L'educazione nella storia, Nella nostra infanzia c’è sempre un momento in cui una porta si apre e lascia entrare l’avvenire (Graham Greene)

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marî
view post Posted on 14/5/2012, 10:31




BASSO MEDIOEVO e SCOLASTICA



La filosofia cristiana del Medioevo si chiama SCOLASTICA, si può considerare come la prosecuzione della Patristica.

Dal IX al XII secolo - ALTA SCOLASTICA = Stadi di formazione della Scolastica;

dal XII al XIII secolo - APOGEO = Rappresentato dai grandi sistemi (tomismo) - Fiorisce splendidamente la Scolastica e nascono le Università;

XIV secolo al Rinascimento= Decadenza della Scolastica.



Platonismo, Agostinismo e Aristotelismo ne furono gli indirizzi principali.

UNIVERSITA' e struttura delle Corporazioni: Famose associazioni medievali fra coloro che esercitavano un mestiere per la tutela dei propri interessi (Bologna, Parigi, Napoli, Padova).

SCUOLE CATTEDRALI o VESCOVILI = Ricche di mezzi;

SCUOLE ABBAZIALI = Interessi per le scienze e la filosofia greca;

SCUOLE PRIVATE = Legate a un particolare maestro:

Scolastica è il termine col quale si designa la filosofia cristiana del Medioevo, la cui origine e il cui sviluppo si ricollegano alla funzione e al metodo della SCHOLAE.

S. TOMMASO D'AQUINO (Roccasecca 1225 - Fossonova 1274).

Ricevette la prima istruzione a Montecassino.

Si fece domenicano, contro il volere della famiglia.

Nel 1527 divenne maestro di teologia.

Le sue opere principali:

SUMMA CONTRA GENTILES

SUMMA THEOLOGICA

Sono grandiose enciclopedie del pensiero filosofico e teologico medioevae con la fusione di sapienza cristiana e scienza degli antichi.



San Tommaso ci ha lasciato anche molte questioni, la più famosa è DE VERITATE.

La realtà di San Tommaso è costituita da una pluralità di esseri individuali o sostanze, dotati di una propria esistenza e di proprie caratteristiche particolari.

METAFISICA - Parte della filosofia che procedendo al di là dei dati dell'esperienza vuole pervenire alla spiegazione dei principi essenziali della realtà (RAGIONAMENTO).

Ciascuno di questi enti ha per natura delle proprietà, della capacità di azione, delle possibilità di ulteriore perfezionamento (POTENZA), mentre la realizzazione parziale o totale di questa possibilità è l'ATTO = attuazione (Aristotele).

Tutti gli enti creati sono composti di:



-

ESSENZA - Universale - Forma - Comune a tutti gli esseri di una determinata specie;

- ESSERE - Individuale - Proprio di ciascun ente. (Arristotele)



Tommaso utilizza anche concetti aristotelici di MATERIA e FORMA; ogni entità corporea è dotata di materia e forma.

DOTTRINA DELLA CONOSCENZA = Gnosologia.



ARISTOTELE - S. TOMMASO = Unione stretta tra anima (forma) e corpo (materia) nell'uomo.

Questa unione è constatata dal conoscere (esperienza sensibile, organi corporei) e dal volere.


INTELLETTOINTELLETTO
Agente o attivoPassibile o passivo
Libera l'immagine da tutto ciò che è materiale per afferrare l'Essenza.Passa dalla Potenza all'Atto acquisendo il concetto universale, applicabile a tutti gli oggetti di una stessa specie.
 


L'uomo tende al proprio fine, guidato dall'intelligenza e con volontà libera.

La volontà guidata della ragione.

POSIZIONE INTELLETTUALISTICA - S. Tommaso - La conoscenza precede la scelta della volontà.

POSIZIONE VOLONTARISTA - S. Agostino e S. Francesco - Basta volere il bene per compierlo.



Il nostro vero maestro è Dio (S. Agostino) perchè non solo ci ha dato la Rivelazione, ma anche perchè c ha dato l'Intelletto (potere della mente) senza il quale non si può costruire la Scienza.

Luce che viene da Dio e illumina la cognizione umana (S. Agostino).

Intelletto agente personale (S. Tommaso).



Sia S. Agostino che S. Tommaso dicono la stessa cosa.



L'uomo potrebbe apprendere da sé, tutto, ma l'apprendimento è lento e quindi la funzione del maestro è quella di aiutare ad arrivare a questo più rapidamente.



Le università nascono dall'evoluzione delle scuole vescovili o cattedrali, presentano la struttura delle corporazioni, famose associazioni medioevali di tutti coloto che esercitavano un dato mestiere per la tutela dei propri interessi, in questo caso si tratta di associazionidi maestrio di studenti, o di studenti e maestri insieme, e di più realtà geografiche.

Le università godettero sin dagli inzi dio particolari privilegi di immunità.



Sorgono prevalentemente alla fine del XII e all'inizio del XIII secolo ed è uno dei fattori del massimo sviluppo della Scolastica.

Ma la loro storia è diversa, a seconda dei luoghi e delle circostanze:

UNIVERSITA' di BOLOGNA - Derivò dalla trasformazione di un'antica scuola di diritto di istituzione romana.

UNIVERSITA' di PARIGI - Sorse per iniziativa di un gruppo di maestri e allievi, che si associarono in opposizione ai Canonici che non ammettevano maestri privati.

UNIVERSITA' di NAPOLI (1224) - Fu istituita per decreto di FedericoV e i primi che la frequentarono furono gli studenti e i maestri affluiti dall'UNIVERSITA' di SALERNO (scuola di medicina) che poi per dissidi si trasferirono e fondarono altre università.

UNIVERSITA' di PADOVA (1222) - Ospitava studenti provenienti da Bologna.

UNIVERSITA' di OXFORD - Frequentata da studenti e maestri inglesi migrati dall'UNIVERSITA' di PARIGI.

ORGANIZZAZIONE: Nei grandi centri gli studenti e i maestri si distinguevano secondo il paese di provenienza.

Ciascuna nazione aveva i suoi rappresentanti in un Consiglio Generale, al quale spettava la nomina del RETTORE (suprema autorità).

I suoi poteri erano limitati da quelli del CANCELLIERE (supervisore agli studi) che poteva concedere o meno la licenza di insegnamento.

La condizione degli studenti era privilegiata, specialmente se erano frati o preti.



Non vi era limite di età o di condizione sociale e i maestri erano stipendiati dagli allievi che potevano, a loro piacere, assumerli o licenziarli mentre l'unico obbligo per essere ammessi all'Università era di conoscere il latino.

I libri erano costosissimi e venivano presi solo in prestito.



Si poteva scegliere tra le facoltà di Diritto, Medicina e Teologia.

La facoltà delle arti, dove ebbe grande sviluppo la filosofia, era ritenuta preparatori agli studi di teologia.



I titoli erano:

- BACCELIERATO che era la fine della facoltà delle arti;

- MAESTRO che aveva il permesso di insegnare;

- DOTTORE che era la fine degli studi universitari.

I maestri potevano essere REGOLARI (appartenenti ad un ordine religioso) oppure SECOLARI (preti o laici).

DOMENICANI - Corrente aristotelica.

FRANCESCANI - Corrente platonico-agostiniana.



I problemi più frequentemente discussi nella Scolastica erano il problema dei rapporti tra religione e fede, tra filosofia e teologia.



BERENGARIO di TOURS (1008 - 1088) capostipiTe dei DIALETTICI:

1) Solo affidandosi alla ragione si possono fronteggiare i nemici della vera fede;

2) L'uomo è fatto a immagine di Dio proprio per la sua razionalità, il non servisene costituirebbe offesa a Dio.

SAN PIER DAMIANI (1007 - 1072) - La scienza può essere l'ancella che serve la padrona (Sacra Scrittura).

S. ANSELMO di AOSTA (1033- 1109) - L'opera della ragione è necessaria per far giungere gli infedeli alla verità, ma l'intelligenza umana è inadeguata a comprendere i misteri della divinità, per cui aderisce all'espressione agostiniana (CREDO PER CAPIRE), che significa la priorità della luce della fede rispetto alla ragione.

La disputa tra DIALETTICI e ANTIDIALETTICI, o MISTICI, si rinnova nel secolo successivo con:

PIETRO ABELARDO (1079 - 1142) - Maestro di logica decise di dedicarsi anche alla teologia per cercare di chiarire con analogie ragionali la Sacra Scrittura.

Pensava che la ragione dovesse servire alla fede, invocava più ampio spazio per la ricerca umana, secondo le sue naturali capacità (FACCIO USO DELL'INTELLIGENZA PER CREDERE).

S. BERNARDO di CHIARAVALLE (1091 -1153) - Antagonista di Abelardo fa la proposta di sostituire al primato dell'intelligenza quello dell'amore, che è l'unico modo per porsi in contatto con Dio.

Tra i due si pone SAN TOMMASO (XIII secolo), per il quale la filosofia e la teologia hanno domini diversi: la filosofia si occupa della verità di ragione mentre la teologia riguarda le verità soprarazionali (che oltrepassano i poteri della ragione umana).

Vi sono però dei punti in comune tra filosofia e teologia, perchè alcune verità di fede, per esempio l'esistenza di Dio e l'immortalità dell'anima, sono dimostrabili anche mediante la ragione.

