I cinque riti tibetani

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marî
view post Posted on 19/4/2012, 07:32 by: marî




muladhara



Il primo Chakra, o Muladhara Chakra, detto anche il Centro della radice, il Chakra della Base o il Centro del Coccige

Il primo chakra, localizzato alla base della spina dorsale è associato alle ghiandole surrenali.

Costituisce il fondamento vitale di tutti i chakra superiori ed è considerato la fonte della forza vitale, della capacità di sopravvivenza.

E' collegato al mondo fisico, alla terra, e consente alle energi che provvengono da essa di venire a contatto con l'individuo.

Rientrano quindi nella sua sfera d'influenza i bisogni primari.

Chi sa mantenere aperto questo chakra e sa renderlo attivo è in grado di accettare la vita terrena nella sua totalità, e di conseguenza di agire in armonia con le forze dalla natura, con pazienza ed equilibrio.

Sa essere costruttivo, sa procurarsi ciò che serve alla vita di ogni giorno assicurandosi, attraverso la formazione di una famiglia, la sopravvivenza oltre la morte terrena, nei propri figli.

L'amore per la natura, il desiderio di rispettare i ritmi che essa vive, quelli del riposo e dell'attività per esempio, guidano le scelte di chi sa rendere attivo il primo chakra.

Chi non lo sa fare si trova spesso a fare i conti con una vita priva di regole, all'interno della quale diventano il più delle volte vincenti la collera, la rabbia, la violenza e, comunque, l'insicurezza, l'ansia o un rapporto negativo con il cibo.

Il nome sanscrito del primo chakra p Muladhara, cioè "radice", e questo centro di energia è proprio quello che consente a ciascuno un forte legame con la terra.

Avere coscienza di tale legame e solidificarlo è fondamentale per la sopravvivenza fisica.

Ignorarlo significa invece metterla in pericolo.

E quando la sopravvivenza è minacciata insorge la paura, vero e proprio demone per il primo chakra.

Tranquillità e senso di sicurezza, vittoria su panico e paura, capacità di ritrovare le proprie radici sono invece frutto del risveglio del chakra, della sua apertura.

Mangiare è un'attività connessa al primo chakra.

Fornisce infatti le basi, conserva il corpo e gli permette di assimilare i frutti della terra.

Il cibo entra preppotentemente in gioco perchè le sostanze ingerite si trasformano in energia.

Un'alimentazione sana, ricca di proteine non necessariamente animali, è il primo passo per consentire al primo chakra di essere vitale.

Qualche utile consiglio:

Tutto quanto permette un migliore contatto con la terra stimola l'energia del primo chakra.

Ricordatevi allora, nel corso della giornata, oltre a praticare i Cinque tibetani, di:

- Pestare i piedi, alternativamente, solo dopo essere scesi dal letto;

- Saltellare come dei bambini, possibilmente su una superficie in terra battuta;

- Scalciare ritmicamente, stesi su un letto, sia con le ginocchia piegate sia con le gambe diritte;

- Viaggiare in autobus, in metropolitana o in treno in piedi, senza reggervi con le mani;

- Distendervi su una sedia, rilassandovi per qualche minuto senza pensare.

"Qua in questo corpo sono i sacri fiumi, qua sono il sole e la luna, oltre a tutti i luoghi di pellegrinaggio.
Non ho mai incontrato un altro tempio benedetto quanto il mio corpo"
(Saraha Doha)



gifLe GHIANDOLE SURRENALI
Le ghiandole surrenali, hanno la funzione di regolare la temperatura corporea; producono adrenalina e noradrenalina e adeguano il flusso del sangue nelle vene e nelle arteria in base alle situazioni in cui il corpo si viene a trovare.

svadhishthana



Il secondo Chakra, o Svadhistana Chakra, detto anche Chakra Sacrale o il Centro delle Croce

Il secondo chakra è localizzato nella parte inferiore dell'addome, dove hanno sede gli organi riproduttivi, i reni e la vescica; è correlato inoltre a tutti i liquidi corporei come il sangue, la linfa, i succhi gastrici e lo sperma.

