La leggenda della mamma

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marî
view post Posted on 15/1/2012, 01:31





Secondo un'antica leggenda bassidica, il Signore decise di creare la mamma al sesto giorno, alla fine della creazione.

Vedendolo all'opera, l'angelo scosse la testa:

"Sei paia di mani???... non è possibile".

"Per le mani non c'è problema," rispose il Signore, "sono le tre paia di occhi il problema!"

"Un paio vede attraverso le porte chiuse quando chiede: Bambini, cosa state combinando li dentro? Mentre lei già lo sa".

"Un altro paio, sul retro della testa, vede quello che non dovrebbe vedere ma che già conosce e poi, naturalmente, l'ultimo paio posto davanti, per vedere il bambino che fa un pasticcio e consolarlo senza dire una parola."

L'angelo girò intorno al modello della mamma, lentamente.

"E' troppo molle", sospirò-

"Ma è resistentissima!" disse il Creatore, eccitato.

"Non ti puoi immaginare ciò che può sopportare."

"Sa pensare?"

"Non solo sa pensare, ma sa trovare le soluzioni", rispose il Creatore

Alla fine l'angelo si chinò e passò le dita su una guancia della mamma.

"Qua c'è una perdita," disse, "te l'avevo detto, stai tentando di mettere troppa roba insieme"

"Non è una perdita," disse il Signore, "è una lacrima".

"A che cosa serve?"

"E' per la gioia, la tristezza, la delusione, la sofferenza, la solitudine e l'orgoglio"

"Bella", disse l'angelo.

Malinconico, il Creatore rispose:

"Si, ma questa non ce l'ho messa io"

http://new-moon.over-blog.it/



Edited by marî - 7/11/2017, 19:44
 
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icon12  view post Posted on 15/1/2012, 17:29
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Perchè la vera Creatrice di tutte le cose visibili ed invisibili è la Mamma.
Grazie ... è una carezza leggere questa leggenda.
 
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marî
view post Posted on 29/4/2012, 18:12





Racconta un'antica leggenda, che un bimbo che stava per nascere un giorno abbia detto a Dio:

"Mi annuciano che mi manderai molto presto sulla Terra, ma come potrò vivere, così piccolo e indifeso come sono?".

"Tra tanti angeli, ne ho scelto uno per te, che ti sta aspettando, lui ti proteggerà."

"Ma dimmi, qui nel cielo non faccio altro che cantare e sorridere, questo mi basta per essere felice".

"Il tuo angelo ti canterà e ti sorriderà tutti i giorni, tu sentirai molto amore e sarai felice".

"Come capirò quando la gente mi parlerà, se non conosco lo strano idioma che parlano gli uomini?".

"Il tuo angelo ti dirà le parole più dolci e tenere che puoi immaginare, e con molta calma ed affetto ti insegnerà a parlare".

"Cosa farò quando avrò voglia di parlare con te?".

"Il tuo angelo ti aiuterà a raccogliere le mani e ti insegnerà a pregare".

"Ho sentito che sulla Terra ci sono delle persone cattive, chi mi proteggerà?".

"Il tuo angelo ti difenderà, anche a rischio della sua vita".

"Ma sarò sempre triste perche non ti vedrò più, Signore".

"Il tuo angelo ti parlerà sempre di me, e ti insegnerà il cammino per ritornare alla mia presenza, anche se io sarò sempre al tuo fianco".

In quel momento una grande pace regnava nei cieli, e già si sentivano voci terrestri.

Allora il bambino disse tranquillo:

"Dio mio, se me ne vado, dimmi il suo nome, come chiamerò il mio angelo?".

"Il suo nome non importa, tu le dirai solo... Mamma".

http://forum.pianetamamma.it/

 
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view post Posted on 5/10/2012, 17:12
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e Dio non ci affidò solo i bambini da proteggere, curare e amare... ma tutti gli uomini perchè crescano anche se adulti, siano sfamati e accuditi e onorati.
Dio fece della mamma il regalo più prezioso e incomparabile mai esistente per l'intera umanità-

madre%20con%20bambino%205



Edited by marî - 14/9/2017, 09:29
 
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marî
view post Posted on 7/10/2012, 13:11





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LEGGENDA DELLA MADRE DI S PIETRO



La leggenda della Barchetta di San Pietro:



La mamma di San Pietro a causa di certi peccati finì all’inferno.