La verità è una sola e può essere raggiunta sia con la ragione che con la fede.

Altro problema della filosofia medievale è quello degli universali, cioè del valore dei nostri concetti.

Esempio: il concetto di uomo = anima razionale.

I concetti si dicono universali e la domanda che si fa é: Se ai concetti universali corrispondono realtà altrettanto universali oppure no.

Le risposte degli studiosi sono:

1) GUGLIELMO da CHAMPEAUX (1070 - 1121) e ANSELMO D'AOSTA - Realismo esagerato.

Le idee universali (bontà - grandezza) hanno un corrispettivo nella mente divina (com per Platone l'avevano nelle Idee modello dell'Iperuranio).

2) ROSCELLINO di COMPIEGNE (1050 - 1120) - Nominalismo è' la tesi opposta del Realismo; afferma che non c'è niente di reale al di là dell'individuo concreto.

3) ABELARDO - Concettualismo - Gli universali non esistono come entità reali, ma come concetti astratti della realtà.

Giaà nelle scuole monastiche e vescovili si praticava la LECTIO, cioè la lettura commentata di passi di vari autori che poi venne seguita anche nelle università.

Nella scuola di grammatica e di retorica la lectio verteve sui classici latini; nella scuola di dialettica si leggevano e commentavano le opere della logica di Aristotele (in latino perchè il greco era in disuso) e presso la scuola di teologia, i testi sacri.

Il maestro faceva un'introduzione, poi spiegava il testo parola per parola (GLOSSA) oppure ne faceva una lettura più rapida arrivando quindi ad un riassunto (PARAFRASI).

Un altro metodo era quello della DISPUTATIO, cioè della discussione tra studenti e maestro o tra maestri (c'era chi portava argomenti in favore della tesi proposta e chi presentava le obiezioni, il maestro poi dirigeva la disputa e dava la soluzione).

SILLOGISMO = Ragionamento deduttivo.



Le opere della SCOLASTICA sono perlopiù commenti a questioni.

Varie questioni tra loro logicamente collegate costituiscono le SUMMAE, specie di enciclopedie del sapere teologico, o giuridico, o filosofico.

San Tommaso per giungere alla dimostrazione dell'esistenza di Dio parte dalla considerazione di certi aspetti della realtà che sono di nostra esperienza, ma che non giustificano rimanendo sul piano dell'esperienza medesima; applicando, quindi, il principio di causa giunge a Dio come spiegazione ultima (era il modo di procedere anche di Aristotele). argomento del divenire nella prima delle cinque via tomistiche:

PRINCIPIO DI CAUSA
PRIMA VIA
Movimento
SECONDA VIA
Cause efficienti
TERZA VIA
Contingenza
QUARTA VIA
Perfezione
(Rinforzo alle precedenti)
QUINTA VIA
Finalismo
(Rinforzo alle precedenti)
Tutto ciò che si è mosso, è mosso da altro ciò che diviene è in potenza, ciò che lo fa divenire è in atto.

MUOVERE - Far divenire è un passaggio dalla potenza all'atto (il primo motore che non sia mosso da altri è Dio).
Sono presenti nel mondo sensibile che si legano l'una all'altra e che non si giustificano se non risalendo a una CAUSA EFFICIENTE PRIMA.Considera le cose esistenti nel mondo ciò che nasce e muore, ciò che può essere e non essere.

Il suo essere dipende dall'UNICO ESSERE DI PER SE' NECESSARIO (Dio).
Considera gradi di perfezione presenti nelle cose, per raggiungere Dio come ESSERE PERFETTISSIMO.Osservazione di un ordine di finalità esistente in natura, per risalire a Dio come fine ultimo.
 


L'uomo potrebbe da sé stesso apprendere tutte quante le scienze, ma da solo lo farebbe con molta fatica, lentamente e non sempre con ordine.

Il maestro aiuta il discepolo che impara, con il proprio sforzo, il maestro non fa altro che stimolare la natura a passare dalla potenza all'atto.

L'uomo può raggiungere da solo la conoscenza di ciò che ignora (INVENZIONE).

Quando invece la ragione viene esteriormente da qualcuno (DOTTRINA).

L'aiuto fornito dal maestro consiste nello stimolare l'intelligenza dell'alunno ad acquisire ciò che ancora non conosce, mediante segni ed esempi sensibili (aspetto attivo dell'insegnamento).

Per Agostino il vero maerstro è quello interiore, quella luce di verità che viene da Dio.

L'opera del maestro umano è limitata a favorire, mediante segni, cioè parole o gesti, il riconoscimento di quella verità che già possediamo in noi.

Egli stimola alla ricerca, suscitando la curiosità, l'interesse e interrogando, fa cosciente il discepolo dei concetti acquisiti (la verità nasce dal di dentro, anche con l'aiuto di stimoli esterni).

Per Tommaso è l'intelletto agente personale che illumina la cognizione umana.

Il discepolo impara con il proprio sforzo, il maestro lo aiuta ad acquisire ciò che ancora non conosce, mediante segni ed esempi sensibili.

San Tommaso mira a integrare l'aristotelismo con il dato della verità soprannaturale.

L'integrazione dell'aristotelismo con il cristianesimo è guidata da uno spirito unitario il quale opera all'interno del sistema aristotelico per armonizzarlo con il ppiano della fede: suo intento principale è giustificare l'esistenza dei due mondi, quello razionale e quello soprannaturale, quello filosofico e quello teologico, salvaguardandone l'autonomia e gerarchizzandoli nello stesso tempo.

Il principio dal quale Tommaso muove a questo riguardo è quello della diversità dell'essere di Dio dall'essere che da Dio deriva; (il principio cioè dell'analogicità dell'essere).

Su questo presupposto è fondato l'altro della dualità e dell'armonia tra ragione e fede).

La fede guida l'uomo al suo fine ultimo, Dio; essa supera la ragione, ma non l'annulla né la rende inutile.

Ogni realtà è simbolo di materia e forma: a differenza di Aristotele, Tommaso attribuisce alla materia una maggiore positività: la materia non è pura potenza, ma realtà effettiva creata da Dio e costituisce il principio d'individuaazione tra gli individui appartenenti alla medesima specie.

L'anima è la forma del corpo; in polemica con gli agostiniani, Tommaso non concepisce come essere completo né la sola anima, né il solo corpo umano, ma l'unione sostanziale tra i due.

Su questa dottrina, Tommaso fonda i principi cristiani dell'immortalità dell'anima e della resurrezione della carne.

Sulla psicologia è fondata la teoria della conoscenza, che è un passaggio dalla potenza all'atto.

Dalla metafisica e dalla psicologia derivano l'etica tomistica, che è uno sforzo di armonizzare l'intellettualismo greco con il volontarismo cristiano, e la politica.

Nella filosofia della politica tomistica, pur riconoscendo il valore positivo delle società umane, si propone di giustificare la perfetta razionalità della subordinazione dello Stato alla Chiesa.


Edited by marî - 12/11/2017, 18:24
 
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view post Posted on 15/5/2012, 08:23





RIEPILOGO PER CONCETTI



SCOLASTICA - Filosofia cristiana del Basso Medioevo a carattere universalistico, nonostante in essa convivano tendenze diverse.



Interessa i secoli dal IX al XIV, anche se di fatto continua oltre.



STUDI MEDIEVALI - Scuole di studi superiori, precedenti il sorgere delle università.

UNIVERSITA' (studiorum) - Associazione di insegnanti o studenti (o degli uni o degli altri insieme), per la difesa corporativa degli interessi di chi attende agli studi e di chi ne esercita il magistero.



RETTORE - Autorità suprema dell'università, nominata dal Consiglio dei rappresentanti per nazioni.

CANCELLIERE - Revisore degli studi che assicura l'osservanza dell'ortodossia (corretta opinione) cristiana.



BACELLIERATO e DOTTORATO - Gradi accademici.

REGOLARI - Maestri appartenenti a un ordine religioso (osservanti di una regola).



SECOLARI - Maestri non appartenenti a ordini religiosi, anche se uomini di Chiesa.

RAGIONE e FEDE - Il problema dei loro rapporti è centrale nella Scolastica.



Da luogo al costituirsi delle due correnti: dialettici e mistici.



UNIVERSALI (problema degli) - Ricerca sul valore oggettivo dei concetti.

Dà luogo a tre risposte: realismo esagerato, nominalismo e concettualismo.

LECTIO e DISPUTATIO - Metodi in uso nelle scuole medievali.



COMMENTI e QUESTIONI - Riproducono negli scritti, rispettivamente, il metodo della lectio e quella della disputatio.

SUMMAE - Raccolte enciclopediche.



AVERROISTI LATINI - Presenti all'Università di Parigi nel XIII secolo, interpretavano Aristotele in forma neoplatonica, secondo la versione araba.

SOSTANZA - Ogni ente dotato di esistenza propria è una sostanza, composta da essenza (universale) ed essere (individuale); al contrario, l'accidente (per esempio il colore di un oggetto, il passeggiare di una persona) non esiste se non qaunto appartenente a una sostanza.



FORME DI SE' SUSSISTENTI - Le sostanze spirituali, non composte, ma semplici come l'anima dell'uomo, possono sussistere senza la materia.

ESSERE PER ESSENZA - Dio, in quanto è l'essere assoluto, che non può non essere.



CINQUE VIE - Dimostrazione dell'esistenza di Dio proposte da San Tommaso.

