L'educazione nella storia, Nella nostra infanzia c’è sempre un momento in cui una porta si apre e lascia entrare l’avvenire (Graham Greene)

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marî
view post Posted on 19/2/2012, 22:50





di Lucia Zani
Problemi di pedagogia e didattica

buona-educazione



La storia dell’educazione è l'insieme di concetti educativi, delle regole d'insegnamento e della disposizione delle compagini riguardanti la scuola dai tempi remoti a oggi.

L'educazione riguarda i criteri attraverso i quali una società tramanda da una generazione all'altra il proprio conoscere, la propria istruzione e i propri ideali.

Attraverso l'istruzione gli uomini si sviluppano nel fisico, nella mente, nelle emozioni, nel comportamento e socialmente.

Lo sviluppo formativo può essere gestito dalla famiglia, da un insegnante, dalla chiesa o da altri gruppi sociali; l'avviamento è di norma assegnato alla scuola, un insieme ordinato che si serve di uomini e donne preparati professionalmente per questo incarico.



 
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marî
view post Posted on 11/3/2012, 17:00




Non appena un bambino nasce, la sua educazione è già cominciata: le cure che genitori e parenti gli prodigano, le attenzoni che gli riservano, i sorrisi, i richiami, così come il lavarlo, il vestirlo, fanno parte della sua educazione ed essa non avrà termine finchè egli vive.

Il concetto di educazione è molto più ampio di quanto non si creda comunemente: coinvolge tutti gli stimoli che ci provengono dal mondo esterno, dalle cure familiari ai contatti col mondo della scuola; dall'incontro occasionale, all'apporto dei mezzi di comunicazione.

L'educazione interessa la crescita fisica e spirituale di ciascuno di noi, non per nulla la parola deriva dal verb latino educere, che significa "tirar fuori", "sviluppare", portare a compimento.

Il bambino che nasce porta in sè, come in germe, infinite possibilità da attuare, alcune sono comuni a tutti gli uomini, mentre altre sono proprie e specifiche di ogni individuo.

Ciascun essere umano che si affaccia alla vita ha già potenzialmente l'intelligenza che lo conduce, grado a grado, alla conoscenza del mondo circostante e all'impiego di certi mezzi per impadronirsene e affermare se stesso; ha già delle energie affettive da esprimere e delle naturali attitudini.

Dipenderà in gran parte dall'educazione, dagli stimoli ambientali, che quelle energie potenziali trovino il modo più compiuto e più equilibrato di realizzarsi.

L'educazione non è un evento che si concluda nello spazio dei pochi anni della formazione del bambino o del ragazzo e non è neppure compito esclusivo di pochi "addetti ai lavori", ma impegna tutta la vita e tutti noi, anche se non ne prendiamo coscienza.


Edited by marî - 19/1/2015, 12:46
 
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marî
view post Posted on 1/4/2012, 14:59




Bisogna sempre tener presente che l’educazione ha due aspetti; uno esterno e uno interno.

Quello esteriore è l’aspetto più vistoso perché è quell’insieme di atti, gesti, termini, accortezze che un individuo presta per formarne un’altro (etero-educazione…dal greco éteros = altro).

E l’ambiente è un fattore importantissimo dell’educazione: se, per esempio, un bambino crescesse lontano dalla società civile, poniamo in una foresta, o in una regione desertica, da solo egli non potrebbe accrescere le sue prerogative effettivamente proprie della natura umana; lo spostarsi a piedi dritto, il servirsi di attrezzi per i suoi principali bisogni, il parlare; sebbene fornito d’intelletto, questo gli rimarrebbe per sempre indebolito, privo, come sarebbe, dell’ingerenza pungolante di altri esseri umani, della vita in comune, dello scambio di conoscenza, del sostegno della copiatura.

Nello sviluppo educativo, invece, vi è la capacità di assimilare tutti i fattori intellettuali che millenni di evoluzione hanno raccolto…e la nozione di sapere non si circoscrive solo a argomenti dell’avere appreso da enciclopedie o avere ascoltato le Sinfonie di Beethoven, ma è l’insieme che l’individuo ha concepito e fabbricato ottimizzando la qualità a suo beneficio; perciò sono manufatti anche il cucchiaio e la forchetta.

Bagaglio di nozioni è pure la globalità delle disposizioni sociali, delle consuetudini di una popolazione.

Contano sull’educazione i presupposti socio-economici del nucleo familiare, la compagine di competenze che un definito luogo prende a esempio; mentre lavorano alla grande gli attuali mezzi di diffusione di massa, stampa, cinema e televisione, che si servono d’una causa formale di convincimento dissimulato sull’interpretazione soggettiva popolare.

Ma, a dispetto di ciò, l’individuo non è malleabile come la creta a nostro gusto, e come ha la propria ossatura, così ha il proprio carattere innato; possiede una certa capacità razionale e una propria correttezza distinta di cognizione (più teorica o più pratica; più intuitiva o più logica), ha delle personali predisposizioni e un preciso modo di captare e di contrattaccare le condizioni più disparate.

Ognuno poi contribuisce alla sua individuale realizzazione e tale apporto viene definito auto-educazione (dal greco autòs = lo stesso, in persona).
Non è solo un ingrediente necessario, ma è il più considerevole.

Se l’insegnante vuole, per esempio, spiegare qualche cosa di nuovo all’allievo, non può proporglielo con prepotenza, ma deve colpire il suo interesse e incoraggiarlo a realizzare, in accordo, il nuovo obiettivo.

Quindi l'educazione è frutto di un rapporto tra persone, oltre che tra soggetto e ambiente.

Ma sussiste anche una generosa parte di auto-educazione istintiva e naturale; il piccolo, per esempio, impara anche giocando ad avvalersi adeguatamente dei propri arti, ad ammaestrare la propria fantasia e la sua sfera affettiva.


Edited by marî - 19/1/2015, 12:47
 
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marî
view post Posted on 7/4/2012, 07:49




LE BASILARI STRUTTURE FORMATIVE

Abbiamo potuto assodare che ogni istante della nostra esistenza e ogni aderenza assistenziale ha un contenuto per la nostra preparazione.

Si trovano tuttavia delle istituzioni educative distinte e dappertutto conosciute come tali.

famiglia La prima e la più semplice è la famiglia: sotto la tutela e con l’apporto amorevole dei genitori, lo svolgimento educativo ha la capacità di svilupparsi spontaneamente e di cogliere i suoi frutti a tempo debito; quando il nucleo familiare per un articolato di contingenze contrarie, viene a mancare, l’intera evoluzione del bambino è intaccata: persino lo sviluppo fisico, la capacità di camminare e la maturazione del linguaggio vengono differiti.

Altra istituzione formativa è la scuola, che nel nostro tempo viene guardata non soltanto come strumento di diffusione del sapere da una generazione all’altra, ma anche come metodo di preparazione nel senso più esteso dell’espressione verbale.



E’ trasversalmente alla scuola che il bambino, tra l’altro, si indirizza alla socialità: una scuola veramente aperta e spalancata al senso dell'universalmente diffuso è una delle possibilità della nuova scienza dell’educazione (pedagogia).

Anche la Chiesa ha un mandato educativo: le è assegnata soprattutto la maturazione etica e religiosa, a integrazione di quella avviata dalla famiglia.



Un tempo ebbe anche il compito dell’istruzione, quando non esistevano istituti municipali o statali.

Oggi essa persiste nell’opera educativa anche attraverso organismi ricreativi che offrono insieme opportunità ludiche o di attività competitive e possibilità per l’educazione dal contenuto più proprio.

