica



Questa fase è la più critica, perchè, col sorgere delle passioni, segna il passaggio dal mondo fisico al mondo morale, dovrà rispettare il libero sviluppo della natura umana.

Le passioni naturali non si dovranno reprimere, perchè esse sono i principali fattori della nostra conservazione.

La sorgente di tutte le passioni è "l'amore di sé", una specie di istinto di conservazione, che ci fa amare tutto ciò che ci conserva.

Questo amore di sé, finchè il fanciullo era un essere fisico, si volgeva soltanto verso le cose; ma ora da adlescente, sente il bisogno di una compagna ed entra in contatto con la società, questo amore si volge verso gli uomini.

Si trasforma a poco a poco in amore per il prossimo, amicizia perchè ama coloro che gli sono utili e pietà perchè prova compassione delle comuni miserie.

L'educatore, in questo periodo, dovrà impedire che tali passioni, non si corrompano a contatto con la società e avvierà l'adolescente allo studio della storia, che farà conoscere gli uomini a distanza, senza il pericolo di subirne l'influenza.

Utilizzerà anche delle favole, che si ricordano facilmente.

Infine, l'educatore porterà il suo allievo a vivere nel mondo, in modo che pratichi le virtù sociali e ami sempre di più l'umanità.

Verso i 18 anni avrà inizio l'educazione religiosa.

Rousseau ricorre, alla Professione di fede del Vicario savoiardo, che espone i principi della religione naturale e si fonda sull'ordine del mondo e sul sentimento che ne deriva, la credenza di un Dio creatore e provvidenziale (deismo) e nella libertà e immortalità dell'anima umana.

Sulla religione naturale e non sulla ragione si fonda la coscienza morale (vita del sentimento), che è la voce di Dio in noi.

Ultima sarà l'educazione estetica, che consisterà nel giudicare ciò che piace o dispiace.

L'educatore fornirà all'allievo libri dilettevoli, lo condurrà a teatro e gli farà coltivare le lingue dei poeti: il latino, il greco e l'italiano.

N.B. Insegnare la storia, perchè prima non l'avrebbe capita.
Il ragazzo sente nascere la voglia di socializzare con gli altri.



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5° libro - Educazione femminile



La donna è uguale all'uomo in tutto ciò che riguarda la specie; ed è diversa da lui in tutto ciò che riguarda il sesso.

E' fatta specialmente per piacere all'uomo e quindi deve ricevere una educazione diversa.

Infatti, fin dalla nascita, si compiace di abbigliarsi e quindi sviluppa la grazia e non la forza; preferisce giocare con le bambole; deve saper governare una casa, tagliare e cucire, intendersi di cucina, conoscere i prezzi e la qualità delle derrate.

Prima ancora di saper leggere e scrivere, dovrà imparare a contare e a non rimanere mai nell'ozio; dovrà imparare a cantare e a danzare per essere poi felice e spensierata.

Una donna istruita è il flagello di suo marito, dei suoi figli, della sua famiglia, dei suoi servi.



Essendo dotata di una ragione pratica, la dnna dovrà ricevere l'educazione religiosa prima dei maschi.

La religione che le sarà impartita è quella della madre e ogni donna quella di suo marito.

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Edited by marî - 12/11/2017, 18:39
 
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