ITINERARIUM MENTIS IN DEUM - Progetto di ascesi proposto da San Bonaventura per arrivare a Dio.



LIBERTA' - Autonomia della volontà umana, che si orienta verso il bene, seguendo le indicazioni dell'intelligenza.

INTELLETTUALISMO MORALE - Sostenere il primato dell'intelligenza sulla volontà per il comportamento morale.



VOLONTARISMO - Al contrario, sostenere il primato della volontà nella determinazione verso il bene.

FUNZIONE DEL MAESTRO - Aiutare il discepolo a pervenire da sé al perfezionamento (atto) delle proprie possibilità (potenza).



INVENTIO - La scoperta del sapere fatta autonomamente.

DOCTRINA - Apprendimento dovuto all'intervento di un aiuto esterno.





Edited by marî - 19/5/2012, 09:39
 
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view post Posted on 16/5/2012, 12:17




Il pensiero moderno nasce da un rinnovao interesse per la natura.

Nasce il metodo scientifico che è caratterizzato dallo studio della natura ricorrendo ai dati sensibili, sperimentali e non alla magia e all'alchimia.

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BERNARDINO TELESIO (1509-1598) filosofo naturalista del Rinascimento dice che bisogna accostarsi alla natura con umiltà e conoscerla attraverso le sensazioni, e non con il ragionamento.

In contrapposizione alla concezione aristotelica, sostenne che la natura va studiata, fuori dai concetti tradizionali (potenza, atto, materia e forma) secondo i principi che essa stessa presenta all'osservazione immediata (IUXTA PROPRIA PRINCIPIA) e che sono il caldo e il freddo, cui si riconducono anche le facoltà conoscitive umane (sensazione, immaginazione e ragione).

Telesiano, volle dare dell'universo una spiegazione razionale, considerandola un tutto vivente e sensibile, immagine di Dio, avente la sua unità nel SENSUS e uil suo fondamento nell'autocoscienza; perciò COGNOSCERE EST ESSE.

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CAMPANELLA TOMMASO (1568-1639) Filosofo domenicano, accusato di eresia, arrestato, fu condannato nel 1602; in carcere per ventisette anni, poi a Roma sotto sorveglianza di Urbano VIII, nel 1633 si rifugiò in Francia.

Nella Città del Sole (1602) vagheggiò l'instaurazione di una felice e pacifica repubblica universale retta su princi di giustiia naturale.

Le sue opere:

1601 - Della Monarchia di Spagna

1620 - De sensu rerum et magia

1637 - Philosophia realis

1638 - Metaphysica



BACONE FRANCESCO (1561-1626) Francis Bacon, barone e filosofo inglese, dopo aver ricoperto cariche politiche di rilievo, nel 1621, processato e condannato per venalità e concussione (es. se voglio un lavoro devo fare in modo che l'altro possa ricattarmi), fu escluso dalla vita pubblica.

Consacrò gli ultimi anni alla filosofia e alla scienza.

Progettò un'opera monumentale (INSTAURATIO MAGNA) su tutto lo scibile (tutto ciò che si può conoscere, sapere e apprendere).

Tra le altre opere:

1620 - NOVUM ORGANUM

1623 - DIGNITA' E PROGRESSO DELLE SCIENZA

1627 - NUOVA ATLANTIDE



Celebre fu la sua teoria degli IDOLA (false immagini innate) (che si possiede per natura e non viene acquisto con l'educazione o l'esperienza) individuali, sociali o culturali che fanno deviare la mente dalla verità.

Fu uno dei primi a intuire l'importanza della ricerca e dell'organizzazione scientifica per acquistare il dominio sulla natura e rinnavare la società.

La scienza non si costruisce con il semplice accumulo di dati, ma bisogna cioè sottoporre al vaglio della ragione ciò che l'esperienza ci ha suggerito.

Ha indirizzato la scienza verso finalità pratiche da raggiungere a beneficio dell'umanità

Galileo_Galilei



GALILEO GALILEI (1564-1642) apre la porta alla fisica come scienza.

Il suo metodo si avvale dell'ESPERIENZA e dell'ESPERIMENTO a dopo l'esperienza viene l'IPOTESI, scritta in termini matematici e se la verifica in laboratorio accerta l'ipotesi, essa diventa LEGGE.

Scienziato, matematico e filoso fu il creatore della dinamica e della prosa scientifica.

Ha iniziato il moderno metodo sperimentale e della scienza moderna.

1609 - Anno del cannocchiale - Non fu l'inventore, ma lo perfezionò e lo usò per la prima volta a fini scientifici.

1610 - Grandi scoperte astronomiche che rese note al mondo dei dotti col SIDEREUS NUNCIUS (Nunzio Siderno).

1630-32 - DIALOGO SUI MASSIMI SISTEMI

IDEE INNATE = Quelle che non derivano dall'esperienza ma che anzi la precedono.

I DISCORI e le DIMOSTRAZIONI MATEMATICHE INTORNO A DUE NUOVE SCIENZE

1623 - il SAGGIATORE e l'immenso EPISTOLARO (raccolta di lettere d'autore e di persone illustri)



Edited by marî - 12/11/2017, 18:25
 
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marî
view post Posted on 20/5/2012, 11:31




UMANESIMO (1300-1400) - RINASCIMENTO (1500)



WELTANSCHAUUNG - Visione del mondo + Concezione di vita = Ognuno di noi ce l'ha.

L'Umanesimo e il Rinascimento non sono movimenti o epoche distinte, ma aspetti complementari della stessa realtà.

UMANESIMO

RINASCIMENTO

Movimento intellettuale che diede l'avvio alla nuova cultura

Nome dato alla civiltà culturale e artistica nata con l'umanesimo

Spirito critico nei confronti del Medioevo

Spirito costruttivo



L'aspetto più importante della nascente cultura fu la nuova concezione che si ebbe dell'uomo e la valutazione che si fece della sua personalità e delle sue attività.


Oltre a porre come centro dell'universo l'uomo, allargarono i propri orizzonti alla natura e alla scienza conducendo a nuove scoperte, in ogni campo e fornendo l'impulso ai grandi viaggi d'esplorazione.

Il termine Umanesimo ha origine dall'espressione latina humanae litterae con la quale si indica la letteratura che ha per oggetto l'uomo e la sua formazione spirituale e morale.

Humanae Litterae modelli di HUMANITAS



MEDIOEVO

RINASCIMENTO

Universalismo politico

Particolarismo politico e individualismo

Universalismo religioso

Spirito laico (rivalutazione della vita terrena)

Universalismo culturale

Culture nazionali e lingue nazionali

Teocentrismo - Concezione filosofica o teologica che pone al centro dell'esperienza umana l'esistenza relisiosa

Antropocentrismo - Teoria filosofica che considera l'universo creato in funzione dell'uomo, ilquale ne è centro e misura

Teologia (Divine Letterae) teoria

*

Latino imbarbarito

Latino classico



I mutamenti avvenuti negli ultimi secoli del Medioevo, l'emergere di nuovi ceti sociali, il diffondersi di nuove attività commerciali, il tramonto dell'Impero e la crisi della Chiesa, la formazione degli Stati nazionali in Europa e delle Signorie in Italia, corrispondevano a mutamenti della mentalità generale che si riscontravano anche nell'arte e nella cultura.

Tra la fine del 1300 e l'inizio del 1400 entrò in crisi la cultura elaborata nelle Università.

Campo architettonico - La grandiosità della Chiesa si espresse nelle basiliche romaniche e nelle cattedrali gotiche (volta ogivale, arco a sesto acuto, archi rampanti esterni).

Con il sorgere dell'Umanesimo si sentì l'esigenza di una nuova scuola; ella doveva essere intermedi tra la scuola primaria (elementare) e l'Università.

Si studiavano le arti del trivio (grammatica, retorica, dialettica) e del quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia, musica) e l'insegnamento della grammatica si andava rinnovando e nascevano nuovi libri di testo.

La disciplina nelle scuole perdeva l'eccessiva durezza, pur restando improntata a una certa severità.

Le scuole umanistiche non erano frequentate solo da ricchi, ma anche dai poveri, purchè dotati di ingegno.

Gli alunni si dividevano in tre classi: Minores, Mediocres, Maiores.

I classici preferiio erano: Cicerone, Orazio, Virgilio, Platone, Aristotele; per la pedagogia Quintiliano e Plutarco; talvolta si studiavano anche i contemporanei: Dante e Petrarca.

Metodo di studio e di ricerca era quello di procedere in modo deduttivo (dall'universale al particolare).

Alla base di questo metodo vi era la lettura dei testi (lectio), da cui si sviluppava il commento dell'insegnante (sententia), che veniva discusso secondo le problematiche che suscitava (quaestio) e dalle quali venivano elaborate delle soluzioni (determinationes).

A partire dal 1400 si cominciò a discutere di un problema senza partire dalla lettura dei testi e nacque così la disputa (disputatio).

Già in età comunale cominciò a svilupparsi, accanto alla formazione retorica, teologica e giuridica, una formazione tecnico-professionale (serviva ai mercanti per imparare tecniche di calcolo, di scrittura per lettere commerciali e tutto ciò che potesse servire per amministrare meglio i loro affari).

Le autorità cittadine o i privati organizzarono nuove scuole, al termine delle quali colui che voleva intraprendere una attività commerciale doveva anche frequentare una bottega artigianle svolgendo un tirocinio pratico.