Viene sempre associato alle emozioni e alla sessualità; il suo elemento è l'acqua, capace di pulire e purificare, dissolvere ed eliminare tutti gli ostacoli che bloccano il flusso vitale.

E' considerato il centro della creatività che consente a ciascuno di vivere relazioni interpersonali soprattutto con l'altro sesso.

Quando questo chakra funziona in modo armonioso è facile vivere con naturalezza i propri sentimenti, come per esempio l'amicizia e l'amore, sperimentando l'unione con la natura e assaporando contemporaneamente le proprie capacità creative.

Quando invece l'energia e la forza vitale del chakra sono disarmoniche o insufficienti emergono nell'individuo l'incapacità a esprimere positivamente il proprio potenziale creativo e tutte le incertezze e le difficoltà dei rapporti con l'altro sesso.

La pubertà è il momento della vita in cui il più delle volte questo centro ha bisogno di essere aperto e rivitalizzato.

In sanscrito il secondo chakra è chiamato Svadhisthana, cioè "la propria dimora".

Il piacere e i sensi, essenziali nel secondo chakra, sono elementi fondamentali per la salute del corpo, per il ringiovanimento dello spirito e per l'apertura a rapporti interpersonali.

Così le emozioni e la sessualità, che sono manifestazioni della coscienza mediante il corpo.

Attraverso di esse l'energia, passando da un livello inconscio a un livello di coscienza, purifica e nello stesso tempo "guarisce" il corpo.

E' un flusso dinamico di movimenti e di cambiamenti che non possono essere repressi, pena il blocco del chakra, dell'energia vitale.

Reprimere le emozioni e la propria sessualità richiede energia, liberarle invece allenta le tensioni e crea un flusso armonico tra corpo e mente, capace di trasformare il dolore in piacere.

Il secondo chakra è associato all'acqua, ai liquidi in genere che, passando più velocemente attraverso il corpo, aiutano a purificarlo, eliminando le tossine.

Le tisane a base di erbe favoriscono tale processo, insieme con l'acqua, da assumere spesso, nel corso della giornata.

Quale utile consiglio:

"Aprire il secondo chakra significa abbeverarsi con gusto alle dolci acque del piacere".

Tutto ciò che è associato all'acqua e tutto ciò che vi consente di liberare le emozioni stimolano il seoncdo chakra.

Ricordate allora di:

- Praticare spesso lunghi bagni caldi oppure docce con saponi e lozioni tonificanti;

- Dedicarvi quando possibile al nuoto;

- Bere spesso acqua pura rilassandovi comodamente seduti;

- Piangere e gridare quando ne avvertite la necessità:

- Farvi accarezzare le mani e il corpo da persone amiche.

gifLe GONADI
Le gonadi sono fondamentali per la manifestazione dei caratteri sessuali maschili e femminili; regolano anche il ciglo mestruale femminile.

manipura



Il terzo Chakra, o Manipura Chakra, detto anche il Chakra del Plesso Solare o il Chakra dell'Ombelico

Il terzo chakra è localizzato nel plesso solare, all'incirca due dita sopra l'ombelico; è correlato al sistema digestivo, e cioè allo stomaco, il fegato, la milza, la cistifellea, e al sistema nervoso autonomo.

Viene associato al potere personale e all'energia metabolica; il suo elemento è il fuoco, che rappresenta il calore e la luce, l'energia e l'attività purificatrice.

Le funzioni di questo chakra, intorno al quale ruotano molti altri chakra secondari, sono complesse, perchè regola l'assorbimento dell'energia solare.

Il più delle volte l'umore e la stessa personalità dell'individuo dipendono dalla quantità di luce che penetra nell'organismo e viene poi diffusa.

Dall'umore e dalla personalità dipendono poi le antipatie e le simpatie e ancora la capacità di stabilire rapporti con gli altri.

Il terzo chakra non solo controlla impulsi e desideri, ma consente anche di esprimere le emozioni, di regolare desideri e sentimenti, di rispettare sentimenti ed emozioni degli altri, di accettare se stessi e le proprie esperienze come momenti necessari a uno sviluppo interiore.

