La rima è l'uguaglianza delle lettere con cui finiscono due parole, dall'ultimo accento tonico in poi.
La
rima al mezzo è la rima formata da una parola che si trova alla fine di un verso con un'altra che si trova all'interno del verso successivo.
Passata è la tempesta
Odo augelli far festa, e la gallina - Giacomo Leopardi
La
rima interna è la rima formata da due parole che si trovano entrambe nello stesso verso.
Le rime che seguono i modelli della metrica hanno un nome che indica la loro disposizione nella poesia (con la lettera uguale si indica la rima uguale):
-
BACIATA, a due a due (AA BB)
-
ALTERNATA, in un gruppo di almeno quattro versi (quartina), quando il primo verso rima col terzo, il secondo col quarto, e così via (AB AB)
-
INCROCIATA, in una quartina, quando il primo verso è in rima con il quarto e il secondo con il terzo (ABBA oppure ABA BAB)
-
INCATENATA, tipica della terzina dantesca (ABA BCB CDC)
-
REPLICATA, nelle terzine la ripetizione dello stesso schema (ABC ABC) ecc.
-
CONTINUATA, sempre uguale (AAAA)
Per indicare un sistema di rime in una strofa, si usano le lettere dell’alfabeto:
-
minuscole per versi brevi, ad es. settenari (abab)
-
maiuscole per versi lunghi, ad es. endecasillabi (ABAB)
Nella poesia moderna spesso i versi, non legati da sistemi regolari di rime, si possono chiamare:
-
versi sciolti, sono quei versi che non sono legati dalla rima o che hanno delle rime sparse, non collocate secondo i modelli della metrica; si dicono sciolti perchè sono sciolti dall'obbligo della rima. (ad esempio il carme Dei Sepolcri di Ugo Foscolo, composto di endecasillabi sciolti)
-
versi liberi, quando non hanno la stessa misura sillabica e né sono legati da rime regolari (tipici della poesia contemporanea)
La rima (di solito nella poesia moderna) può essere sostituita dall’assonanza, somiglianza della parte finale tra due parole, con vocali identiche ma consonanti diverse: frasca / rimasta[/size][/color]
(da web+cartaceo)
Edited by marî - 14/4/2012, 15:32