GATTINO



Oltre a queste istituzioni classiche, esistono oggi vari organismi che ampliano il patrimonio di conoscenze e l’educazione pubblica: vi sono enti culturali diversi che si preoccupano per l’educazione all’arte e alla musica; gruppi sportivi che offrono le più ricche possibilità di allenamento fisico, mirando a finalità agonistiche o anche soltanto istruttive; esposizioni permanenti e librerie, istituzioni culturali di sempre che hanno esteso la loro funzione facendosi iniziatori di congressi, seminari, espressioni artistiche di diverso livello; oltre al teatro che si cimenta in attività educative per i giovani.



A rigore, dobbiamo contemplare anche i partiti politici e le associazioni sindacali come istituzioni aventi una loro carica educativa, in special modo quando si rivolgono ai giovani.

Edited by marî - 12/11/2017, 18:12
 
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marî
view post Posted on 7/4/2012, 11:31




Attività formativa e scienza dell'educazione

Questo resoconto sulle diverse forme della formazione ha l’obiettivo di servirci come inizio per capire la funzione della pedagogia (dal greco paìs = fanciullo e ago = conduco), nota come scienza dell’educazione.

In un primo tempo l’uomo, accompagnato da impulsi naturali, ha allevato i propri figli tramandando loro unicamente le ingegnosità raggiunte nel pescare, nel cacciare e in tutto ciò che era necessario per sopravvivere; poi ha comunicato loro, sul principio dell’esempio, le usanze di vita sociale, i costumi etici, sacri e la facoltà di ricordare il passato.

L’educazione arriva molto prima della pedagogia ed è nata quando gli uomini, imboccata una maggiore consapevolezza delle proprie gesta, iniziarono a esaminare l’obiettivo che l’educazione doveva conseguire e i modi preferibili per realizzarlo.

La pedagogia è nata quindi insieme con il pensiero filosofico e mantiene ancora oggi stretti rapporti con la filosofia (dal greco phìlos = amico e sophìa = sapienza) cioè amore della sapienza.


Edited by marî - 19/1/2015, 12:47
 
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view post Posted on 7/4/2012, 13:38





Filosofia e Pedagogia

La ricerca del sapere (filosofia) ci indica che cos’è il vero e che cos’è l’uomo; la scienza dell’educazione (pedagogia), in base a essa, ci fornisce lo spunto come l’uomo debba essere formato; quindi la pedagogia è una scienza filosofica.

Ma non basta: la pedagogia deve tener conto delle condizioni dell’ambiente, mentali, sociali nelle quali si realizza la formazione.

Inoltre, la pedagogia, oltre che scienza, è un’arte, infatti essa, per il suo buon esito, necessita di creatività, di sensibilità, da parte di chi educa, di tecniche individuali, quindi, non si può non ammettere anche una parte “artistica”.



 
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marî
view post Posted on 7/4/2012, 14:30





Pedagogia e Psicologia

Oggi la pedagogia non può lasciar da parte gli studi psicologici che hanno analizzato la comprensione sia degli sviluppi dell’apprendimento sia delle risposte sensibili, sia del comportamento; soprattutto non può fare a meno delle rivelazioni connesse alle spiegazioni che stimolano il bambino nella facoltà di percepire il mondo che lo circoscrive, che lo esortano al gioco, che ne plasmano e indirizzano l’indole, l’affetto e il fare.

Lo studio della psiche ha messo in discussione quanto sia dovuto all’ereditarietà e quanto all’importanza dell’educazione e dell’ambiente; ha fornito suggerimenti preziosi per dirigere i criteri di istruzione nella scuola; collabora all’individuazione delle ragioni di possibili ostacoli per l’alunno, alla posizione nella scuola e della professione, al reinserimento degli emarginati.

 
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marî
view post Posted on 7/4/2012, 15:16





Sociologia e Pedagogia

E’ una scienza alquanto attuale e si occupa di ricercare le leggi che disciplinano la crescita dell’organizzazione sociale umana; il comporsi di indicati istituti, di specifici emblemi (linguaggio) e schemi di condotta, approvati nell’ambito di una data società.

 
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marî
view post Posted on 7/4/2012, 16:00





LA METODOLOGIA

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Mentre la pedagogia definisce la natura dell'educazione e le sue precise finalità, la metodologia ricerca le vie più opportune da seguire per realizzarle.

La metodologia deve considerare insieme la teoria e la pratica:

per la parte teorica si appoggia alla pedagogia

per la parte pratica si affida all'esperienza, criticamente interpretata.

Riassumendo...la pedagogia propone come una finalità da raggiungere quella di fare in modo che il ragazzo sia in grado di agire spontaneamente bene; la metodologia, tenuto presente questo obiettivo, discuterà se sia opportuno servirsi dei premi e dei castighi, oppure se non sia meglio affidare al ragazzo incarichi gradualmente più difficili, nell'assolvere i quali egli possa esercitare il proprio senso di responsabilità.



La soluzione del problema del metodo migliore dipenderà dall'esperienza, dall'osservazione etc.

Il metodo è la via da seguire per realizzare la formazione del soggetto; tecnica specifica dell'insegnamento è la didattica (didasko = insegno)

La didattica riguarda l'applicazione pratica dei metodi educativi nella scuola (insegnamento e apprendimento.

La didattica è il risultato di una riflessione sul metodo seguito nella scuola e quindi è una scienza.

Ma è anche un'arte, poichè nasce dallo spirito creativo del maestro.

La didattica si può distingure in generale (modo più efficace per accelerare l'approfondimento) e particolare (studio degli strumenti più adatti).



Edited by marî - 13/4/2012, 10:14
 
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marî
view post Posted on 7/4/2012, 16:41




Il Millennio a.C. - Invasione di popoli nella Grecia

- Eoli - Si stabiliscono in Tessaglia e in Beozia

- Ioni - Si insediano in Attica e nell'isola di Eubea

- Achei - Si stanziano a est, nel Peloponneso.

3000-1600 a.C. - Sviluppo Civiltà Minoica

1600-1400 a.C. - Apogeo (culmine) Civiltà Minoica

Oscure origini, livello sociale, artistico e architettonico superiore alle aree circostanti.

Posizione ottima per i traffici marittimi del Mediterraneo Orientale.

Principali fonti di ricchezza: metallurgia, orificeria, artigianato tessile e ceramica.

Talassocrazia (mare + potere) = Predominio economico e controllo del Mare Egeo.

Minosse (Re di Cnosso) unificò Creta, liberò il Mare Egeo dai pirati e richiese per questa sua azione alle popolazioni delle riviere ingenti tributi.

1700 a.C. - Origini della Civiltà Micenea ed espansione colonniale

1400 A. C. - Crollo della Civiltà Cretese

L'Isola di Creta venne conquistata dagli Achei (civiltà Micenea)

I cretesi praticavano l'agricoltura, la caccia e la pesca, coltivavano l'olivo, la vite, il fico.

Gli Achei fondarono colonie: a Rodi, nelle Cicladi e in Asia Minore.

Famosa nell'epopea micenea è rimasta la Guerra di Troia.

Fu guidata da re Agamennone e solo dopo 10 anni di assedio gli Achei riuscirono a distruggerla (1200 a.C.)

(La guerra di Troia è narrata nel poema epico di Omero: l'Iliade)

1150 a.C. - Gli Achei indeboliti da questo conflitto, subirono l'invasione dei Dori.

Organi politici micenei sono:

1) RE - (Autocrate = Potere assoluto)

2) CONSIGLIO DEGLI ANZIANI - (Formato da membri di famiglie nobili - Consigliava il Re)

3) ASSEMBLEA POPOLARE - (Costituita dagli uomini che potevano far parte dell'esercito)

Al vertice della struttura sociale vi erano i nobili (abili combattenti).

Gli schiavi, agricoltori e allevatori erano liberi ma vivevano in condizioni precarie.