Se questo chakra è aperto e funziona in modo equilibrato ci si sentirà ricchi interiormente, disponibili, felici.

Se invece è bloccato emergeranno la depressione e il turbamento, l'inquietudine accompagnerà ogni gesto della vita quotidiana, sarà difficile controllare le proprie emozioni.

Sintesi di materia e di movimento, il terzo chakra è il regno dell'attività, il luogo dell'energia.

Il suo simbolo, lo abbiamo già detto, è il fuoco, capace di dare calore e di attivare i processi vitali non solo dell'individuo ma anche dell'universo intero.

Autostima e vergogna; questi i caratteri antitetici che contraddistinguono il terzo chakra.

Essere fiduciosi, determinati, attivi e capaci di autodisciplina sono le qualità dell'individuo il cui senso dell'essere è particolarmente realistico e il cui terzo chakra è aperto.

Tali qualità, nel loro insieme, costituiscono l'utostima che nasce dal corpo e dall'identità fisica e quindi dal senso del proprio limite, si sviluppa con il controllo e la coscienza delle emozioni e si consolida attraverso la fatica, i successi e gli insuccessi della vita quotidiana.

Dubbi e recriminazioni, scarsa autostima danno invece il via alla vergogna, alla percezione della propria impotenza, annullando le energie vitali del terzo chakra e conducendo l'individuo all'inerzia.

Qualche utile consiglio:

"Un uomo deve conoscere il proprio valore e tenere le cose sotto i piedi"

Tutto ciò che è associato al fuoco e quindi al dinamismo rivitalizza il terzo chakra.

Ricordatevi pertanto di:

- Aumentare la consapevolezza e il sapere che insieme costituiscono il potere, anche attraverso la meditazione;

- Fare qualcosa di diverso da ciò che è semplice routine (se siete pigri, muovetevi, se siete sempre in movimento, rilassatevi);

- Non prendere troppo sul serio ciò che fate e imparare a riderne;

- Fare spesso delle lunghe corse;

- Ridete spesso, soprattutto in compagnia.

"Che cos'è questa vita che fluisce nei nostri corpi come fuoco? Che cos'è?
La vita è come il ferro caldo. Pronto a colare. Scegliete lo stampo e la vostra vita lo brucerà."
Mahabharata



gifIl PANCREAS
Determinante nel processo digestivo, il pancreas secerne l'ormone dell'insulina che regola l'afflusso di zuccheri nel sangue e il metabolismo dei carboidrati.

anahata



Il quarto Chakra, o Anahata Chakra, detto anche Chakra del Cuore o il Centro del Cuore

Il quarto chakra è localizzato sopra lo sterno, al centro del petto, in corrispondenza del cuore.

E' evidentemente collegato al cuore, ma non solo, si associa infatti anche alla parte superiore della schiena, compreso il torace con la cavità toracica; alla parte inferiore dei polmoni; al sangue e alla sua circolazione nonchè all'epidermide e alla ghiandola del timo.

Viene associato all'amore; il suo elemento è l'aria.

E' in grado di collegare i tre chakra inferiori con quelli superiori ed è pertanto il centro all'intero sistema dei chakra.

E' il centro energetico che permette nello stesso tempo di sintonizzarsi con le vibrazioni cosmiche, di conseguire perfette unioni d'amore, di cogliere la bellezza e l'armonia della natura, di darci la possibilità di accettare le esperienze di dolore e la sofferenza insieme con tutte le componenti della personalità.

Quando questo chakra è completamente aperto l'individuo è disponibile nei confronti degli altri, compassionevole e capace di offrire gioia e amore.

Quando questo chakra è bloccato o disarmonico l'individuo tenderà a sentirsi eluso da qualsiasi esperienza negativa e non saprà lierarsi dalla dipendenza dagli altri oppure diventerà insensibile e freddo nei confronti di qualunque manifestazione d'affetto.