L'Umanesimo accentua il suo interesse per la natura, ma al centro dell'universo ealta l'uomo, dicendo che egli è il microcosmo (il mondo in piccolo = uomo) che riproduce in sé le caratteristiche e l'ordine del macrocosmo (il mondo in grande = natura).

I classici latini nel Medioevo erano stati studiati con l'intento di adattarli alla concezione religiosa della vita, in periodo Rinascimentale, invece, la rilettura dei classici ebbe un nuovo scopo: si cercò, prima di tutto, di restituire i testi antichi alla loro forma originaria (filologia - ricostruzione dei testi e loro esatta interpretazione), sia dal punto di vista del contenuto, dello stile e si cercò di riscoprirne i valori morali e intellettuali per poterli confrontare con quelli attuali.

I tempi moderni furono così intesi con un ritorno al passato, come una rinascita e nacque il concetto di "media età" (Medioevo) per indicare il periodo compreso tra l'età antica e quella contemporanea.

Il recupero degli antichi fu critico, in cui ci si preoccupò dello stile e della grammatica e si sentì la necessità di imitare l'esempio degli antichi; nacque così il concetto rinascimentale di imitazione (conoscenza della humanitas che è in ogni uomo attraverso lo studio e l'emulazione, seguendone l'esempio e il procedimento, delle opere dei classici).

Il centro di questi nuovi studi, indagini e scoperte furono le corti signorili dove i principi gareggiavano per avere artisti, letterati e filosofi.

Le corti signorili offrirono agli intellettuali biblioteche ricche di manoscritti e di libri stampati (alla fine del 1400 comparvero i caratteri mobili, prima in legno e poi in metallo; ogni singola lettera veniva prodotta in serie).

1437 - Biblioteca Medicea fondata a Firenze da Cosimo de' Medici;

1460 - Biblioteca Marcina a Venezia;

1484 - Biblioteca Vaticana a Roma.

I principali centri di cultura furono:



Firenze, Roma con Lorenzo Valla gran parte della filologia, Napoli, Ferrara e Milano dove operò il grande pedagogista Vittorino da Feltre.

Altro aspetto caratteristico dell'Umanesimo è il vivo senso della storia, con la convinzione che l'antico si continua a vivere nel moderno, che la storia educa il presente e insegna a imitare le virtù civili degli antichi.

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Iniziatore dell'Umanesimo fu Francesco Petrarca (1304-1374), egli sentì il legame che univa, sul piano culturale, gli uomini del presente a quelli del passato, difese la poesia e la letteratura classica non cristiana e sollecitò la lettura dei classici (il loro contenuto poteva stimolare la formazione della persenalità dei moderni).

SECRETUM fu composto dal Petrarca fra l'autunno del 1342 e l'inverno del 1343 a Valchiusa e ritoccato a Milano fra il 1353 e il 1358.

Il mio segreto è il titolo vero (l'ultimo dramma della mia vita).

L'opera è scritta in latino ed è divisa in tre libri, corrispondenti ciascuno a una delle tre giornate di colloquio che il Petrarca immagina di avere don S. Agostino alla presenza di una fulgida figura di donna, la verità.

Il tema che unisce il triplice dialogo è la meditazione cristiana della morte.

Davanti alla morte che incombe continua e inesorabile, gloria, amore, desiderio d'onore e di fama e tutta l'esistenza divengono un travaglio oscuro.

Di qui la necessità, per il Petrarca, di tendere ai beni veri che non deludono, cioè alla virtù e a Dio.

Nel PRIMO LIBRO, S. Agostino insiste dicendo che l'infelicità del Petrarca nasce dal peccato e dal peccato ci si può liberare basta volerlo.

Il Petrarca obietta che spesso ha voluto questo, senza però conseguirlo: Agostino ribatte che si tratta solo di velleità, non di volontà vera.

Nel SECONDO LIBRO, Agostino fruga nell'intimo dell'anima del poeta mettendone in luce tutti i peccati.

Si tratta dei 7 peccati capitali, secondo lo schema della morale cristiana, ma il Petrarca si scruta e si confessa sinceramente, con coraggio e con chiarezza intellettuale smonta le impalcature con le quali ciascuno cerca di mascherare le proprie colpe, dando un falso aspetto di virtù.

Il Petrarca afferma di sentire nel suo cuore qualcosa d'inappagato quando parla dell'accidia (nella morale cattolica, uno dei sette peccati capitali, consistente nell'indolenza verso la pratica del bene).

Questa è come una languida inerzia, nata dal disinganno, dalla precarietà di tutti i valori umani, della miseria della condizione umana, che sommerge l'anima.

La confessione nel TERZO LIBRO, Agostino, vuole levare dall'anima del poeta il suo amore per Laura e l'amore per la gloria, dicendogli che questi amori assorbono tutte le potenze dell'animo distogliendolo dal vero amore, quello cioè, che deve essere rivolto a Dio.

Ma se i rimproveri e i consigli del Santo sono scontati, il Petrarca difende i suoi ideali supremi e si dedicherà, con l'aiuto di Dio "al retto cammino della salute quando avrà compiuto le sue opere".

Agostino gli aveva insegnato che la verità è nell'intimo della coscienza, ed egli ricercava, attraverso un continuo e difficile dialogo con se stesso, la luce che illuminasse la sua vita.


Dopo la morte del Petrarca, la produzione poetica fu ripresa alla fine del 1400 con la pubblicazione delle opere del Poliziano e di Lorenzo il Magnifico.

A Ferrara tornò a fiorire il poema cavalleresco con l'Orlando Innamorato del Boiardo, a Napoli il Sannazaro con l'Arcadia lanciò un nuovo modello di poesia bucolica (poesia pastorale in forma di componimento poetico), a Firenze ricomparve la satira (componimento poetico che critica, con vivacità d'ingegno mista a finezza di spirito, le debolezze umane) nell'opera del Pulci: il Morgante.

OPERE IMPORTANTISSIME FURONO PRODOTTE ALL'INIZIO DEL 1500:



L'Orlando Furioso dell'Ariosto, il Principe di Machiavelli, gli Asolani del Bembo e il Cortegiano del Castiglione.

La Gioconda di Leonardo, le Veneri del Botticelli, il Giudizio Universale di Michelangelo.

In campo scientifico, la rivoluzione scientifica del 1600 e della nuova concezione del cosmo, negli studi di Leonardo, nella teoria elaborata da Copernico in cui non è la terra a essere posta al centro dell'universo ma il sole.

Da non dimenticare i viaggi per mare di uomini come: Bartolomeo Diaz, Vasco de Gama, Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci alla ricerca di nuove scoperte e di nuove avventure.

umanesimo



https://digilander.libero.it/tematicke/E_le...appe/index.html



Umanesimo è prima di tutto una nuova concezione di vita che sostituisce quella medievale.



Spirito umanistico = Concetto ottimistico della vita e della natura umana.

Medioevo = Insiste sulla vocazione soprannaturale dell'uomo.

Umanesimo = rivalorizza la vocazione terrena dell'uomo e sottolinea la sua posizione centrale nell'universo.

Cristianesimo = Ha insegnato che l'uomo è colui che getta il ponte tra il mondo e Dio.

Umanesimo e Rinascimento è un movimento culturale svoltosi tra il XIV e il XV secolo, caratterizzato dallo studio delle lingue e delle lettaratura greca e latina e quindi di tutta la civiltà classica, considerata fondamento di ogni progresso civile e spirituale dell'uomo.

Il disprezzo per la civiltà medioevale e la necessità di un rinnovamento sono tratti caratterizzanti dell'intellettuale umanista: il quale si distingue, rispetto all'intellettuale del XIII secolo, perchè sente il bisogno di sottoporre a critica le nozioni tradizionali, di verificarle per mezzo di un'analisi razionale.

Il tratto distintivo profondo del nuovo intellettuale è dunque lo spirito critico nei confronti del Medioevo.

Esso significa la rivalutazione dell'uomo e della sua possibilità di comprendere e trasformare il mondo.

Viene riaffermata, ma con maggiore consapevolezza, la concezione dell'uomo nell'universo, egli è come il microcosmo (mondo in piccolo) che riproduce in sé le caratteristiche e l'ordine del macrocosmo (mondo in grande) e qualche cosa di Dio stesso.

Questo grande rinnovamento della cultura occidentale, che si suole distinguere, corrispondentemente ai suoi aspetti letterali, artistici e religiosi con il nome di UMANESIMO-RINASCIMENTO e RIFORMA, ha come elemento comune la ricerca nel passato dei modelli perfetti sui quali basarsi per far riconoscere quel mondo ideale che il Medioevo inteso polemicamente come un periodo di oscura barbarie aveva distrutto o deturpato.

Nelle arti figurative questa nuova visione del mondo si esprime in una nuova concezione dello spazio e dell'esigenza che questo possa definirsi razionalmente e misurarsi matematicamente attraverso la ricerca prospettica; assume pari importanza, a questa nuova concezione dello spazio, il recupero del mondo classico con i suoi ideali di armonia, misura ed equilibrio, è un modo nuovo di guardare alla natura.

Nelle arti figurative, inoltre, si guarda con occhio nuovo alla classicità, preferendo all'imitazione l'interpretazione dei valori di armonia, misura ed equilibrio.

