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| IL RITMO
Il ritmo è dato di solito dalla successione degli accenti grammaticali, e si organizza sulla base del numero delle sillabe delle unità ritmiche
A seconda del numero delle sillabe di un’unità ritmica, il ritmo può essere:
binario (gruppi di 2 sillabe: Belle rose porporine),
ternario
A seconda della posizione dell’accento il ritmo può essere:
discendente (inizia con sillaba tonica: ad es. Belle rose porporine)
ascendente (inizia con sillaba atona: ad es. Nel mezzo del cammin di nostra vita)
La fine del verso non sempre coincide con la fine della frase, che sul piano grammaticale e sintattico può continuare nel verso successivo
Il poeta costruisce così un legame tra i versi che viene detto ENJAMBEMENT (‘scavalcamento’ o ‘accavallamento’; nella poesia italiana del ‘500 veniva chiamato ‘spezzatura’ o ‘inarcatura’), e che ha un forte rilievo ritmico (il ritmo prosegue oltre il ‘confine’ del verso, come un’onda o un fluire ininterrotto)
A seconda del legame grammaticale tra gli elementi del sintagma, l’enjambement può essere forte (ad es. sostantivo-aggettivo: interminati /spazi), medio (ad es. sostantivo-complemento: il sonno / della morte ), debole (ad es. soggetto-verbo: l’ossa / fremono).
(dal web)
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