Tutti allora deridevano il santo perché, pur avendo le chiavi del paradiso, non aveva salvato l’anima della madre.

San Pietro, mortificato, presentò il suo caso al Signore che gli permise di far uscire la povera donna dalle pene dell’inferno.

Quando però arrivarono schiere di angeli e arcangeli per tirarla fuori, tutti i condannati che erano all’inferno con lei si attaccarono ai suoi vestiti per poter andare insieme in paradiso.

Ma la vecchia madre si strappava di dosso anche i vestiti perché voleva solamente per sé la gloria del cielo.

Vista questa assenza d’amore per gli altri, San Pietro si rassegnò a lasciarla dov’era.

Tutti i temporali vicini alla festa di san Pietro (29 giugno) sono provocati dalle anime dei dannati che ricadendo nell’inferno mandano sulla terra lampi di fuoco e tuoni spaventosi.

E i nuvoloni più scuri altro non sono che i vestiti della vecchia egoista



www.etnopolis.it/?p=177

 
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marî
view post Posted on 14/9/2017, 08:41




DECALOGO DI UNA MAMMA


Con il passato. La mamma santa, tutta bontà, dedizione e sacrificio, baricentro della società patriarcale non c’è più. Ma quell’ideale permane nell’immaginario condiviso e per certi versi ci condiziona, facendoci sentire perennemente in colpa.


Con il futuro. L’emancipazione ci ha convinto a diventare come gli uomini, a ottenere gli stessi diritti e doveri. Ma la disparità tra le funzioni materna e paterna resta e molto di quanto ottenuto è stato annullato dalla disoccupazione e dalla precarietà sul lavoro. Per cui ci sentiamo tuttora in credito di eguaglianza e pari opportunità.

Con i tempi di vita. Le stagioni delle donne sono tutte fuori posto: durante gli studi le ragazze sono migliori dei coetanei ma rimangono più a lungo in attesa del primo impiego e , una volta inserite, ricevono le rare proposte di carriera negli anni in cui i bambini sono piccoli, per essere poi collocate in pre-pensionamento quando, cresciuti i figli, ritornano pienamente disponibili.


Con il lavoro. La disoccupazione deprime chi la soffre: toglie sicurezza, autostima, fiducia nel futuro. Ma anche il lavoro non scherza: si fa sempre più esigente per quantità e qualità sino a fagocitare tutte le energie. E la mamma, da divorante (tigre, coccodrillo, serpente) diventa divorata.

Con i servizi sociali. In questi anni le esigenze di risparmio, riducendo all’osso le prestazioni sociali, hanno ributtato sulle spalle delle mamme molte incombenze un tempo sostenute dalle istituzioni. E le prestazioni familiari confliggono con quelle lavorative suscitando sentimenti di inadeguatezza in entrambi gli ambiti. Unica risorsa: nonne e nonni.


Con il padre dei propri figli. Nonostante la figura del «mammo» abbia inflazionato i mass media, la La27ora è una questione femminile. Circola in Rete, ottenendo un profluvio di consensi, la lettera, vera o finta che sia, di un papà che scrive alla moglie: «Oggi vai tu a prendere i bambini a scuola, che io devo finire di stirare». Forse esistono davvero, almeno tra i più giovani, papà del genere, ma ne conosco pochi. Forse sono un miraggio.

Con l’immaginario. Il femminismo ha chiesto agli uomini di essere come noi o per lo meno di essere intercambiabili con noi. E i più generosi hanno risposto all’appello infilandosi guanti di gomma e grembiule da cucina. Ma è proprio quello che vogliamo? Lo scandaglio dell’inconscio femminile ci restituisce ben altri personaggi: il capo carismatico, l’avventuriero stile Clark Gable in Via col vento, il ricco e generoso Richard Gere di Pretty Women, il grande artista, anche se non ancora riconosciuto, e persino il bastardo affascinante. In ogni caso il sogno d’amore, puntando all’eccellenza dell’oggetto, non alla sua normalità, ci condanna alla scontentezza.