La figura stessa dell'artista acquista una nuova dignità poichè nell'intento di superare i legami che possono costituire impedimento allo svolgersi della sua fantasia, gli viene riconosciuta una maggiore libertà creativa ed una più ampia autonomia.

La DIGNITAS HOMINIS è la rivalutazione delle capacità dell'uomo, proprio nel fatto che Dio non gli ha dato una natura definita, come alle altre creature può degenerare nelle cose inferiori oppure rigenerarsi nelle cose superiori.

Le HUMANE LITTERAE sono materie letterarie, in quanto formative dell'uomo perchè l'uomo si esprime con la parola per comunicare con gli altri.

La scuola che permetteva questi studi, era una scuola nuova, doveva essere intermedia tra la scuola primaria e l'Università integrando gli studi primari e di preparazione a quelli per la facoltà delle arti (lettere e filosofia oggi).

Veniva rinnovato anche lo studio delle arti del Trivio (gramattica, dialettica e retorica) e del Quadrivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia), la scuola, inoltre, si rifaceva al latino classico e gli autori classici si dovevano leggere nei testi originali.

Nelle scuole la disciplina perdeva l'eccessiva durezza, our restando improntata ad una certa severità e venivano frequentate sia da ricchi che da poveri purchè dotati di ingegno.

Le classi della scuole umanistiche o scuole di mezzo erano articolate nel modo seguente:

MINORES - MEDIOCRES - MAIORES dove si imparava la grammatica latina e greca con esercizi di scrittura e lettura, sino agli studi di retorica.



I classici preferiti erano:

CICERONE MARCO TULLIO (106-43 a.C.) - Oratore

ORAZIO FLACCO QUINTO (55-8 a.C.) - Poeta latino

VIRGILIO MORONE PUBLIO (70-19 a.C.) - Poeta latino

PLATONE (428 a.C.) - Filosofo (fondò l'Accademia)

ARISTOTELE (384 a.C.) - Filosofo (fondò il Liceo)

Per la pedagogia invece:

QUINTILLANO MARCO FABIO (35-96 a.C.) - Scrittore e Rettore

PLUTARCO (50-120 a.C.) - Storico - Biografo

I contemporanei sono:

DANTE ALIGHIERI (1265-132)

PETRARCA FRANCESCO (1304-1374)



Vittorino da Feltre era un educatore noto e la passione per l'insegnamento lo spinse a dar vita a esperimenti educativi come quello di una scuola convitto a Padova, per gli studenti lontani dalla famiglia.

L'occasione della sua vita arrivò quando il principe Gian Francesco Gonzaga lo chiamò per affidargli l'educazione dei suoi figli e gli mise a disposizione una casa fuori città che lui chiamò Gioiosa.

Ma la cosa più importante fu che il Principe gli concesse carta bianca sul percorso da seguire per l'educazione dei suoi eredi.

Come uomo era estremamente frugale, attivo e instancabile nel lavoro e nelle opere di carità verso il prossimo.

Dopo aver studiato le caratteristiche dei ragazzi affidategli decise di eliminare tutte le agiatezze, sorvegliò la loro dieta e ne curò il fisico, coltivando nel frattempo l'animo e l'intelligenza.

Gli studi erano soprattutto letterari, ma non erano escluse l'aritmetica, la geometria e la musica, che era molto curata.

Negli studi letterari le parole venivano spiegate e interpretate (grammatica) i poeti venivano studiati e poi esposti (letteratura) la storia veniva imparata per poi essere recitata a regola (storia e retorica) e dopo avere imparato tutto questo, integrato da una buona conoscenza della matematica, si poteva passare agli studi di filosofia oppure agli studi di medicina, giurisprudenza e teologia.

Ma la giornata alla Casa Gioiosa non era fatta di solo studio ma si partecipava ad attività ricreative con molto esercizio fisico e persino esercitazioni militari.

Il maestro manteneva la disciplina tra i giovani, spesso rimproverandoli.

La castigata vita di Vittorino da Feltre era d'esempio per i suoi allievi, ogni giorno veniva celebrata la Santa Messa e i ragazzi venivano invitati a unirsi nella recita dell?ufficio della Madonna.

Il pensiero educativo di Leon Battista Alberti comprendeva:

EDUCAZIONE DEL CARATTERE

EDUCAZIONE DELLA MENTE

ESERCITARE IL CORPO

Il ragazzo deve essere capace di affrontare le difficoltà e di farsi creatore del proprio destino

I ragazzi devono sempre essere tenuti in attività, impegnandoli anche in compiti difficili e lodandoli dove serve

L'esercizio fisico giova molto perchè è un bene per i giovani abituarsi presto a sopportare le fatiche



Per l'Alberti la famiglia resta il punto principale per l'educazione del ragazzo, i genitori devono studiare bene le attitudini dei figli e indirizzarli.

L'uomo ideale è colto, ma nello stesso tempo attivo nella società e buon amministratore dei beni familiari.

E' più forte la fortuna (cieco fato) o la virtù (valore intrinseco dell'uomo)?

Nulla può la cattiva sorte, se noi, con la nostra debolezza, non le aprimo la strada.

La virtù, invece, può vincere la fortuna.



Educazione meno teorica e più pratica.

L'educazione deve preparare alla vita nella società nuova, densa di traffici e iniziative.

Edited by marî - 12/11/2017, 18:27
 
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marî
view post Posted on 20/5/2012, 14:51





RIEPILOGO PER CONCETTI



UMANESIMO - Movimento culturale di appassionata ricerca, lettura critica, imitazione dei classici dell'antichità; nuova concezione della vita che valorizza la vocazione terrena dell'uomo (filologia).

MICROCOSMO - L'uomo centro dell'universo, secondo la concezione umanistica, perchè assomma in sé le caratteristiche degli esseri inferiori e delle entità spirituali superiori (antropocentrismo).

DIGNITA' (dell'uomo) - Secondo Pico della Mirandola è fondata sul fatto di essere arbitro del suo destino, non avendo ricevuta da Dio una natura definita.

RINASCIMENTO - Concetto cristiano, recuperato dall'Umanesimo nel significato dell'aprirsi dell'uomo a una vita più libera, più dinamica e consapevole.

HUMANAE LITTERAE - Le materie letterarie, in quanto formative dell'uomo.

SCUOLA UMANISTICA - Fondata sulle humanae litterae, costituisce l'anello intermedio tra scuola primaria e università (accademie).

HOMO SAPIENS - E' il modello di un uomo erudito che prevale nel primo periodo dell'Umanesimo (spirito critico).

HOMO FABER - E' l'uomo capace di grandi imprese in tutti i campi, ideale del Rinascimento (spirito costruttivo).

DE ORDINE DOCENDI - Programma completo di studi umanistici, ordinati secondo criteri logici da Guarino Guarini e fissati dal figlio Battista.

EDUCAZIONE LIBERALE - E' quella umanistica, degna di un uomo libero da preoccupazioni come il guadagno o il piacere.

EDUCAZIONE DEL GENTILUOMO - Viene proposta nel Rinascimento, data l'importanza della vita di corte.

Comprende la gentilezza d'animo oltre quella dei modi, senso della misura, disposizione a dare buoni consigli al principe.

FORMALISMO - Degenerazione degli studi in ossequio formale ai classici (pura imitazione).

REALISMO e NATURALISMO - Richiamo degli studi a un maggiore senso della realtà, all'esperienza; educazione compiuta a contatto con le cose e con la natura (pedagogia: Rabelais).

 
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marî
view post Posted on 20/5/2012, 16:50





VITTORINO DA FELTRE (1378-1446)

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L'educatore più geniale dell'epoca umanistica fu Vittorino da Feltre e la passione per l'insegnamento lo spinse a dar vita a esperimenti educativi come quello della Scuola convitto a Padova per gli studenti lontani dalla famiglia.

Da Feltre come uomo era molto attivo, instancabile nel lavoro e nelle opere di carità a beneficio di chinque ne avesse bisogno.

L'occasione della sua vita arrivò quando il principe Gian Francesco Gonzaga lo chiamò per affidargli l'educazione dei suoi figli e gli mise a disposizione, come ambiente, una casa fuori città che lui chiamò: Casa Giocosa.

Egli non volle fissare nessun compenso lasciando la decisione al signore, ma pose una condizione assoluta: avere piena libertà nell'educazione dei giovani che gli erano stati affidati.

Dopo aver visto l'ambiente e studiato il carattere dei ragazzi decise che i servi dovevano essere licenziati e le comodità bandite; cominciò con il curare nei ragazzi: il fisico sorvegliandone la dieta e coltivare l'animo e l'intelligenza con la stessa accortezza.

L'obiettivo dell'educazione era quello di formare, nel discente, il carattere e la sensibilità critica per la formazione di esperti uomini adulti che fossero perfetti.

Gli studi erano soprattutto letterari ma non erano escluse l'aritmetica, la geometria e la musica.

Negli studi letterari le parole venivano spiegate e interpretate (grammatica = i poeti venivano studiati e poi esposti = letteratura - la storia veniva studiata per poi essere esposta a regola = retorica).

Secondo Vittorino solo chi avesse compiuto questi studi e avesse una buona conoscenza della matematica poteva passare agli studi di: filosofia (Platone e Aristotele) oppure agli studi di giurisprudenza, medicina e teologia.