Il quarto chakra è il centro dell'amore e, a differenza del secondo, più sessuale e appassionato e comunque stimolato dalla presenza di una persona; non è legato a uno stimolo esterno, ma nasce dall'interiorità.

Riesce a emergere come senso di pace che nasce dalla mancanza di bisogni, come vera e propria armonia interiore.

Il suo elemento, l'aria, rappresenta la libertà, la leggerezza, la semplicità, la dolcezza.

Nello stesso tempo l'aria richiama spazi ampi e rarefatti che non soffocano.

Così deve essere il sentimento che pervade l'individuo, anche quando si rivolge agli altri, ai quali è importante non "togliere il respiro".

E il respiro è attività vitale; basti pensare che ciascun individuo respira circa ventimila volte n un solo giorno e comunque nessuno può vivere più di qualche minuto senza respirare.

Il cuore, centro del chakra, richiede comprensione ed equilibrio tra ciò che è mente e ciò che è corpo, tra ciò che è interiore e ciò che invece è esteriore.

Come centro unificatore possiede dunque anche la capacità di "guarire" i mali fisici e quelli spirituali, restituendo l'equilibrio, segno di benessere.

Quale utile consiglio:

"Se il vostro respiro è in qualche modo costretto, nella stessa misura lo è anche la vostra vita"

Tutto ciò che è associato all'aria e quindi al respiro rivitalizza il quarto chakra.

Ricordatevi pertanto di:

- Dedicarvi spesso nella giornata a esercizi specifici di respirazione;

- Fare con gli amici un cerchio per guardarsi negli occhi e ripetere a turno i vostri nomi;

- Immaginare di essere la persona con cui avete un rapporto e raccontare la storia del vostro rapporto dal suo punto di vitsa.

"L'amore nacque per primo;
gli dèi non possono raggiungerlo,
o gli spiriti o gli uomini...
Lontano come il cielo e la terra si estende,
lontano come le acque va,
alto come il fuoco brucia,
tu sei il più grande, amore!
Il vento non può raggiungerti,
né il fuoco, né il sole, né la luna:
Tu sei più grande di loro tutti, amore!"
Atharva Veda 9.2.19



gifIl TIMO
La ghiandola del timo, presente nel bambino appena nato e poi tendente a ridursi, regola lo sviluppo dell'individuo e il sistema linfatico.
Ha inoltre la funzione di stimolare e rinforzare il sistema immunitario.

vishuddha



Il quinto Chakra, o Vishuddha Chakra, detto anche Chakra del Collo o della Gola
o il Centro della Comunicazione

Il quinto chakra è localizzato nella gola, tra l'avvallamento del collo e la laringe, all'altezza della vertebra cervicale.

Viene collegato al collo, alla gola e alle mascelle nonchè alla tiroide.

E' associato alla creatività e alla comunicazione e il suo elemento è il suono.

E' il centro della capacità umana di esprimersi e comunicare e ha la funzione di collegare i pensieri ai sentimenti, gli impulsi alle reazioni.

Rende inoltre manifesto il contenuto di tutti i chakra: attraverso la gola si ride, si piange, si sospira, si grida, si parla, si canta, si comunicano insomma stati d'animo, emozioni, idee, dubbi, quesiti...

Il funzionamento armonico di questo centro di energia dà la possibilità all'individuo non solo di riflettere e coordinare i propri pensieri e di esprimere compitamente e liberamente il proprio modo di essere, ma anche di saper ascoltare gli altri senza subire condizionamenti.

Un funzionamento disarmonico o insufficiente del chakra bloccherà invece la comunicazione tra mente e corpo e porterà a scarsa capacità di elaborazione delle proprie idee, a comunicare in modo disorganizzato oppure a ostacolare sia la capacità di esprimersi sia la capacità di ascoltare le riflessioni altrui.

Il quinto chakra è il centro legato alla comunicazione attraverso il suono, le vibrazioni.

E' il regno della creatività e della coscienza che controlla, definisce, trasmette e riceve la comunicazione.