Gli artigiani, araldi, indovini e guaritori vivevano meglio e prestavano la loro opera nei palazzi dei nobili.

Economia: agricoltura, lavorazione della lana e dei metalli.

XII-VIII sec. a,. C. il Medioevo greco

Invasione dorica, periodo nero (Medioevo greco). Il territorio fu diviso in tanti piccoli regni governati ciascuno da sovrani dediti alla pastorizia e alla raccolta della legna.

I Sovrani riunivano i capi delle famiglie più importanti (aristoi = migliori) per prendere decisioni in caso di pericolo e di guerra.

Economia: Introduzione della lavorazione del ferro, la fenicio costruzione di templi dedicati agli dei e l'alfabeto fenicio.

VIII-VI sec. a.C. Età Arcaica: le Poleis e la colonizzazione.

Il potere dei Sovrani si indeboliva e gli Aristoi presero il loro posto (aristocrazia = governo dei migliori), Platone e Aristotele li identificaranno con i saggi, i sapienti.

La Polis (città-Stato) nacqua dall'esigenza di trovare il posto dove riunirsi e prendere decisioni governative (territori in posizioni vantaggiose per il commercio e facilmente difendibili in caso di invasioni).

La Polis era formata da un insediamento urbano (parte alta = Acropoli dove risiedeva la classe dirigente) e da una fascia di territorio agricolo circostante (parte bassa = Residenza del popolo).

Gli Organi principali delle Polis erano:

ASSEMBLEA RISTRETTA - Aveva il compito di decidere i temi da dibattere pubblicamente;

ASSEMBLEA PRIMARIA - Formata dai cittadini;

MAGISTRATURE - Più di una con funzioni esecutive (Gli eletti erano i cittadini più ricchi).

L'Agorà era la piazza dove si svolgeva il mercato; i cittadini si incontravano per discutere di affari e per partecipare alle assemblee.

750-650 A.C. - Nuova colonizzazione dovuta ad un incremento della popolazione.

Le colonie fondate in Italia vengono fatte rientrare nella denominazione di Magna Grecia.
(Ellesponto-Asia Minore-Bosforo-Macedonia-Vuma-Napoli-Reggio-Messina-Milazzo-Catania-etc...)

L'EDUCAZIONE NELL'ANTICA GRECIA

La Grecia è la culla della nostra civiltà, dov'è nato il pensiero filosofico con le strutture che sono proprie ancora della nostra cultura.

Il mondo greco si configura come una società aristocratica (da dristos = il migliore), cioè dominata da coloro che eccellono per la loro aretè (virtù), intesa come possesso di qualità superiori.

E' un mondo di nobili (con regole e principi morali).

L'uomo comune non ha nessun obbligo, se non quello di servire, quindi non ha storia.

Gli antichi poemi possono essere considerati come sintesi enciclopediche del sapere, delle usanze e delle tradizioni di un popolo.

ILIADE (Omero) - Nel suo insieme è il più antico poema, prevale la guerra e l'ideale è l'eroe.

- Achille simboleggia la forza e il valore militare

ODISSEA (Omero) - Ci fa conoscere il nobile in tempo di pace, vi è rappresentata la vita di corte e di famiglia.

- Ettore simboleggia la dedizione alla patria e l'alto senso dell'onore.

- Ulisse simboleggia la sagacia.

- Nestore simboleggia la saggezza.

- Patroclo simboleggia la bontà e il senso dell'amicizia.

In tutta l'opera sono celebrati gli attributi virili del guerriero, tuttavia l'eroe rceve gloria non soltanto per la sua fierezza e ferocia, ma anche dall'essere inconsolabile per la morte dell'amico (Achille e Patroclo) e dal mostrarsi pietoso verso il nemico (Achille e Ettore).

Le virtù e le consuetudini della vita civile trovano molto più posto nell'Odissea.

penelope

Le figure femminili in genere, e non Penelope solamente, prendono notevole rilievo.

Appaiono celebrate le virtù muliebri, quali la bellezza accompagnata dal pudore, l'abilità nei lavori femminili, la compitezza nel trattare gli ospiti, l'intuito.

Penelope è il simbolo della fedeltà coniugale: essa attende paziente lo sposo, laboriosa, saggia, avveduta, destando rispetto e ammirazione.

Un segno del progresso dei tempi può essere notato anche in alcuni particolari del costume: per esempio, non soltanto i nobili, ma anche gli umili sono degni di rispetto.

Ce lo insegna la dignitosa figura del porcaro Eumeo; ce lo suggerisce il fatto che Ulisse venga accolto alla reggia di Itaca, benchè sia vestito da mendicante.

Ma c'è di più: nell'Odissea abbiamo indicazioni precise circa l'educazione di un giovane di nobile stirpe: Telemaco, figlio di Ulisse e di Penelope.

La madre è la sua prima educatrice; in mancanza dell'esempio vivo del padre, che tutti credono morto.

Penelope e i pochi fedeli amici di Ulisse non cessano di ricordare a Telemaco le eccelse qualità paterne, perchè il fanciullo si senta spronato a imitarle.

Per completare la sua educazione egli deve viaggiare, conoscere altri popoli e altri costumi.

Telemaco ci appare dapprincipio un giovinetto buono, docile, ma che ancora manca di sentimenti virili.

Per irrobustire la tempra morale, gli si pongono accanto due guide: Mente e Mentore (sotto le spoglie dei quali si cela Minerva).

Questi due consiglieri e precettori hanno il compito di prepararlo al suo nobile destino, in quanto egli sarà vendicatore, insieme col padre, delle offese arrecate alla sua casa, e futuro re del suo Paese



Le opere e i giorni del poeta Esiodo è una delle fonte principali della cultura greca e può essere considerata un trattato pedagogico-morale, seppure in forma poetica e con l'inserimento di argomenti diversi (ambiente contadino).

Esempio: Tratta di una lite tra Esiodo e suo fratelle Perse, un buono a niente che ha già dilapidato la sua parte di eredità e vorrebbe avere anche quella di suo fratello:

Il poema contiene anche i consigli di Esiodo (lavoro e giustizia) - Lavoro, anche se è faticoso è una necessità da accettare, chi è onesto riceve più gioia che dal godimento dei beni altrui.

Chi è giusto è protetto dagli dei, chi è ingiusto è maledetto da Zeus.

Contiene, infine, consigli pratici sull'agricoltura e sull'arte della navigazione.


Le due importanti città della Grecia furono Atene e Sparta, con costituzioni diversissime e opposte concezioni educative.

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SPARTA - Si configura come uno stato guerriero e quindi insensibile all'arte e alla filosofia.

Spartiati (conquistatori) che avevano costretto le popoplazione della Grecia alle condizioni di servi della gleba (iloti).

L'educazione veniva fatta dallo Stato.

All'età di 7 anni il fanciullo veniva messo in collegio e l'educazione che gli veniva impartita era di tipo militare.

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ATENE - L'educazione ateniese fu quella di un popolo libero e di una città nella quale l'evoluzione politica teneva dietro allo sviluppo pipù elevato del pensiero, dell'arte e dei costumi.

KALOS (bello) + AGATHOS (buono) = Prestanza fisica unita alla cultura, saggezza, prudenza formano il buon cittadino.

SPARTA



Il metodo spartano era improntato alla massima durezza e severità.

Il bambino alla nascita veniva giudicato da una commissione di anziani (i malformati potevano venire uccisi)

I ragazzi venivano educati in prevalenza nel fisico (venivano abituati a sopportare il caldo, il freddo, la mancanza di cibo, il giaciglio duro, pesanti esercizi fisici e persino percosse).

MASTIGOFORI = Portatori di frusta.

La musica permessa era quella che poteva eccitare lo spirito combattivo.