Alla Casa Giocosa, la giornata era densa di occupazioni e di attività, nnon solo di studio, ma anche ricreative; si faceva molto esercizio fisico: palla, corsa, salto, lotta e perfino esercitazioni militari (armonia del corpo = bellezza fisica).

Il maestro manteneva la disciplina tra i giovani valendosi: del rimprovero e solo in casi particolari, delle percosse.

Ogni girono veniva celebrata la Messa e ogni giorno i giovani erano invitati a parteciparvi; infatti Vittorino riteneva fondamentale dare una impostazione religiosa alla vita.

Per l'educatore si doveva dare al giovane: una educazione intellettuale, una educazione fisica e una educazione morale (con la scelta dei docenti).

Nel tardo 400 e ancor più nel 500, lo spirito è più decisamente pratico e attivo, si sviluppa la ricerca della tecnica (campo delle costruzioni, della politica e della guerra).

Lo studio della natura è ricerca delle forze che animano i fenomeni naturali, per poi sfruttarla ai fini dell'uomo.

Inoltre, il motivo dell'onore e della gloria è lo stimolo alle grandi scoperte geografiche e scientifiche, alle imprese dei condottieri, all'industriosità degli artigiani, alle creazioni degli artisti e alla realizzazione di grandiose imprese commerciali e bancarie.

L'educazione è meno retorica e più pratica, meno libresca e più completa.

 
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marî
view post Posted on 20/5/2012, 17:46




LEON BATTISTA ALBERTI (1404-1472)

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Architetti e scrittore italiano, fu il primo importante teorico dell'arte rinascimentale, nonchè uno tra i primi a progettare edifici in stile puro, fondato sullo studio dell'antica architettura romana.

Figlio di un nobile fiorentino, ricevette un'ottima educazione, dapprima a Padova, in seguito all'Università di Bologna.

Svolse un ruolo attivo anche nella vita letteraria di Firenze, difendendo l'uso dell'italiano al posto del latino.

L'Alberti fu un grande in moltissimi settori del Rinascimento: architetto, ingegnere, matematico, pedagogista, etc.

Nella trattatista pedagogica del Rinascimento l'opera Della Famiglia è esemplare nell'introduzione l'Alberti affronta un tema che era molto alla moda in quei tempi: se sia più forte la fortuna (cieco fato) o la virtù (valore inerente all'uomo, al popolo, etc.).

VIRTU'

FORTUNA

Intelligenza - Capacità di previsione
Capacità di arginare il destino

Bizzarria - Caso
Sorte - Imprevedibilità



La risposta è_...Che nulla può la cattiva sorte, se noi stessi, con la nostra debolezza non le apriamo la strada...



La virtà, invece può vincere la fortuna; l'uomo che è educato può, infatti arginare la fortuna.

Per Machiavelli l'uomo educato non riesce ad arginare la fortuna (50% virtù e 50% fortuna).

Il programma d'educazione dell'Alberti vuole arrivare a rendere il ragazzo capace di affrontare le difficoltà e di farsi creatore del proprio destino.

L'ideale é: L'uomo colto ma allo stesso tempo attivo nella società e buon amministratore dei beni familiari.

I ragazzi devono sempre essere tenuti in attività, anche impegnandoli in compiti difficili e lodandoli se riescono ad assolverli, in tal modo si spronano a fare di più e meglio.

L'esercizio fa bene al fisico che s'irrobustisce e abitua il giovane a sopportare le fatiche.

L'Alberti è del parere che i genitori siano per natura i migliori educatori dei propri figli e li esorta a volersene prendere cura direttamente, studiano bene le loro abitudini per consigliarli, tenendo conto delle condizioni della famiglia e del paese.

Egli, inoltre, consiglia una buona istruzione che comprenda le lettere, la filosofia, la matematica, le leggi civili e la storia.


DELLA FAMIGLIA - Prima edizione a stampa: anno 1844.

Il trattato, in quattro libri, fu realizzato tra il 1433 e il 1434, a eccezione dell'ultimo libro scritto nel 1440-

Secondo l'epoca in cui è stato scritto, il trattato si presenta diviso in forma di dialogo, che l'autore immagina avvenuto tra parenti intorno al capezzale del padre morente.

Il PROLOGO (introduzione) tratta il problema del rapporto tra virtù e fortuna, le due coordinate generali di fondo attraverso il quale acquista senso la serie di considerazioni espresse nel trattato.

PRIMO LIBRO - L'Alberti affronta la questione relativa all'educazione dei figli.

SECONDO LIBRO - E' trattata l'importanza nel nucleo familiare, reso stabile dal legame d'amore.

TERZO LIBRO - Si parla dell'economia domestica, dilungandosi in varie considerazioni d'aspetto pratico sul guadagno e sull'amministrazione dei beni.

QUARTO LIBRO - L'Alberti indaga il significato dell'amicizia, mettendone in rilievo il modo con cui può essere stabilita tra gli uomini.

L'atteggiamento esistenziale di fondo dell'uomo rinascimentale è caratterizzato dalle considerazioni riguardo al rapporto tra virtù (somma delle capacità umane) e fortuna (ammasso di logici e sconosciuti avvenimenti procurati dal destino).

A una sorte sempre in agguato l'uomo può opporre soltanto una condotta ferma e precisa, frutto di profonde considerazioni mentali.

Differentement dall'atteggiamento spregiudicato del Macchiavelli (il Principe = inventare delle conoscenze politiche) o dalla risposta fatalistica dell'Ariosto (Orlando Furioso) o ancora dal pessimismo storico (Guicciardini (Storia d'Italia), Alberto oppone alla fortuna una virtù basara essenzialmente su condotte morali e pratiche della sociaetà, alla quale è in grado di assicurare, attraverso il proprio perfetto funzionamento, una duratura stabilità.

Pertanto, oltre a essere principale sede per la formazione dell'individuo, la famiglia è centro economico in grado di assicurare benessere e prosperità all'intera collettività così come luogo ideale in cui i rapporti tra gli uomini si risolvono in una mutua e reciproca onesta convivenza.

La fiducia e l'ottimismo di fondo che animano il pensiero albertiano, oltre naturalmente al carattere pratico e comportamentale dei rimedi, trovano ragione nell'appartenenza dell'autore alla classe mercantile, la cui ascesa culturale, nella storia europea, si collegherà direttamente al sempre maggiore sviluppo economico.

Proprio da una sapiente gestione domestica, nascerà infatti la sicurezza decisionale della futura borghesia cittadina.

Altra importante problemativa, espressa nel trattato, è quella relativa alla lingua.

Alberti tentò in questa sede di impianatre un volgare in cui fossero presenti latinismi (ossequio alla tradizione culturale) e terminologie tratte dalla prosa mercantile (adesione al retaggio familiare).

Ma la ricerca di una lingua modello era destinata a divenire un problema annoso di non facile risoluzione (Prose della volgar lingua di P. Bembo).

Edited by marî - 12/11/2017, 18:27
 
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marî
view post Posted on 27/5/2012, 07:42




L'INFLUENZA DEL PROTESTANTESIMO



La chiesa protestante originatasi all'inizio del XVI secolo con la Riforma di Martin Lutero fondò scuole in cui si insegnavano: la lettura, la scrittura, l'aritmetica e il catechismo a livello più elementare e le materie classiche, come l'ebraico, la matematica e le scienze a livello secondario.

In Svizzera, un altro riformatore e teologo, Giovanni Calvino, nel 1559 fondò a Ginevra un'accademia che divenne un importante centro educativo.

La moderna pratica del controllo statale sull'oeducazione può essere fatta risalire a Lutero, a Calvino e ad altri esponenti della riforma.



Martin_Lutero
http://biografieonline.it/biografia.htm?Bi...a=Martin+Lutero



La rivoluzione protestante inizò in Germania il 31 Ottobre 1517 quando in Germania Martin Lutero, monaco agostiniano, pubblicò le sue 95 tesi schierandosi contro la pratica delle indulgenze (si credeva che pagando, si potesse acquistare il paradiso).

Le autorità papali ordinarono a Lutero di ritrattare e di sottometersi all'autorità della Chiesa, ma egli invece attaccò il sistema dei Sacramenti (la dottrina di Lutero negava l'origine divina del sacerdozio e dei cinque Sacramenti su sette: negava la libertà del volere, il valore delle opere umane, per affermare solamente il valore della fede, illuminata e alimentata dalla Bibbia).

Fu minacciato di scomunica dal Papa e il monaco bruciò pubblicamente la Bolla di scomunica; Carlo V lo convocò dinnanzi alla Dieta di Worms, ordinandogli di ritrattare.

Questi rifiutò e venne dichiarato fuorilegge.

Ma Lutero non si diede per vinto e tramite i suoi scritti, potente strumento di propaganda, trasformò le grandi città tedesche in centri di diffusione del luteranesimo.

Il movimento si diffuse rapidamente tra la popolazione, la Germani fu pertanto divisa da confini religiosi, oltre che economici.

I più interessati al mantenimento dell'ordine tradizionale:

- Imperatore, la maggior parte dei principi e l'alto clero, difendevano la Chiesa cattolica;

- I principi tedeschi del nord, il basso clero, i commercianti e buona parte dei contadini, sostenevano il luteranesimo.

Lo scontro aperto tra le due fazioni esplose nel 1524 con l'iizio della guerra dei contadini (volevano migliorare le loro condizioni economiche).

