Accento Grafico, grammatica

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marî
view post Posted on 9/4/2012, 16:08





L’Accento Grafico si utilizza per mettere in evidenza una particolare accentuazione o per distinguere correttamente una parola da un’altra che presenta la stessa grafia, ma ha una pronuncia diversa.

Ci sono monosillabi che vogliono sempre l’accento grafico, altri che non devono essere accentati mai. Eccoli:

CON Accento:



ciò, cioè, dà, dì, è, già, giù, là, lì, né, può, più, sé, sì, tè

Ma ci sono delle eccezioni, l’Accento Grafico infatti NON si usa con:



da: preposizione
e: congiunzione
la: articolo
li: pronome
ne: pronome o avverbio
se: congiunzione o pronome
si: pronome
te: pronome
di: preposizione


SENZA Accento:



blu, fra, tra, fu, ma, su, qui, qua, no, so, sa, tre

L’Accento Grafico, inoltre, va sempre inserito sui composti di:



tre (es. ventitrè)
re (es. vicerè)
su (es. lassù)
blu (es: rossoblù)
che (es. altrochè)

e sulle parole tronche di due o più sillabe:



città, caffè, virtù, mezzodì

(Prontuario di Anna Maria Stabile)

 
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marî
view post Posted on 9/4/2012, 16:25





L'accento giusto

In italiano gli accenti sono sostanzialmente di due tipi:

acuto e grave (il circonflesso è in disuso).

Nella lingua scritta, solo la "e" può avere accento grave o acuto.

Le altre vocali hanno sempre accento acuto (per fortuna, sulla tastiera italiana trovate solo quelle!).

Solo poche parole hanno l'accento grave sulla e; le più comuni sono:

la è verbo e il suo composto cioè;

le parole tè, caffè, piè, ahimè, lacchè;

i nomi Giosuè e Mosè.

Negli altri casi, l'accento è sempre acuto (perché, poiché, finché, ventitré, ecc.)

Osservate la frase seguente: "c'è ancora cera o non ce n'è più?".

Ma sui monosillabi l'accento va o non va? La risposta è: dipende.

La regola generale è che se la parola ha un solo significato (per esempio: qui, qua, va) l'accento non va mai. Se la parola può avere due significati, l'accento serve a distinguerli.

E allora:

Luisa dà (verbo) da (preposizione) mangiare ai gatti.

Il dì (sostantivo) di (preposizione) festa.

Abito lì/là (avverbio di luogo) e la/li (pronome personale) vedo ogni mattina.

Giornali? Non ne (pronome partitivo = 'di essi') compro più, né (congiunzione negativa) li leggo.

A certe proposte si (pronome) dice sempre di sì (avverbio).

Marco dice che (congiunzione) verrà a prendere i libri che (pronome relativo) ti ha prestato, ché (congiunzione casuale, = perché) gli servono per l'esame.

[La frase è solo un esempio. Sconsiglio vivamente di usare tante volte il che, pur nei suoi molteplici significati, all'interno di una stessa frase.]

Se (congiunzione ipotetica) lui fosse in sé (pronome personale).

Eccezione: in compagnia di 'stesso/a/e/i' o 'medesimo/a/e/i' l'accento, generalmente, si omette.

Quindi = Pensano solo a se stessi.

Come si scrive menu

Poiché è parola francese, ormai entrata in uso comune; come non si cambia l'ortografia delle parole inglesi entrate nell'uso comune (e infatti scriviamo business anziché bisnis), lo stesso vale per il francese, anche per gli accenti (come nella parole élite, che si pronuncia elìt).

Ecco perché menu si scrive correttamente senza accento.

Non hanno mai l'accento: su, qui, qua, va, do, fa, sta, blu, pro.

Come potete vedere, do e fa, intesi sia come verbi, sia come note musicali, non hanno mai l'accento.

(Accademia della Crusca)

 
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