Le madri spartane preferivano di gran lunga che il figlio morisse in guerra piuttosto che fosse un vile (scudo = o con questo, o senza di questo).

L'educazione intellettuale era limitatissima, per questo ebbe pochi oratori.

Ebbero come caratteristica il discorso breve e conciso (laconico = spartano) - esprimersi con poche parole.

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In Atene le materie fondamentali furono la ginnastica e la musica.

Ginnastica significava, esercizio del corpo, che gli fa conseguire forza e bellezza; mentre il termine musica aveva un significato più ampio che al giorno d'oggi, poichè comprendeva tutti i doni delle Muse, oltre alla musica, la poesia, le arti e le scienze.

L'istituto educativo era il ginnasio (dove si praticava la ginnastica).

In seguito divenne luogo di educazione completa per il fanciullo e allora accanto al ginnasio sorse la palestra (da pale = lotta), dove il PEDOTRIBA (maestro di educazione fisica) insegnava il PENTATHLON (corsa, lancio del disco, lotta, salto e pugilato).

GRAMMATISTA = Insegnava a leggere e a scrivere.

CITARISTA = Insegnava musica e danza.

A 18 anni il giovane diventava EFEBO (Entrava a far parte della cittadinanza).

EFEBIA (2 anni) preparazione militare del cittadino, dopodichè la formazione era compiputa e il ragazzo diventava membro della Polis.

Tale educazione si chiamava umanistica ed è rimasta la base dell'educazione in tutti i tempi.

PEDAGOGO - Era la persona che accompagnava il fanciullo a scuola, gli faceva da ripetitore e praticamente lo educava dal punto di vista morale.

VI-V sec. a.C. I Tiranni

Il commercio e la colonizzazione avevano diffuso un'economia monetaria che portò alla crescita nuove classi benestanti (Non avevano origine nobile).

Alcune città acquisirono una supremazia regionale: Atene in Attica, Argo nell'Argolide e Sparta in Laconia.

Nel VII sec. a.C. venne adottata la falange oplitica (schieramento di fanti (opliti) che avanzavano a piedi, armati di lancia e spada e protetti da scudo e corazza), i nobili cominciarono ad essere sempre meno.

I contadini, i poveri e gli oppressi dai debiti con il loro malcontento favorirono l'ascesa di uomini politici di queste nuove classi, che in cambio del loro appoggio promettevano riforme.

650 a.C. (Corinto) - 510 a.C. (Atene) Il potere fu nelle mani di queste nuove classi (tiranni), imponendosi con la forza (tirannide = governo autocratico e assoluto).

V-IV sec. a.C. La Democrazia

Le tirannidi rappresentarono generalmente periodi di prosperità, pace e crescita culturale.

Il popolo che si rese conto della sua forza e dell'importanza del suo appoggio alla classe dirigente e nel V sec. A.C. le tirannidi vennero sostituite da governi oligarchici (oligarchia = governo di pochi) o democratici (democrazia = somma del potere riconosciuta al popolo).

L'opposizione tra queste due forme di governo fu tale che la GUerra del Peloponneso (431-404 a.C.) finì per essere uno scontro tra poleis democratiche (Atene) e poleis oligarchico-aristocratiche (Sparta).

Età Ellenistica e Tramonto Polis

L'età elennistica vide il tramonto delle polis come entità politica autonoma.

Periodizzazione storica

Periodizzazione filosofico/pedagogica



1) Età antica (IV millenio a.C. al 476 d. C.

1) Filosofia e pedagogia antica


2) Età medioevale (dal 476 d. C. al 1492)

2) Filosofia e pedagogia medioevale


3) Età moderna (Scoperta America 1492-1789-1815)

3) Filosofia e pedagogia umanistico rinascimentale
fine 300/prima metà 500
Gli storici - Politica non considerano importanti


4) Età contemporanea (1815 ai giorni nostri)

4) Filosofia e pedagogia moderna


5) Filosofia e pedagogia contemporanea


Età - Grande periodo

ORIGINI DI SPARTA E ATENE
dal VII al VI sec. a.C.
V sec. a.C. - Le guerre persiane e le guerre del Peloponneso
Sparta e Atene dopo le guerre del Peloponneso


peloreg



SPARTA città-Stato greca, capitale della Laconia, nel Peloponneso.

Attraverso le alleanze Sparta formò nella seconda metà del VI sec. a.C., la lega peloponnesiaca, che univa la maggior parte delle poleis della penisola con l'accezione di Argo.

FEDERAZIONE: Unione di Stati indipendenti retta da un governo centrale.

Le città alleate conservavano la loro autonomia e non pagavano tributi; avevano il solo obbligo di fornire l'esercito federale in caso dipericolo, sottostando al comando spartano.

Lo scontro con Atene per l'egemonia (preminenza assoluta) caratterizzò il V sec. a.C.: la Guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) sancì il predominio di Sparta che durò fino all'ascesa di Tebe la quale sconfisse la rivale con i generali Pelopida ed Epaminonda nel 364 e 361 a.C.

La popolazione di Sparta era suddivisa in tre classi:

SPARTIATI che costituivano la casta militare, godevano di diritti politici, obbligati alla vita comunitaria, con la proibizione di qualsiasi attività produttiva e del possesso personale di denaro.

La loro educazione era severa, iniziava a sette anni e terminava a trenta (fino ai 60 anni gli Spartiati dovevano sottostare agli obblighi militari).

PERIECI erano i cittadini liberi, esclusi dal servizio militare, privi dei diritti politici, si dedicavano alle attività commerciali.

ILOTI era di condizione servile, non propriamente schiavi in quanto non erano soggetti a vendita, e lavoravano le terre di proprietà degli spartiati con l'obbligo di cedere ai padroni due terzi del raccolto.

La struttura costituzionale di Sparta risale all'attività legislativa di Licurgo (VIII-VII sec. a.C.)

Istituzionalmente il potere esecutivo era affidato a due re (diarchia) affiancati dalla gherusia (consiglio degli anziani) che discuteva le questioni poi sottoposte all'assemblea generale degli spartiati (apella).

Dalla fine del sec. VI a.C. le funzioni giuridiche vennero affidate a 5 efori (ispettori) eletti dall'apella (assemblea generale degli spartiati).

Atene capitale dell'Attica, dopo una fase arcaica (antiquata) di regime monarchico, nel VIII sec. a.C. seguì un governo aristocratico, che ebbe la sua magistratura principale negli arconti.

All'inizio erano in 3 (sacerdote - capo dell'esercito - magistrato esecutivo) duravano in carica 10 anni, in seguito furono 9 e venivano eletti annualmente.

Usciti di carica diventavano membri dell'areopago (organo che vigilava gli altri magistrati e giudicava i reati di sangue).

VII-VI sec. a.C. vi furono forti tensioni sociali e crisi agrarie, tra coltivatori e aristocrazia fondiaria.

594-593 a.C- Solone, arconte intervenne a favore dei piccoli contadini: annullò i debiti e introdusse un sistema politico di tipo timocratico (basato su classi di reddito).

L'opera di Solone fu un passo verso la Democrazia, ma con Pisistrato (560 a.C.) ad Atene si sviluppò la piccola proprietà, prosperarono i commerci e si ebbe un periodo di benessere.

I suoi figli (Ippia e Ipparco) portarono in evidenza elementi di degrado nel regime tirannico, nel 510 a.C. Ipparco fu ucciso e Ippia fu espulso, fu opera di alcuni aristocratici che volevano ritornare al potere.

508-507 a.C. Clistene (arconte) con riforme radicali avviò Atene a un assetto costituzionale decisamente democratico.

499-494 a.C. La Democrazia subì un rovescio quando Atene appoggiò la rivolta delle città elleniche della Ionia, assunse un ruolo di guida per l'intera Grecia nelle due Guerre Persiane (490 e 480-479 a.C.).