I contadini furono sconfitti nel 1525, ma la frattura tra cattolici e protestanti si approfondì, nel 1526 con la Dieta di Spira, venne riconosciuto il diritto di abbracciare il luteranesimo a qualunque principe lo avesse desiderato.

Tre anni dopo, la maggioranza cattolica abrogò l'accordo e la minoranza luterana protestò e venne quindi definita protestante; i primi protestanti furono pertanto i luterani.

Ne derivarono guerre, disordini, repressioni e, infine, giunse la Pace di Augusta (25 settembre 1555) dalla Dieta del Sacro Romano Impero, che pose fine per un certo periodo alla lotta fra luterani e cattolici in Germania. (L'accordo riconosceva a ciascun suddito la libertà di religione, anche se in realtà un suddito non poteva confessare una religione diversa da quella del sovrano locale, in base al principio del "cuis rego, eius relitio". Una clausola "il Reservatum ecclesiasticum", aggiunta per volontà di Federico d'Asburgo, futuro imperatore Ferdinando I, stabiliva che i principi ecclesiastici che si fossero convertiti al luteranesimo avrebbero dovuto lasciare i loro feudi e i loro uffici).

Da allora circa la metà della popolazione tedesca è luterana.

La LEGGE e il VANGELO



Secondo Lutero Dio comunica con l'uomo mediante la Legge e il Vangelo.

La LEGGE (Dieci Comandamenti), esprime le attese di Dio: tutti possono accedere alla Legge attraverso la propria coscienza e le tradizioni culturali.

La Legge mantiene l'ordine nel mondo, nella societò e nella vita individuale e avvicina l'uomo al perdono e a Cristo malgrado il peccato originale.

Dio si avvicina all'uomo tramite il Vangelo, secondo Lutero non si deve confondere la Legge con il Vangelo: l'uomo può meritare il dono della Grazia divina (è il supremo dono di Dio, è la salvezza dell'essere umano), ottenendola in virtù della sola fede (sola gratia, sola fide)



PRINCIPI DOGMATICI DI LUTERO



- La salvezza per sola Grazia divina e per sola Fede (la fede da sola salva l'uomo e l'uomo che ha fede si salva);

- Libero esame delle sacre scritture (l'uomo lo fa da solo);

- Sacerdozio universale (ognuno è sacerdote di sé stesso);

- Sacramenti (solo Battesimo ed Eucarestia).

Lutero si preoccupava unicamente dell'istruzione popolare, perchè ogni luterano deve essere in grado di saper leggere la Bibbia (la traduce in tedesco).

Sollecita, inoltre, l'apertura di scuole popolari a spese dello Stato, in modo che maschi e femmine possano partecipare alle lezioni per almeno due o tre ore al giorno e il resto del tempo lo dedichino ad apprendere un mestiere.

La scuola era gratuita e obbligatoria per tutti i cittadini, il programma era ridottissimo.

Altra iniziativa pedagogica di Lutero fu di compilare il Catechismo.

1) MINORE (per bambini)

2) MAGGIORE (per adulti)

Entrambi questi Catechismi erano formulati con domande e risposte.

L'insegnamento del canto corale era molto curato, in quanto nella Chiesa riformata, il canto di salmi e inni occupa un posto importantissimo.

In ogni classe, tra le materie di insegnamento, è prevista anche la musica.

Gli allievi sono divisi in tre ordini, la frequenza di una classe o piuttosto che dell'altra è stabilita in base al grado di intelligenza e di cultura, così come la durata della permanenza dipende unicamente dal profitto soddisfacente dell'alunno.

L'Umanesimo che era stato cacciato via, ritornò, perchè la Bibbia non bastava saperla leggere in tedesco per comprenderla ma aveva bisogno di essere spiegata,

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di conseguenza ritornarono le materie umanistiche con Johann Sturm, creatore del primo collegio protestante (l'Alta scuola di Strasburgo - 1538) e Filippo Melantone (1497-1560) che riorganizzò la cuola tedesca e scrisse alcuni manuali a uso scolastico (una grammatica latina - una grammatica greca - due antologie).

SVIZZERA

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www.bilanciozero.net/rinascimento/h...li_Huldrych.htm



Il primo movimento riformatore svizzero fu guidato dal pastore svizzero Ulderico Zwigli, celebre per la sua vigorosa denuncia della vendita delle indulgenze (1518).

Zwigli, dal 1523 al 1525, fece abolire quanto restava delle pratiche culturali e liturgiche cattoliche, tranne una versione semplificata della Comunione.

Solo le zone agricole rimasero cattoliche, nel 1529 e nel 1531 scoppiarono due conflitti di breve durata tra cantoni cattolici e protestanti.

Nel secondo, a Kappel, Zwigli venne ucciso.

Raggiunta la pace, si consentì a ciascun cantone di scegliere la propria religione.

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In seguito, la principale figura di riformatore fu Giovanni Calvino, teologo protestante francese che, per fuggire le persecuzioni religiose, nel 1536 si stabilì a Ginevra, da poco indipendente.

Calvino rese esecutivi i provvedimenti di riforma adottati precedentemente dal Concilio di Ginevra.

FRANCIA

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http://it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Lef%C...39;%C3%89taples



La Riforma in Francia ebbe inizio da un nucleo di mistici e umanisti, sotto la guida di Lefèvre.

Come Lutero, Lefrève studiò le lettere di S. Paolo e ne ricavò il principio della giustificazione in virtù della sola fede individuale.

Molti pastori istruiti da Calvino tornarono in Francia per diffondere il protestantesimo, dove nel 1559 incontrarono a Parigi in un sinodo nazionale i delegati di 66 Chiese protestanti.

In questo modo si organizzò la prima Chiesa protestante in Francia e i suoi memnri furono chiamati: Ugonotti.

Sotto Enrico IV, sovrano protestante, gli Ugonotti trionfarono per un breve periodo, ma poichè Parigi e oltre il 90% dei francesi rimasero cattolici, il re giudicò vantaggioso convertirsi al cattolicesimo, proteggendo però gli ugonotti e proclamando nel 1598 l'Editto di Nantes che garantiva ai protestanti una certa libertà.

L'Editto fu revocato nel 1685 (87 anni dopo).

RIFORMA CATTOLICA

CONTRORIFORMA

Concilio di Trento (1545-1563) il più lungo Concilio della Chiesa

Nuovi ordini religiosi:

Barnabiti, Orsoline, Gesuiti, etc.
per scopi assistenziali e scopi educativi (per i poveri)

Attività missionarie

Lotta che la Chiesa fa per arginare il più possibile il prontestantesimo

Tribunale dell'Inquisizione (c'era già stato con Innocenzo III)

Indice dei libri proibiti



LA CONTRORIFORMA



La Controriforma fu un movimento ato in seno alla Chiesa cattolica con lo scopo di arginare le posizioni eretiche e le devianze dottrinali dovute alla Riforma protestante.

Il Papa Paolo III (1534) incoraggiò la formazione e l'azione di ordini nuovi (Cappuccini, Orsoline, Gesuiti).

Nel 1542 per difendere l'ortodossia e per arginare le tendenze eretiche che potevano sorgere all'interno della struttura ecclesiastica, istituì l'inquisizione romana.

Il provvedimento più felice fu però il Concilio di Trento (1545) indetto per ribadere le posizioni della Chiesa inmateria di dogma e di dottrina e dirimere le questioni relative alla gerarchia e alla disciplina ecclesiastica sollevate dai protestanti.

Il suo succerssore, Paolo IV, inaugurò un periodo di repressione ancora più aspra sostenendo l'inquisizione, che in Spagna divenne addirittura uno strumento politico della corona.

La tensione, alimentata dalle sovvenzioni economiche e dalla infìgerenze straniere su entrambi i fronti, esplose nella Guerra del Trent'anni (1618-1648), che devastò la Germania.

Furono coinvolte le maggiori potenze dell'europa continentale.

Gli scontri, maturati da fattori religiosi e politici, opposero inizialmente i seguaci tedeschi della Riforma protestante ai connazionali cattolici, entrambi appoggiati da potenze esterne.

La guerra che fu una delle più distruttive della storia europea, si può suddividere in quattro fasi:

Boemo-Palatina (1618-1625)
Danese (1625-1629)
Svedese (1630-1635)
Francese (1635-1648)



Il 24 Ottobre 1648, con la Pace di Vestfalia, trattato di pace, si sancì la fine della Guerra dei Trent'anni e si stabilì un nuovo equilibrio politico-religioso in Europa.

I protagonisti furono Francia e Svezia da un lato e Sacro Roano Impero dall'altro.

In base ai termini del trattato, venivano pienamente riconosciute la sovranità e l'indipendenza di tutti gli stati appartenenti all'Impero.

Gli eventi più clamorosi furono:



- Il CONCILIO DI TRENTO (1545-1563) che definì in maniera risolutiva i punti della dottrina che erano stati posti in discussione dagli eretici e affermò inecquivocablmente l'istituzione divina della Chiesa e dei Sacramenti.
Fece opera di risanamento morale e di restaurazione disciplinare, fissando precise direttive per il clero (Celibato, Sede fissa per i Vescovi, Istituzioni di seminari, etc.)

- La restaurazione dei tribunali dell''INQUISIZIONE per frenare il diffondersi dell'eresia e si pubblicò il primo indice dei libri proibiti (1559)

- La fondazione della COMPAGNIA di GESU' che predicando, insegnando, per salvaguardare la dottrina cattolica e per formare classi di dirigenti, svolse un'opera di profonda penetrazione presso quelle persone più esposte alle suggestioni delle dottrine eretiche.