Perchè la comunicazione avvenga è necessaria una rappresentazione simbolica, organizzata secondo un vero e proprio codice, comprensibile da chi è oggetto di tale comunicazione, da chi insomma deve ricevere il messaggio.

L'elaborazione dei messaggi, che può avvenire solo con una schematizzazione, fatta per esempio di parole dette o scritte, di musichem anche di gesti intenzionali, consente di superare i limiti fisici e di estendersi oltre, anche sul piano cosiddetto etereo.

Le vibrazioni sonore inoltre, ciò che noi chiamiamo musica, sono determinate dal ritmo, elemento pregnante della forza vitale presente nell'individuo e nell'universo intero.

Cogliere i ritmi della natura e quelli del proprio essere significa vivere in sintonia con se stessi e gli altri.

Non saper sentire e poi seguire i ritmi significa avere blocchi a livello del quinto chakra.

Quale utile consiglio:

"Il nome del quinto chakra, Visuddha, significa "purificazione"."

Per attivarlo è pertanto necessario procedere a veri e propri "riti", come i Cinque tibetani.

Ricordate comunque che è possibile attivarlo anche:

- Ascoltando con attenzione le comunicazioni degli altri;

- Registrando e riascoltando la propria voce durante una normale conversazione;

- Osservando in quale modo si svolge il proprio dialogo con gli altri (quante volte si interviene, quanti attimi di silenzio si creano tra gli interlocutori e così via).

"O Devil! O Sarasvati!
Risiedi Tu sempre nel mio discorso.
Risiedi Tu sempre sulla punta della mia lingua.
O Madre Divina, datrice di perfetta poesia."
(Swami Sivananda Radha)



gifLa TIROIDE
Questa ghiandola ha una funzione importante nello sviluppo dello scheletro e degli organi interni; regola la velocità e la modalità di trasformazione del cibo in energia e l'uso di questa energia; controlla il metabolismo dello iodio e il livello del calcio nel sangue e nei tessuti.

ajna



Il sesto Chakra, o Anja Chakra, detto anche Chakra delle Sopracciglia o il Terzo occhio
od Occhio della Conoscenza, della Saggezza, il Chakra dell'Occhio Interiore o del Comando

Il sesto chakra è localizzato nel centro della fronte, un dito sopra il ponte del naso; è collegato al volto, agli occhi, alle orecchie, al naso, al cervelletto, ai seni frontali, al sistema nervoso centrale e all'epifisi.

Viene evidentemente associato all'intuizione, all'immaginazione, alla chiaroveggenza; il suo elemento è la luce.

Questo centro energetico è la sede delle più elevate facoltà mentali, delle capacità intellettuali di discernimento, della memoeria e della volontà.

Tutto ciò che l'individuo realizza e sperimenta è preceduto da elaborazioni del pensiero che a loro volta vengono influenzate dalle emozioni e dagli impulsi più profondi.

Con il potere della mente l'individuo è collegato con il reale nelle sue manifestazioni; con la consapevolezza di sé entra a far parte dell'Essere assoluto e del suo processo creativo.

Quanto più questo chakra è armonico e vitale; tanto più i pensieri si sviluppano e nasce la consapevolezza della realtà.

Il mondo materiale non ha più segreti.

Tuttavia, quando questo chakra non ha sufficiente vitalità oppure è disarmonico l'individuo rischia di vivere in modo intellettualistico, senza contatto vero con la realtà e con tutte le sue manifestazioni, oppure in modo superficiale, attribuendo alla realtà materiale un'importanza eccessiva.

"L'immaginazione è più importante della conoscenza."

Queste parole di Albert Eintein sintetizzano il ruolo del sesto chakra più di ogni altro discorso.

Anche la luce, l'elemento a cui è associato, testimonia la sua assenza.

Numerosissime sono infatti le funzioni del corpo influenzate ogni giorno dall'esposizione alla luce.

In particolare tra tali funzioni emerge il processo visivo, quello che consente, attraverso gli occhi, stimolati dai raggi di luce riflessi sugli oggetti, di condurre impulsi elettrici al cervello.