477 a.C. Atene entrò a far parte della Lega delio-attica al cui interno assunse la preminenza assoluta politico-economica.

Pericle (presidente del collegio degli strateghi) fu protagonista e promotore dello sviluppo economico, politico e artistico-culturale.

431 a.C. I due sistemi, ateniese e spartano, entrarono in un rovinoso conflitto che si protrasse per 27 anni e dal quale Atene uscì sconfitta e rovinata demograficamente ed economicamente.

Per un anno fu soggetta a un regime oligarchico filospartano (i Trenta Tiranni)

IV sec. a.C. Atene riprese vigore appoggiando Tebe, ma non riesce ad opporsi al dominio macedone.

Sotto l'influenza macedone e poi sotto il dominio romano rimane un grande centro di cultura.

499 al 492 a.C. Atene e Sparta andavano consolidando il loro potere in Grecia e anche l'Impero persiano estendeva i suoi confini.

Dario I, re dei persiani, aveva il desiderio di costruire un grande impero e ottenere la supremazia di tutte le civiltà conosciute.

492 a.C. contro Atene ed Eretria spedizione punitiva.

490 al 449 a.C. ebbe inizio il conflitto tra Greci e Persiani.

490 al 481 a.C. Dario portò la guerra in Grecia, dapprima ha la meglio sottomettendo le Cicladi e la città di Eretria, ma poi a Maratona gli Ateniesi ribaltano le sorti del conflitto.

480 al 479 a.C. Seconda spedizione persiana - L'esercito persiano in Tessaglia, è sconfitto dal re spartano Pausania; mentre la flotta greca sconfigge quella persiana a Micale.

477 al 449 a.C. Fine del conflitto Atene entra a far parte della Lega delio-attica

449 a.C. Trattato di pace a opera di Callia (Pace di Callia).


Edited by marî - 12/11/2017, 18:18
 
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marî
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Vita+ed+et%C3%A0+dell'omo+(stampa+popolare++sec.XIX



[size=7]<p align="center">Come si svolge la nostra vita sulla terra?

E' una realtà sotto gli occhi di tutti, una realtà a cui appartiene tutto il genere umano; infatti non è mai nato nessuno che non debba un giorno morire.

Se ci fermiamo a riflettere, possiamo dividere la vita dell'uomo sulla terra in sei età o periodi:

La prima età è costituita dall'infanzia; è questo un periodo completamente dedito al nutrimento del corpo, un periodo di cui non restano ricordi.

La seconda è costituita dalla fanciullezza, che, a differenza dell'infanzia, ci lascia qualche ricordo, ricordi più simili a fotografie che a filmati.

Nella terza età si passa all'adolescenza, dove, per natura, l'uomo è già in grado di procreare e riprodursi; è forse questo il periodo dove, avendo già una certa coscienza di noi stessi, siamo più spensierati e viviamo pienamente ogni attimo della giornata traendo un "pura" soddisfazione in quello che facciamo e che ci procura piacere.

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La quarta età, la gioventù, è la più travagliata; il cominciare a muoversi in maniera autonoma all'interno della società, frequentando scuole, guidando automobili, svolgendo un lavoro, ci impone di osservare delle regole e, a voler vedere, anche la proibizione dei peccati assume un altro aspetto.

E' in questa età che commettiamo i maggiori errori, spinti dall'impeto della carne unito a quello della curiosità, un'età in cui non siamo ancora a conoscenza delle conseguenze a cui ci metteranno di fronte certe nostra azioni sconsiderate.

Dopo questo periodo turbolento approdiamo all'età della maturità, dove finalmente, grazie all'esperienza maturata negli anni precedenti, troviamo un po' di pace.

Dopo tutto questo sopraggiunge l'età più critica, che piega il nostro fisico, un'età, salvo rare eccezioni, soggetta a svariate malattie e che ci conduce fino alla morte: la vecchiaia.

Tutte le altre età hanno un'attesa ulteriore, la vecchiaia non ne ha, può solo prolungarsi in se stessa.


Questa la vita dell'uomo terreno, che festeggia gli anni che passano con i compleanni e che vede nella morte la fine di tutto.

Ma esiste un altro tipo di uomo, contrapposto a questo, che durante le sei fasi della vita, senza nessun motivo evidente agli occhi umani, ha la fortuna di venire "illuminato" e di rinascere, già in questa vita; egli non festeggia gli anni che passano con i compleanni, ma si rallegra in cuor suo dei progressi spirituali.

Per questo uomo, che potremo chiamare "nuovo", la morte non rappresenta la fine di tutto, ma l'inizio

PEDAGOGIA - E' la scienza dell'educazione, ci deve fornire il concetto di educazione e le finalità da conseguire (tenendo conto dell'ambiente e delle circostanze psicologiche e sociali)

FILOSOFIA - Ha il compito di ricercare il significato della vita umana nell'universo e definire quale sia il suo destino.

PSICOLOGIA - Mette in evidenza quanto è dovuto dall'ereditarietà, dalle influenze ambientali e dell'educazione.

Ci fornisce suggerimenti sul metodo da seguire, ci aiuta a individuare le eventuali difficoltà dell'alunno e al recupero dei disadattati.


Edited by marî - 12/11/2017, 18:19
 
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marî
view post Posted on 13/4/2012, 12:20





IDEALE EDUCATIVO GRECO - Armonico sviluppo fisico-spirituale.

ARETE' - Virtù in senso lato, propria, tuttavia, solo delle classi aristocratiche.

POEMI OMERICI - Presentazione dell'ideale aristocratico.

POEMA DI ESIODO - Presentazione dell'ideale di vita dell'uomo comune.

POLIS - La Città-Stato in Grecia, a struttura oligarchica (Sparta) o democratica (Atene).

OLIGARCHIA - Governo di pochi (oligoì), apparteneti a famiglie privilegiate.

DEMOCRAZIA - Governo di popolo, attraverso rappresentanti eletti ( i demi sono in Grecia le ripartizioni territoriali del popolo di una città).

EDUCAZIONE SPARTANA - Educazione di stato, di tipo rigidamente militare, rivolta all'indurimento fisico e alla formazione della fortezza d'animo.

LACONICO - Aggettivo che si accompagna al modo di parlare conciso, tipico dell'oratoria spartana.

KALòS KàI AGATHòS - Bello e Buono; espressione greca i cui termin ìi esprimono, in Atene, il supremo fine dell'educazione.

GINNASTICA E MUSICA - Strumenti dell'educazione ateniese; la prima è rivolta alla cultura fisica, la seconda alla formazione dello spirito.

GINNASIO - Dapprima luogo dove si faceva ginnastica; poi divenne genericamente istituto di educazione.

Vi operano il pedotriba, o maestro di ginnastica, il grammatista, che insegnava a leggere e scrivere, e il citarista, che insegnava la musica e la danza.

PALESTRA - Luogo dove si compiono gli esercizi fisici.

EFEBIA - Istituzione ateniese che accoglieva i giovani dai 18 ai 20 anni per la loro istruzione militare.


COSMOLOGIA - Complesso delle dottrine filosofiche e scientifiche che riguardano l'origine e i fenomeni dell'universo.

COSMOGONIE - Favole mitologiche sull'origine dell'universo.

ARCHE' - Principio (di tutte le cose); il problema dell'archè interessa principalmente la filosofia presocratica.

SCUOLA IONICA - E' denominata la scuola filosofica di Mileto, sorta alla fine del VII secolo e operante nel VI a.C., rappresentata da Talete, Anassimandro, Anassimene.

APEIRON - E' l'indefinito, il principio dal quale si differenziano tutti gli elementi, secondo Anassimandro.

PNEUMA - Aria, soffio vitale; princiio dell'universo secondo Anassimene.