Con noi stesse. Nella società degli individui, la realizzazione di sé non è un optional ma un dovere. Il che richiede che le energie vengano, almeno in parte, spostate su di noi e, non essendo illimitate, sottratte agli altri. I bambini, sindacalisti di se stessi, sono i primi a protestare: «Voglio la mamma!». E noi, essendo insieme donne e mamme, ci sentiamo una coperta corta. Nessuna vuole rinunciare a promuovere e sostenere la realizzazione dei figli, un compito che, in una società competitiva, impegna non poche risorse, forse troppe. E, nell’incertezza, la testa o i piedi restano al freddo.

Con i figli. Difficile tenerli vicini, difficile lasciarli andare. Le nuove mamme sono più che mai impreparate al compito. Spesso non hanno mai giocato a bambole e tenuto tra le braccia un bambino; manca un grembo psichico pronto ad accogliere il nuovo nato, che viene accudito con impegno ma senza spontaneità. L’attaccamento istintivo che lega madre e figlio confligge subito con altre richieste altrettanto urgenti e imperiose. Eppure la mamma continua a pensare a lui e, anche quando non se ne occupa, se ne preoccupa. Lo sguardo materno, un tempo chinato sul piccino, ora punta lontano e, più che il benessere, intende garantirgli il successo. A questo scopo non lesina impegno e dedizione, anche a scapito della propria realizzazione. Del suo narcisismo cerca di fare le parti, ma le fette sono sempre troppo piccole. E vi è il rischio di sentirsi insufficiente sia come madre sia come donna. Ma lasciamo perdere la perfezione, cerchiamo piuttosto, come raccomanda Winnicott, di essere madri sufficientemente buone. E di contare sulle capacità dei figli di cavarsela da soli in tante occasioni. Di amore si vive ma di troppo amore si può morire, soprattutto quando tende a evitare ai ragazzi ogni rischio, a controllarli e proteggerli sino a sostituirli. Cerchiamo di distinguere la nostra vita dalla loro, consentendogli di tentare, di sbagliare e di riprovare. La vita s’impara solo vivendo. Ed è quello che, tra incertezze e contraddizioni, stiamo facendo.


Infranta la moralistica antinomia, mamma-donna, santa-puttana, le carte si sono scombinate e l’immagine idealizzata della mamma è stata travolta dall’ambivalenza.

http://27esimaora.corriere.it/articolo/dec.../?refresh_ce-cp
 
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marî
view post Posted on 1/10/2017, 16:44




festa-mamma Uguale a Lei di Laura Pausini

Lei il viso che non scorderai
L'orgoglio ed il coraggio Lei
Come un tesoro l'oro dentro gli occhi suoi
Lei l'estate che ricanterai
il giorno che ricorderai
e mille cose che non sai
che può insegnarti solo Lei

Lei la tua ragione il tuo perché
il centro del tuo vivere
la luce di un mattino che,
che non perderai Lei lo
specchio dove tornerai
dove ti riconoscerai
semplicemente come sei, uguale a Lei.

Lei l'estate che ricanterai
il giorno che ricorderai
e mille cose che non sai
che può insegnarti solo Lei

Lei regala i suoi sorrisi senza mai
svelare al mondo quando non ne ha
privando il suo dolore libertà,
Lei forse è l'amore che non ha pietà
che ti arricchisce con la povertà
di un gesto semplice che eternità

Lei la tua ragione il tuo perché
il centro del tuo vivere
la luce di un mattino che,
che non perderai
Lei lo specchio dove tornerai
dove ti riconoscerai
semplicemente come sei
esattamente come Lei
Lei....Lei.....Lei.....



https://youtu.be/H84qCnLs1b8
 
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marî
view post Posted on 2/10/2017, 12:17




Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita. (Tom Hanks in Forrest Gump - 1994)


img_forrest_gump_03

 
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