In realtà non sono gli occhi a "vedere", ma è la mente.

Il sesto chakra, diversamente dagli altri cinque, è localizzato nel cervello, per sua natura dunque più mentale che corporeo.

L'interiorizzazione dell'immagine è "immaginazione", processo primario che conduce alla memorizzazione e alla conoscenza, a livelli superiori di partecipazione all'energia universale, che si manifesta anche con i colori, le forme, le distanze e così via.

Qualche utile consiglio:

"Tutto ciò che vediamo sono le nostre visualizzazioni.
Non vediamo con l'occhio ma con l'anima."

Per attivare il sesto chakra è utile tenere presente proprio questa affermazione, soprattutto nelle meditazioni che accompagnano i Cinque tibetani.

Ricordate comunque che è possibile attivarlo anche:

- Rilassandosi comodamente seduti e chiudendo gli occhi per qualche minuto senza pensare a nulla;

- Appoggiando sulle palpebre per pochi istanti i palmi delle mani precedentemente sfregati;

- Visualizzando con gli occhi chiusi i vostri colori preferiti;

- Osservando per qualche minuto una persona distante da voi un paio di metri e chiudendo poi gli occhi per visualizzarla.

"Nel cielo di Indra, si dice che vi sia una ramificazione di perle disposte in modo che, se ne guardate una, vi vedrete tutte le altre riflesse.
Nello stesso modo ciascun oggetto del mondo non è semplicemente se stesso, ma comporta ogni altro oggetto e in realtà è ogni altro oggetto."



gifL'EPIFISI
La ghiandol pineale o epifisi influenza probabilmente l'intero organismo, anche se non è del tutto chiaro alla scienza come avviene tale processo.
Sicuramente la disfunzione di questa ghiandola provoca uno sviluppo sessuale prematuro.

sahasrara



Il settimo Chakra, o Sahasrara Chakra, detto anche Chakra della Corona o Centro del Vertice
o il Loto dai mille petali

Il settimo chakra è localizzato al centro della sommità della testa; è collegato al cervello e alla ghiandola pituitaria o ipofisi ed è evidentemente associato alla conoscenza, alla comprensiome, alla coscienza trascedente; il suo elemento è il pensiero.

E' l'origine e il punto di partenza per la manifestazione dell'energia di tutti gli altri chakra.

E' inoltre l'elemento che consente all'individuo di sentirsi unito al principio divino originario, all'energia cosmica universale.

Ciò che mediante il sesto chakra, il cosiddetto Terzo Occhio, è stato compreso mediante l'intelletto diventa consapevolezza completa e capace, in autonomia, di fornire energia a tutti gli altri chakra, irraggiando luce propria.

Quando la vitalità del settimo chakra è insufficiente l'individuo non sa guardare dentro di sé; non riesce a far proprie le risorse che gli consentono di interrogarsi e di vivere con serenità e con armonia.

Diventano forti la paura della morte e l'incertezza del senso della vita.

A qualcuno capiterà di voler fuggire da queste sensazioni con ritmi di vita stressanti e pieni di tensioni.

In sanscrito il settimo chakra è detto anche Sahasrara, che significa millefoglie.

Infiniti sono infatti i petali di loto che si schiudono, racchiusi uno dentro l'altro, rivolti verso il basso a simboleggiare la capacità di questo centro di energia di riversare in ciascun essere la comprensione della consapevolezza cosmica.

Secondo la filosofia yoga è la sede dell'illuminazione, stato di coscienza che supera la ragione, i sensi e i confini del mondo circostante.

L'elemento a cui viene associato è il pensiero.

Il settimo chakra infatti è legato a quanto l'individuo sperimenta con la mente e soprattutto alla consapevolezza di tale processo che conduce alla vera conoscenza.

Se i chakra inferiori sono ricchi di informazioni relative al mondo fisico, ai rapporti di causa-effetto e così via, il chakra superiore si apre alla consapevolezza dei principi organizzativi del sistema cosmico, consentendo anche all'individuo di comprendere la struttura di tutto ciò che sta alla base, dentro il proprio essere.