SCUOLA PITAGORICA - Scuola di carattere filosofico-scientifico e comunità politico-religiosa sora a Crotone nel VI secolo.

Considera il numero l'archè di tutte le cose.

ETICA - Scienza morale.

METEMPSICOSI - Trasmigrazione delle anime, professata dai pitagorici.

ASCETISMO - Modo di vivere austero, contrassegnato dalla rinuncia a certi beni materiali per conseguire la purificazione dello spirito.

PANTA REI - "tutto scorre", espressione usata da Eraclito per indicare il perenne divenire della realtà.

LOGOS - Ragione; ordine razionale della realtà.

COMPLEMENTARIETA' (dei contrari) - Necessità della compresenza dei due termini, dei quali l'uno richiama l'altro (Eraclito).

PRINCIPIO DI PARMENIDE - Celebre asserzione secondo la quale "l'essere è e il non-essere non è".

OPINIONE - Verità solo apparente (secondo Parmenide), fornita dalle sensazioni.

SOFISTA - "sapiente", spesso solo in apparenza.

I sofisti, presenti in Atene nel V secolo, furono soprattutto maestri di eloquenza.

INDIVIDUALISMO - Atteggiamento mentale e pratico di chi rivendica la liggittimità del punto di vista personale e bada soltanto al proprio tornaconto.

RETORICA - Arte della parola e della persuasione.

RELATIVISMO - Ritenere che non esistono verità assolute.

UTILITARISMO - Conseguenza morale del relativismo; il bene coincide con l'utile.

PAIDEIA - Impostazione educativa.

DIALETTICA - Arte del discutere.

ERISTICA - Arte del sostenere, con argomentazioni apparentemente valide, due tesi opposte.

INSEGNARE INTERROGANDO - Metodo socratico, per giungere gradualmente con il discepolo alla verità.

SAPERE DI NON SAPERE - Principio della sapienza, secondo socrate.

IRONIA - Modo di far scoprire all'interlocutore la propria ignoranza, facendogli abbandonare i preconcetti.

MAIEUTICA - Arte el ricavare a poco a poco, con opportune domande, la definizione voluta.

CONCETTO - Termine mentale che corrisponde all'essenza della realtà; la definizione ne è l'espressione verbale.



Edited by marî - 13/4/2012, 13:48
 
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marî
view post Posted on 16/4/2012, 07:30




460 al 429 a.C. - La felice conclusione delle guerre persiane aveva dato a Sparta la preminenza sulla terraferma.

Atene, invece, aveva ottenuto il dominio sul mare.

Pericle porta Atene verso la democrazia, con una serie di riforme che favoriscono la piena parità dei diritti politici dei cittadini.

Sotto di lui comincia a fiorire la cultura classica greca, mentre si circonda di artisti (Fidia e Mirone nelle arti figurative - Erodoto e Tucidide nella sotria - Eschilo, Sofocle, Euripide e Aristofane nella letteratura - Protagora e Socrate nella filosofia).

457 a.C. - Pericle si allea con i Spartani e inizia la prima Guerra del Peloponneso.

431 a.C. - Inizia le seconda Guerre del Peloponneso.

429 a.C. - Pericle muore di peste.

PENSIERO GRECO DAGLI INIZI A SOCRATE



VII-VI sec. a. C. - Il pensiero filosofico-scientifico nasce nelle colonie ioniche dell'Asia Minore (Mileto) e si sviluppa successivamente nell'Italia Meridionale (Magna Grecia) e Sicilia.

Le prime teorie filosofiche riguardavano il problema COSMOLOGICO (Kosmos = mondo e Logos = discorso).

La domanda era qual é il "principio di tutte le cose (archè), inteso come origine della realtà e come elemento costitutivo.

Le risposte furono diverse, ma tutte si proponevano di procedere per via razionale, anteriormente l'uomo aveva cercato l'archè dell'universo e del suo ordine, creando delle favole mitologiche (cosmogonie).

VII-VI sec. a.C. - Talete di Mileto - L'elemento vitale di ogni cosa si trova nell'acqua.

610-547 a.C. - Anassimandro - Il principio è l'indefinito (apeiron) e successivamente si separano i vari elementi.

586-585 a.C. - Anassimene - L'elemento vitale di ogni cosa è l'aria (vento, nuvola, acqua, terra, fuoco).

L'aria è anche chiamata soffio vitale (pneuma), c'è l'idea che il mondo sia come un grande corpo vivente.

SCUOLA PITAGORICA

Scuola fondata a Crotone da Pitagora (Sanno 570 a.C.?)

Pitagora come matematico sostenne che il principio di tutte le cose é il NUMERO.

1) Il numero è principio in quanto tutto si basa su rapporti numerici o quantitativi; gli aspetti oggettivi della realtà sono la figura di un corpo, le sue dimensioni, il suo peso, la sua distanza.

2) Il numero è principio in quanto costituisce l'armonia dell'universo: l'alternarsi del dì e dekka notte, l'apparire e lo scomparire degli astri, l'aslternarsi delle stagioni sono governati dal numero; la stessa musica è generata da rapporti numerici.

La scuola pitagorica assomiglia ad una setta religiosa; i discepoli vengono ammessi per gradi alla conoscenza della dottrina del maestro, dopo avere superato certe prove.

Si credeva nell'immortalità dell'anima e nella sua trasmigrazione (metempsicosi) da un corpo ad un altro.

L'anima doveva purificarsi e quindi non mangiavano carne ed esercitavano la loro mente nelle scienze matematiche.

L'educazione di Pitagora è un'educazione riservata ad una classe di eletti, per merito di intelligenza e sensibilità spirituale.

ESSERE e DIVENIRE

eraclito



Eraclito non si può immergere la stessa mano nella stessa acqua di fiume (Panta Rei = Tutto scorre)

Egli approfondì il significato della coesistenza di termini contrari.

La lotta dei contrari è l'essenza stessa della vita e sono complementari e necessari l'uno all'altro.



Parmenide - L'Essere è eterno, è unico, è immobile.

Ciò che diviene è contraddittorio, perchè non è allo stesso tempo; per Parmenide è il pensiero che coglie la verità

SOFISTI - Dopo lo scontro con Sparta, comincia la decadenza di Atene e la filosofia esce dal chiuso delle scuole per farsi libera discussione nelle piazze, per le strade e in tutti i luoghi pubblici.

Nel V secolo a.C. in Grecia nei rapporti tra persone, l'interesse privato prevale sul pubblico, ciascuno cerca di farsi valere e di convincere gli altri che il suo punto di vista è il migliore (individualismo).

Nella vita demopcratica le cariche pubbliche possono essere facilmente conquistate solo da chi abbia cultura e abilità di parola tali da potersi imporre.

I Sofisti erano maestri di eloquenza e dell'arte della convinzione; esperti nel discutere di ogni problema, diffusori di una cultura spicciola, atta a fornire argomenti per ogni occasione.

Il sofista (sapiente) era un uomo dotto e virtuoso, la sapienza del sofista era spesso soltanto esteriore, mascherata dall'abilità del discorso.

I principali sofisti furono:

PROTAGORA di Abdera che afferma che l'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, di quelle che non sono in quanto non sono = non esiste una verità assoluta: la realtà esiste e ha valore solo in quanto l'uomo la prende in considerazione; e l'uomo vede le cose a modo suo, non solo, ma ciascuno ha il proprio punto di vista per giudicarle (relativismo).

Il bene equivale a ciò che è utile (utilitarismo), e poichè quello che è utile ad una persona può non esserlo per gli altri e viceversa, ecco che non esistono beni o valori assoluti, ma soltanto relativi.

GORGIA di Leontini - Nulla è: se qualche cosa esistesse non si potrebbe conoscere: se qualche cosa si conoscesse non si potrebbe comunicare.

