Un diritto che tutti gli uomini possiedono, ma che raramente essi decidono di esercitare realmente

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marisemi
view post Posted on 17/12/2011, 13:28




Secondo Immanuel Kant Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro".

Kant riteneva che la libera circolazione delle idee fosse il fondamento della conoscenza e dell'emancipazione dell’uomo.

A questa visione di società si contrappone un'idea di società in cui l'espressione e la coscienza dell'individuo siano sottoposte alla "amorevole tutela" del potere, sia esso manifestamente violento oppure celato e paternalistico.

L'unica salvezza dalla massa, dallo stato, dal regime, consiste nel rifugiarsi nel "corretto dispiegarsi del pensiero": l’unica autorità riconosciuta è la ragione.

Il pensiero reca in nuce le condizioni per l’esercizio della libertà.

L'autonomia dell’indagine si affianca alla retta via, in quanto il viaggio che conduce alla libertà, secondo molti filosofi, deve essere caratterizzato dalla solitudine, ove non dell'ascesi.

La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo afferma all'articolo 18: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo...»

La Costituzione della Repubblica Italiana all'articolo 21 recita:

«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.»

La Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (firmata a Roma il 4 novembre 1950) recita all'art. 9:

"1. Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione: tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo e la libertà di manifestare individualmente o collettivamente, sia in pubblico che in privato, mediante il culto, l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei riti.

2. La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo può essere oggetto di quelle sole restrizioni che, stabilite per legge, costituiscono misure necessarie in una società democratica, per la protezione dell'ordine pubblico, della salute o della morale pubblica, o per la protezione dei diritti e della libertà altrui".

La Costituzione della Comunità europea recita all'articolo II-70:

«1. Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione o convinzione, così come la libertà di manifestare la propria religione o la propria convinzione individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei riti.

2. Il diritto all'obiezione di coscienza è riconosciuto secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio.»

La libertà di parola, di opinione, di pensiero: un diritto che tutti gli uomini possiedono, ma che raramente essi decidono di esercitare realmente. Perché? Le motivazioni in grado di dare spiegazioni a questa affermazione sono molteplici e bisogna ricorrere ad alcuni esempi pratici, tratti dalla vita quotidiana, per far comprendere al meglio il messaggio.

Quante volte capita di sentire in televisione, per strada, a scuola: "Posso dire quello che penso?" oppure "Io dico quello che voglio. Sono libero di farlo."? Spesso, eppure poche volte succede che il vero pensiero di un individuo venga espresso liberamente, senza alcuna restrizione.

Tutti siamo liberi di esporre le nostre opinioni, non c'è nessuno che può vietarci questo .

Anzi, le leggi in vigore sono a favore di questo privilegio, lo esaltano insieme ad altri diritti inalienabili dell'umanità.

Viviamo in un Paese in cui viene proclamata la libertà di parola, eppure non è proprio così. Ad ostacolarla sono le conseguenze che la società mette in atto. Si tratta di un meccanismo che si aziona ogni qualvolta qualcuno decide di manifestare un proprio parere personale.

Di fronte a una provocazione o ad un argomentazione ci possiamo trovare sul punto di controbattere o concordare, ma il timore delle conseguenze che possono derivare dalle nostre parole ci blocca, lasciandoci in balia delle nostre riflessioni su ciò che è più saggio fare.

Restare in silenzio e tenere per sé la propria opinione oppure correre il rischio ed esporre il proprio pensiero?

Ciò capita ogni giorno e spesso nemmeno ce ne rendiamo conto.

A scuola, per esempio, gli studenti possono davvero dire ai professori quello che ritengono giusto o sbagliato? Certo, ma quali saranno poi le conseguenze?

Bisogna essere moderati nei termini e nell'atteggiamento, mai mancare di rispetto ed essere sempre educati, ma questo potrà bastare per impedire gli effetti negativi che deriveranno dalle proprie azioni?

Purtroppo no, il prezzo da pagare è tropo alto e troppo rischioso.

Non si può sapere cosa pensi realmente un professore e per non trovarvisi contro è meglio non dire nulla.

Addirittura ci sono professori che non riescono ad accettare opinioni diverse o opposte alle loro e quindi prendono di mira quegli studenti che non sono sulla loro stessa linea di pensiero.

In questi casi non è forse meglio lasciar perdere e tenere per sé ciò che si pensa? Che brutta fine hanno fatto il rinascimento e l’illuminismo?

Voltaire: “Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere.”

Libertà: la grande aspirazione dell'uomo, fortemente voluta sin dai tempi dell'antica Grecia, conquistata solo negli ultimi decenni.

Questa conquista è sempre stata vista come un utopia dai popoli antichi, ma col passare degli anni, le lotte e le rivoluzioni hanno fatto si che l'irrealizzabile divenisse realtà.

Ci sono state persone che hanno dato la vita per questa libertà, e ora non credo sia giusto perderla, almeno nel rispetto del loro sangue, affinchè non sia stato versato invano. [...]


(www.anspidomusamicitiaesquille.com/discussioni/liberta)

Edited by marî - 29/5/2018, 15:01
 
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view post Posted on 15/1/2023, 22:51
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arrivederci


Condivido pienamente tutto!
Restare in silenzio e tenere per sé la propria opinione oppure correre il rischio ed esporre il proprio pensiero?
Io diffondo come posso il mio pensiero, che poi è la realtà: i mass media condizionano la gente in molti settori della vita (se non in tutti) a cominciare dalla moda, che è una cosa stupida, ma fa guadagnare un sacco di soldi, e la gente la segue come un gregge di pecore, anche quando imbruttisce.
 
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1 replies since 17/12/2011, 13:28   106 views
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