Qualche utile consiglio:

"Ciò che dentro di noi cerca di conoscere e progredire non è la mente, ma qualcosa che sta dietro di esse e ne fa uso."

Attivare il settimo chakra e quindi la consapevolezza implica l'esercizio costante dell'attenzione, della riflessione, della partecipazione.

Significa pertanto imparare a meditare, tecnica che necessita di molto esercizio.

Di seguito qualche consiglio:

- Stendetevi comodamente sul pavimento, in posizione supina, rilassando ogni angolo del vostro corpo e mettete a fuoco il ritmo della respirazione;

- Seguendo le tecniche consigliate nelle prossime pagine imparate a regolare il vostro respiro.

"La Forza Universale è una Coscienza Universale.
E' questo che scopre chi cerca.
Quando avrà trovato questa corrente di coscienza dentro di sé, potrà passare a qualsiasi piano della realtà universale, a qualsiasi punto, e percepirne, comprenderne la coscienza, o addirittura intervenire, perchè ovunque è la stessa corrente di coscienza con diverse modalità di vibrazione."
(Satprem, Su Sri Aurobindo)



gifL'IPOFISI
L'ipofisi, o ghiandola pituitaria, viene anche chiamata "ghiandola maestra" perchè le sue attività secretorie regolano le funzioni di tutte le altre ghiandole interne.

TECNICHE DI RESPIRAZIONE



Ciascuno di noi respira senza pensarci, in modo del tutto involontario.

Eppure, se si prestasse maggiore attenzione a questa funzione fondamentale, ci si accorgerebbe che non è difficile raggiungere un maggior stato di benessere respirando meglio, più profondamente in alcune occasioni, più armoncamente in altre.

Prima di dedicarsi alla pratica dei Cinque riti tibetani, oppure, contemporaneamente a tale pratica, è consigliabile esercitarsi per abituarsi a respirare correttamente.

L'energia fluirà meglio e i chakra verranno rivitalizzati.

Le pratiche Yoga insegnano tecniche diverse per imparare a respirare.

Di seguito qualche consiglio per chi non avesse già maturato una corretta respirazione.

Esercitatevi a stomaco vuoto, per evitare crampi o nausea.

Controllate almeno inizialmente il respiro appoggiando una mano sull'addome e visualizzate il vostro corpo come se fosse una palla che si gonfia e si sgonfia dolcemente.

IL RESPIRO "NORMALE"

Sedetevi su una sedia con lo schienale rigido oppure per terra con le gambe incrociate e rilassate le spalle e petto; appoggiate il palmo della mano destra sull'addome e, senza muovere il petto, inspirate dolcemente attraverso il naso espandendo l'addome; sempre senza muovere il petto, espirate dal naso o dalla bocca rilasciando i muscoli addominali.

Esercitatevi per almeno un paio di minuti alla volta e ricordate che questo è il tipo di respirazione che dovrebbe diventare abituale.

IL RESPIRO LUNGO E PROFONDO

E' un modo di respirare del tutto simile al respiro "normale", ma è più profondo.

Per esercitarvi sedetevi comodamente a terra o su una sedia, appoggiate il palmo della mano destra sull'addome e quello della mano sinistra al centro del petto; inspirate attraverso il naso riempiendo non solo l'addome, ma anche i polmoni di aria, in modo che il petto sia gonfio.

A questo punto espirate dolcemente attraverso il naso oppure la bocca.

Esercitatevi per alcuni minuti ogni volta.

Questo tipo di respiro può aiutarvi a eliminare le tensioni e a ridurre gli stati di stress.

IL RESPIRO DI TRANSIZIONE

Mettetevi in posizione eretta, con i piedi uniti e le mani sui fianchi, inspirate profondamente attraverso il naso ed espirate con la bocca formando con le labbra un cerchio.

Ripetete due volte questo tipo di respiro dopo aver eseguito ciascuno dei Cinque riti tibetani.

Video



Edited by marî - 16/11/2017, 18:21
 
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