I Sofisti si preoccupavano non tanto di cercare il vero, quanto di insegnare la tecnica per riuscire nella vita, specie nella politica (ginnastica, musica, retorica e dialettica).

Tale educazione, oltre a basarsi sulle materie tradizionali (ginnastica e musica), si perfezionava con l'apprendimento della retorica (arte del discorso convincente) e della dialettica (arte del discutere).

Il vanto di alcuni sofisti era il saper svolgere argomenti in favore di una tesi e, subito dopo, dimosttrare la tesi contraria (eristica).

Il contenuto della loro dottrina è sostanzialmente deviante, perchè demolisce l'esistenza di qualsiasi verità.

Contribuirono ad accrescere e a diffondere la cultura, formarono degli uomini nuovi per la loro politica e, inoltre, furono i primi filosofi a mettere al centro della loro attenzione l'uomo (non il mondo fisico).

SOCRATE (469 a.C.) - Uomo di modesta origine, ma di eccezionale grandezza d'animo, nasce nel 469 a.C. (padre-Sofronistico (artigiano scultore) - madre-Fenarete (levatrice- moglie - Santippe).

Socrate aiutava i suoi discepoli a far nascere da loro stessi la verità.

Fu membro del Consiglio dei Cinquecento e fece parte della Pritania (Comitato direttivo del Consiglio dei 500).

Si oppose quando l'assemblea popolare volle la condanna a morte dei comandanti (strateghi) e sotto il governo dei Trenta Tiranni si rifiuitò di uccidere un cittadino contrario al regime.

Convinto che esistono dei valori costanti, delle verità immutabili, spese la vita nella ricerca di tali valori.

Fu un contestatore con i suoi insegnamenti, metteva in imbarazzo i suoi interlocutori e si attirò le antipatie fra i potenti.

Venne accusato di non prestare ossequio agli dei patri, di voler introdurre il culto di nuove divinità, di corrompere i giovani e fu condannato a morte.

La pena era commutabile con l'esilio, ma lui preferì morire, perchè come scrisse nell'Apologia se non era gradito ai suoi concittadini non poteva essere gradito in una città straniera.

Morì bevendo la cicuta nel 399 a.C.

Socrate era il più saggio dei filosofi perchè sapeva di non sapere , tale consapevolezza è indispensabile per muoversi alla ricerca della verità.

Il metodo di Socrate è quello di insegnare interrogando.



E per questo Egli si muoveva per le piazze interrogando le persone che incontrava, convinto che la verità si trova dentro di noi, una verità che la riflessione consente di raggiungere.

Tutto questo per raggiungere la felicità: conosci te stesso (conoscenza(sapienza) = virtù = felicità).

Il primo e più grande dovere morale è quello di trovare in noi stessi la capacità di scoprire il vero e il buono, sottoponendo a revisione critica la pseudoconoscenza che abbiamo della realtà.

Questo metodo ha due momenti:

1) l'ironia (momento negativo) - l'interlocutore si deve accorgere che le sue opinioni sono approssimative e quindi se ne deve liberare.

2) la maieutica (momento positivo) è l'arte di far nascere la verità (in greco indica l'opera della levatrice).

Opera di Socrate è il MENONE dove viene trattato il tema della virtù e del suo insegnamento.

Socrate è convinto che la verità si trova dentro di noi, bisogna solo cercarla per trarla alla luce.

(Eutifrone: Domanda = ciò che è santo e ciò che non lo è...Risposta = Santo è ciò che piace agli dei...Domanda = Ma è santo perchè piace agli dei o, invece, perchè è santo piace agli dei???) Socrate, a poco a poco, induce il sacerdote a ricercare l'essenza della santità e non la sua proprietà accidentale di essere "cara agli Dei".

In questo rilievo c'è tutto lo spessore della paideia (educazione, cultura nel senso di formazione) socratica.

Non è il maestroi che si pone in cattedra, ma è chi si pone al servizio dell'allievo per farlo maturare, per renderlo migliore e più capace di essere uomo.

I sofisti insegnavano nozioni utili, la tecnica del successo.

Socrate insegna a cercare in profondità, nella propria anima, la risposta agli interrogatori morali fondamentali e la vera scienza.

Socrate fu lo scopritore del concetto, egli ha intuito che la conoscenza vera sta nel possesso di concetti universali e che, quando li possediamo con chiarezza, siamo anche in grado di esprimere la definizione (consapevolezza che essa deve esprimere verbalmente l'essenza di una realtà, quella che distingue quella cosa e tutte le cose della stessa specie - sottintende anche l'individuazione del concetto, come termine mentale al quale corrisponde l'essenza).

LA CONDANNA A MORTE DI SOCRATE

Esempio dell'intransigenza e del clima di sospetto del regiguerre del Peloponneso fu la condanna a morte del filosofo Socrate.

Socrate si ispirava alla sentenza dell'oracolo di Delfi "conosci te stesso" e sottoponeva discepoli e avversari a sapienti interrogatori che li conducevano a prendere coscienza della loro ignoranza, al "sapere di non sapere".

Ma proprio questo suo metodo interogatorio, insopportabile per l'orgoglio di molti suoi interlocutori, unitamente al fascino che esercitava sui giovani (tra i suoi discepoli vi erano stati Crizia, il capo dei Trenta e Alcibiade, personaggi mal visti dagli ateniesi) fu la causa della sua condanna a morte, nel 399 a.C., con l'accusa di corrompere i giovani e di non venerare gli dei tradizionali.

Benchè potesse facilmente sottrarsi alla condanna grazie all'aiuto dei suoi discepoli, il filosofo accettò la morte con piena sottomissione a quelle leggi che non aveva mai cessato di rispettare.

404 a.C. Istaurazione di un governo oligarchico filospartano - il Governo dei Trenta che fu duro e intransigente (Trenta Tiranni).

Un gruppo di esiliati, capeggiati da Trasibulo, rovescia il regime; i Trenta sono destituiti da Sparta e sostituiti da Trasibulo che restaura la democrazia in un clima di sospetti e di intransigenza di cui è vittima illustre (399 a.C.) il filosofo Socrate.

Questo clima, unito alle sempre continu lotte tra le poleis, è il preludio della decadenza e della conquista macedone.

I greci si avvicinavano a culti esotici e stranieri che il potere centrale cercava di reprimere anche attraverso la condanna dei loro sostenitori.


Edited by marî - 12/11/2017, 18:21
 
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marî
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PLATONE



Grande filosofo, allievo di Socrate e testimone dell'insegnamento del Maestro.

Nasce ad Atene nel 428 o 427 a.C. da famiglia aristocratica, ebbe sempre un grande interesse per la politica, ma fu distolto dal prendervi parte dalle travagliate vicende della città.

20 anni - Le mura di Atene furono rase al suolo dagli Spartani.

Trenta Tiranni - sperò che la città rinascesse in un governo di giustizia, ma fu deluso.

Governo democratico - La stessa delusione e causa della morte di Socrate.

VII lettera a Platone - Racconta la storia delle sue delusioni politiche e si convince che visarà uno Stato migliore quando i governanti fossero diventati filosofi.

Dopo la morte di Socrate, Platone lasciò Atene per Megara-Egitto-Cirene nel 388 Magna Grecia (Taranto) e divenne amico di Archita da Taranto.

Ritornò ad Atene dove fondò la sua scuola l'ACCADEMIA dal luogo in cui aveva sede - Giardino sacro all'eroe Accademo.

Fu istituita a modello pitagorico ma essendo cresciuta nel clima ateniese era già più aperta alla partecipazione di persone estranee e sia ai più diversi temi di discussione.

Aveva aspetto religioso, di associazione devota al culto delle Muse, ma le pratiche non avevano niente di misterico.

