Pasqua e Lunedì dell'Angelo

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marî
view post Posted on 10/4/2012, 14:02




:uovo-di-pasqua-immagine-animata Perchè l'uovo é il simbolo della Pasqua

Prima ancora della Colomba, dei dolci e delle mille ricette di Pasqua, le uova sono le protagoniste assolute della festività.

Ma perché? Ecco il motivo.

Sapevate che scambiarsi le uova nel giorno di Pasqua è una tradizione antichissima?

I primi a regalare uova sono stati i Persiani, che le donavano alla servitù in segno di riconoscimento.

Decorare le uova di Pasqua è invece una tradizione balcanica.

I balcani usavano colorare le uova sode di rosso, come simbolo della passione.

Nel corso degli anni, hanno poi iniziato a dipingere le uova di diversi colori fino a decorarle con tecniche e motivi fantasiosi.

Il Medioevo, invece, ha regalato alla tradizione mondiale le uova impreziosite da oro, platino ed argento, diventate poi famose grazie al tocco di lusso del celebre gioielliere Peter Carl Fabergé.

Ma da dove arrivano le uova di cioccolato?

La storia ci racconta che l’idea di creare delle uova di cioccolato nasce dall‘unione di un pasticciere francese e uno tedesco.

Ne crearono di piccole e tutte ripiene, ma è solo grazie all’olandese Van Hauten se oggi le uova di cioccolato sono vuote all’interno e possono contenere la tanto sospirata sopresa.

Nel 1828 ideò uno stampo concavo per poter permettere la creazione di uova dalla sfoglia sottile.

In questo modo, divenne possibile creare uova dalle dimensioni più grandi e potervi inserire dei piccoli doni.


www.cambiocuoco.it/



Il giorno successivo a Pasqua è anch’esso un giorno festivo: è il Lunedì dell’Angelo, più comunemente chiamato Pasquetta e celebra l’incontro, avvenuto al sepolcro il giorno dopo la morte di Gesù, tra le donne e l’Angelo.

Secondo il racconto del Vangelo, Maria Maddalena si era recata insieme ad altre donne ( Salome e Maria, la madre di Giacomo e Giuseppe) al sepolcro dove era stato posto il corpo di Gesù Cristo, con l’intento di imbalsamarlo e ungerlo con degli olii aromatici.

Giunte davanti alla roccia che doveva chiudere la tomba, videro che essa era spostata e subito si preoccuparono e si domandarono cosa potesse essere accaduto, ma ecco che apparve loro un Angelo che subito le rassicurò:

“Non abbiate alcun timore, so che state cercando Gesù il Crocifisso ma Egli è risorto come aveva detto. Venite a vedere il luogo dove era stato deposto”.

Dopo aver mostrato loro la tomba vuota, si raccomandò che andassero a riferirlo agli apostoli ed esse così fecero.



Il Lunedì di Pasqua è un giorno festivo introdotto nel dopoguerra dalla Stato Italiano, con lo scopo di allungare la festività, ma non è un giorno di precetto, ovvero la religione cattolica non richiede l’obbligo di andare alla Santa Messa.

Una delle tradizioni della Pasquetta, ormai forse in disuso, è o era quella di trascorrere la giornata facendo una gita fuori porta o una scampagnata con amici e parenti.

Il significato di andare fuori città e magari fare un bel pic-nic all’aria aperta è quello di ricordare il viaggio, fatto da alcuni discepoli, verso Emmaus nel giorno della Resurrezione.

Proprio durante qual viaggio, appena a pochi chilometri da Gerusalemme, Gesù apparve ai discepoli a dimostrazione che Egli era veramente risorto.

(da web)



Edited by marî - 15/11/2017, 17:19
 
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marî
view post Posted on 29/3/2013, 10:25




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Celebrarono la Pasqua, al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.

Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.

E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò.

(Gs 5. 10-12)



"Fare Pasqua" è un'esigenza, forse una vocazione che ogni uomo porta nel cuore fin dalla creazione, fin dal suo concepimento.

Tornare a casa, ritrovare se stessi e il proprio mondo, gli amici più veri, riscoprire la storia di famiglia, i volti, i racconti, gustare il riposo e mangiare i frutti della propria terra...è un bisogno, è una ricchezza inestimabile che solo un emigrante, un uomo lontano da casa, può comprendere e apprezzare.

"Può accadere che qualcuno si affezioni a una brocca.

Questa brocca ha salvato qualcuno dalla sete ardente del deserto senza fine.

O, come nel mio caso, questa brocca è entrata nella storia della mia vita e della mia famiglia.

Essa è unica al mondo.

Non ce n'é un'altra uguale a lei [...]

Si scolpisce dentro il mondo dell'uomo.

E comincia a parlare.

La brocca parla dell'infanzia e delle seti che placano; parla dell'acqua attinta al pozzo lontano a 600 metri da casa, pozzo profondo di acqua vergine, ma che ci faceva patire e imprecare nelle mattinate d'inverno o nei pomeriggi piovosi, e perciò l'acqua era ancora più preziosa e pura [...]

La brocca parla della storia della famiglia che ha sempre accompagnato, nella vita e nella morte.

Essa è entrata sempre più nella famiglia [...]

E oggi è ancora là, a parlare e a ricordare, fedelmente e umilmente che è lì per donare acqua, che adesso è diventata dolce, fresca, buona per via della brocca".

(L. Boff. I Sacramenti della vita - pag. 19-20)


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Edited by marî - 15/11/2017, 17:20
 
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