Maestro e discepoli vivevano in comunità e in amicizia.

DIALOGHI DI PLATONE

Vanno da quelli squisitamente morali al problema della conoscenza.

Vi ricorre spesso il tema dell'anima, della sua origine e del suo destino.

I dialoghi più tardi riguardano le conoscenze scientifiche, cosmologiche e vi entrano i personaggi più famosi in questo campo.

I discepoli venivamo ammessi agli studi filosofici solo dopo aver acquisito un buon grado di conoscenze di matematica e di astronomia.

L'intento dell'Accademia era quello di formare una nuova generazione di politici-filosofi.

L'accademia è una scuola d'elite, non esclude nessuno che abbia doti intellettuali elevate e neppure le donne.

<la scuola fondata da Platone avrà lunghissima vita e cessa di esistere nel 529 d.C. quando l'imperatore Giustiniano decreta la chiusura di tutte le scuole.

Di dialoghi ce ne sono pervenuti 34 e la serie comincia con:

1) L'APOLOGIA (Monologo sostenuto da Socrate davanti ai giudici);

seguono:

1° Gruppo - DIALOGHI GIOVANILI

- I DIALOGHI SOCRATICI - Quelli più direttamente influenzati dal maestro;

- CRITONE (Figura di Socrate maestro e il suo metodo - Servirsi della ragione e regolarsi secondo coscienza);

- EUTRIFONE (Ironia e Maieutica);

- PROTAGORA e GORGIA (Si evidenzia il contrasto tra i Sofisti che mirano al pratico e insegnano tante cose);

- MENONE (Chiusura dei dialoghi giovanili).

2° Gruppo - DIALOGHI DELLA MATURITA' - Dalla fondazione dell'Accademia in poi.

- SIMPOSIO (Definizione dell'amore);

1) Bello in sè 2) Belle leggi 3) Belle opere (arte) 4) Bellezza dell'anima 5) Bellezza corporea 6) Un bel corpo



Mito di Eros = Demone

Simposio = Mito bellezza e onore



Figlio di Polos = Espediente - Ingegno che va in cerca di qualcosa

Penia = Povertà



Il filosofo è presentato come colui che aspira a superare la realtà corporea per raggiungere la visione delle IDEE.

- FEDONE (Immortalità dell'anima)

Uno degli argomenti in appoggio all'immortalità dell'anima è quello della sua somiglianza con le IDEE eterne e imitabili.

- REPUBBLICA (Grande sintesi del pensiero di Platone politico/pedagogico)

Le condizioni dell'anima prigioniera nel corpo è rappresentata con il MITO DELLA CAVERNA.

I gradi di conoscenza:

1) Schiavo incatenato alla catena, volta le spalle all'imboccatura della caverna;

2) Un fuoco proietta delle ombre sul fondo della caverna;

3) Lo schiavo scambia queste ombre per la verà realtà (l'anima + il corpo scambiano per reali le immagini sensibili).

4) Ma se l'uomo della caverna riesce a guardare solo una volta fuori, vedrà manifestarsi la realtà (La conoscenza sensibile è ingannevole)

- FEDRO (Dialoghi dialettici - 367/366) - Perchè l'anima si trova in posizione di svantaggio?

Platone risponde con una altro mito: la BIGA ALATA.

ANIMA = Cocchio alato guidato dall'auriga (ragione) e condotto da due cavalli (Bianco e generoso - nero e ribelle).

Le anime-cocchio vanno per i cieli (IPERURANIO - Oltre il cielo - Di ogni cosa sensibile esiste un'idea) contemplando la realtà ideale, finchè il cavallo nero non prende la mano all'auriga e lo trascina in basso, facendogli perdere le ali.

L'anima si incarna in un corpo e passa per vari corpi fino a rendersi degna di essere reintegrata nella primitiva posizione.

- TEETETO

3° Gruppo - DIALOGHI DELLA VECCHIAIA' - Platone a 50 anni

- SOFISTA (Prosecuzione del Teeteto sul tema della scienza);

- PARMENIDE (Platone sottopone la propria dottrina alle obiezioni più forti che i suoi avversari potrebbero rivolgergli e lascia incerta la conclusione della disputa);

- TIMEO (Cosmologia di Platone) - Complesso delle dottrine che studiano l'ordine, i fenomeni, le leggi dell'Universo.

- LEGGI (Apporta delle modifiche all'ideale politico della Repubblica, per adattarlo alla realtà umana.

CONOSCERE COME RICORDARE (Innatismo conoscitivo)

Nel Menone, Platone, riproponendosi il problema della verità dice che sarebbe impensabile che noi cercassimo qualcosa se già in qualche modo non lo conoscessimo; qualora la trovassimo, non saremmo in grado di riconoscerla.

Noi abbiamo già un presentimento di ciò che cerchiamo, solo che ci rimane confuso finchè non lo liberiamo dalle opinioni che ce lo nascondono.

Il conoscere non è altro che il RICORDARE quella verità che in altra vita la nostra anima ha già contemplato in un mondo superiore, quello della "REALTA' IN SE'", il mondo delle IDEE.

1) MONDO MATERIALE E SENSIBILE

2) MONDO DELLE IDEE
Anche nell'uomo esiste un contrasto tra la sua realtà fisica, che limita gli slanci dell'anima, e il suo spirito che è di origine superiore.


Nella Repubblica e nel Fedro viene rilevato che ci sono tre tendenze dell'uomo, quasi tre anime in una:

a) ANIMA CONCUPISCIBILE - Richiamo verso il possesso di beni concreti e materiali (Temperanza)

b) ANIMA IRASCIBILE - Aggressività e tendenza ad affermarsi (Fortezza)

c) ANIMA RAZIONALE - Aspirazione a conoscere la veritè e a vivere secondo i valori eterni. Dominano le passioni. (Sapienza)

L'uomo è veramnete degno quando l'anima razionale prevale sulle altre, le controlla e le guida.

Allora la concupiscenza è tenuta a freno e si realizza la virtù della Temperanza, l'anima irascibile serve l'uomo, realizzando la virtù della Fortezza e l'anima razionale è libera di sollevarsi dal mondo sensibile e di realizzare la virtù della Sapienza.

Se le tendenze dell'uomo armonizzano e sono ben dirette dalla ragione, la somma di tutte le virtù è la GIUSTIZIA (Principio intelligibile = Concetto fondamentale, che può essere conosciuto solamente dall'intelletto).

Essere giusti significa non soltanto dare a ciascuno ciò che gli è dovuto, ma più generalmente, attribuire a ogni cosa il suo giusto valore.



Tra i dialoghi della maturità assume importanza la Repubblica (10 libri) che presentano lo Stato perfetto.

ORDINAMENTO DELLO STATO
CLASSE INFERIORECLASSE INTERMEDIADIREZIONE DELLA REPUBBLICA
Beni materialiConoscenza della realtà ideale
Commercianti - Artigiani - ContadiniGuerrieriSapienti e Filosofi
Sostentamento economico dello StatoDifesa dello StatoGovernare con giustizia
 


La concezione politica di Platone non si può realizzare concretamente (Utopia = Concezione immaginaria di un governo).

Eliminazione della Proprietà privata sostituita dalla comunione dei beni (Comunismo), abolizione della famiglia (Lo Stato consiglia di procreare specie elette).



Edited by marî - 16/4/2012, 14:31
 
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marî
view post Posted on 16/4/2012, 14:34





platonelibero


POLITICA di PLATONE
Perchè stanco di persone avide di potere
NO - Aristocrazia di sangue
Ispirata al modello spartano
Stato aristocratico
Voleva persone preparate
ed educate rigorosamente
SI - Aristocrazia Intelligenza e Merito
 

 
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