Edited by marî - 12/11/2017, 18:29
 
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view post Posted on 3/6/2012, 08:50




Fiorirono nuove congregazioni religiose dedite all'assistenza degli infermi e all'educaione della gioventù, all'intensa opera missionaria e ai molteplici esempi di santità eroica.

Se l'educazione umanistica (come quella greca) può essere definita estetica (armonia fisico-spirituale), l'educazione della RIFORMA CATTOLICA si caratterizza per l'impegno morale e si può definire etica (parte della filosofia che ha per oggetto la determinazione della condotta umana e la ricerca dei mezzi atti a concretizzarla).

Bisogna educare gli adulti, perchè a loro volta essi saranno educatori; vengono scritte molto opere sul padre e sulla madre di famiglia, sull'educazione del cittadino, del principe, del precettore e del maestro.

La Chiesa istituisce appositi seminari e collegi per la preparazione del clero.

Il saper comandare da una parte e il saper ubbidire dall'altra appaiono le migliori garanzie dell'ordine familiare e sociale.

Molte delle nuove congregazioni religiose sorte nel 1500 e nel 1600 sono dedie all'insegnamento e maggiormente si rivolgono all'educazione popolare.

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www.araldicavaticana.com/cbcardinali_barnabiti.htm



BARNABITI: In origine chierici regolari di San Paolo, presero il nome dalla Chiesa di San Barnaba di Milano, presso la quale sorse la prima fondazione.

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www.somascos.org/storia.htm



SOMASCHI: Istituita nel 1532 da Gerolamo Emiliani (1481-1538), si dedicò particolarmente agli orfani.

Alla base dell'educazione si poneva il lavoro, mentre, l'istruzione era limitata a nozioni elementari.

In seguito si caratterizzarono per un indirizzo grammaticale e retorico dell'insegnamento, per la formazione delle classi dirigenti.

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www.orsolinegandino.it/Objects/Pagina.asp?ID=252



ORSOLINE: Congregazione fondata da S. Angela Merici (1474-1540), si rivolse all'educazione femminile.

Dapprima le cure furono rivolte alle ragazze orfane, abbandonate e di strada, che venivano istruite, assistite religiosamente e poi avviate al lavoro.

OBLATI: Congregazione fondata nel 1578 da S. Carlo Borromeo (1538-1584) per la preparazione dei sacerdoti all'apostolato nella vicina Svizzera (Collegio Elvetico di Milano), per consentire ai giovani poveri di frequentare l'Università (Collegio Borromeo di Pavia), per educare i giovani proenienti da famiglie agiate (Collegio dei nobili di Milano).

Merito del Borromeo è di avere istituito delle scuole domenicali per l'insegnamento della Dottrina Cristiana, nelle quali si imparava anche a leggere e a scrivere.

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http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa00/...hiesanuova.html



SCOLOPI: Istitutzione delle Scuole Pie da cui il nome di Scolopi, fondate dallo spangolo San Giuseppe Calansanzio.

Nel 1597 a Roma fu la prima scuola ad accogliere i bambini poveri e abbandonati per istruirli gratuitamente.

Il bambino doveva imparare a leggere e a scrivere, ma soprattutto si voleva che il bambino avesse una approfondita preparazione morale-religiosa (scopo dell'istruzione era la formazione religiosa).

L'insegnamento proseguiva con gli studi di grammatica ed era accompagnato da molti esercizi di pietà cristiana.

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http://blogcattolici.blogspot.it/2007/09/s...lippo-neri.html



ORATORIO: (Filippini e Preti dell'Oratorio) fondazione analoga alle Scuole Pie, perchè rivolta all'educazione popolare.

Istituito da S. Filippo Neri (1515-1595), oltre che all'educazione cristiana, i ragazzi ricevevvano una elementare istruzione all'avviamento del lavoro.

I giovani erano intrattenuti anche con il canto e la recitazione.

Le Messe tenute da S. Filippo con inni e preghiere divennero così famose da richiedere la costruzione di una stanza speciale (oratorio) destinata a ospitare il pubblico sempre più numeroso; l'oratorio divenne il centro delle attività del sacerdote, compresi i programmi di musica sacra, da cui il termine oratorio.

Dal 1564 al 1575 Filippo fu anche rettore della chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, dove istituì un altro oratorio dal quale nacque la congregazione omonima, la cui regola redatta da Cesare Baronio, fu approvata da papa Paolo V nel 1612.

La congregazione dell'Oratorio era una società comune per sacerdoti e laici non vincolati dai voti.

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www.bilanciozero.net/rinascimento/h.../gesuiti_it.htm



GESUITI: Mentre gli altri istituti si rivolgevano principalmente all'educazione popolare, i collegi dei Gesuiti si rivolgevano alla formazione della classe dirigente delle nazioni cattoliche, cioè ai figli delle famiglie nobili e borghesi.

La Compagnia di Gesù sorse nel 1534 per iniziativa di Ignazio di Loyola (1491-1556), il più grande rappresentante della Controriforma.

Il Loyola concepì il nuovo ordine religioso come una milizia a difesa della Chiesa e della Dottrina Cattolica, in quanto lui, era già un uomo d'armi, abituato a una rigida disciplina militare.

Ignazio e i suoi primi compagni intendevano recarsi come pellegrini in Terra Santa per convertire i musulmani; essendo però chiusa ogni via d'accesso alla Palestina a causa della guerra con i Turchi, decisero di sottoporre al Papa una costituzione in cui si impegnavano ad andare missionari dovunque egli li avesse mandati.

Rapido fu lo sviluppo dell'ordine e altrettanto rapida fu l'apertura di scuole e collegi in tutta Europa; di seguito vennero redatte raccolte di osservazioni di carattere metodologico-didattico, dalle quali si giunse fino al completo programma di studi da applicarsi nelle scuole della Compagnia (Ratio Studiorum - Codice che riafferma il valore dello spirito umano - Libero Arbitrio).

Le materie studiate erano: Lettere umane, Lofica, Filosofia naturale e morale, Metafisica, Teologia e Scrittura sacra.

Gli studi di grado inferiore duravano cinque anni (Grammatica, Umanità e Retorica), fondamentali erano il Latino, il Greco e una lingua straniera.

Gli studi di grado superiore duravano tre anni ed erano dedicati agli studi filosofici.

Coloro che si preparavano ad entrare nell'ordine frequentavano ulteriori quattro anni di teologia.

Per lo studio del latino (CICERONE) e per la filosofia (ARISTOTELE).

In filosofia la Compagnia di Gesù, diede luogo a quel movimento di pensiero che prende il nome di SECONDA SCOLASTICA e che si ispira direttamente a San Tommaso.

La scuola dei Gesuiti aveva un metodo ben preciso, indirizzato a far apprendere una sola disciplina per volta, ma in profondità (poche nozioni ma ben apprese).

Le esercitazioni erano precedute dalla PRAELECTIO - PRESELEZIONE, cioè l'esposizione del maestro tesa a chiarire la lettura di un testo in proporzione alla capacità dei discepoli.

Seguiva la RIPETIZIONE della lezione appena svolta, badando che gli alunni stessero attenti.

il Sabato veniva dedicato al ripasso della materia svolta durante la settimana (INTERROGAZIONE PROGRAMMATA).

Vi era poi l'uso della CONCERTATIO, che era la ripetizione della materia sotto forma di disputa.

Per testimoniare i vantaggi conseguiti nello studio, c'erano poi le DECLAMAZIONI (nelle classi di retorica), le AZIONI SCENICHE e le ACCADEMIE.

Una breve composizione scritta era il compito quotidiano per acquisire padronanza della lingua latina.

In questi collegi non si badava soltanto all'educazione della mente, ma si aveva cura anche della salute fisica (vacanze, pulizia, etc.).

L'onesta emulazione, è quando uno non scatena l'arrivismo, ma pone serenamente a confronto le capacità (gare scolastiche, alunni divisi in due gruppi).

Vi erano poi le premiazioni, gradi di distinzione che spingevano il giovane a fare meglio sia negli studi che nella condotta.

La storia dei Gesuiti è caratterizzata dalla presenza costante di pregiudizi nei loro confronti, soprattutto nei paesi cattolici, dove il loro zelo riformatore incontrò spesso l'opposizione del clero, mentre la devozione al Papa sollevò i sospetti di politici e regnanti, cosicchè l'ordine fu in vari momenti espulso dall'uno o dall'altro stato europeo al punto che, nel 1773, le pressioni del potere (BORBONI), spinsero il papa Clemente XIV a decretarne lo scioglimento.

Federico II di Prussia e Caterina di Russia, entrambi ammiratori della cultura dei Gesuiti, rifiiutarono di dare esecuzione al decreto, e così l'ordine sopravvisse in quei paesi fino al 1814, quando papa Pio VII ne sancì ufficialmente la rinascita, dando avvio a una nuova diffusione su scala mondiale.


Edited by marî - 12/11/2017, 18:29
 
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view post Posted on 3/6/2012, 11:54





RIEPILOGO PER CONCETTI



RIFORMA PROTESTANTE - Scisma della cristianità aperto nel XVI da Martin Lutero; i suoi seguaci vengono detti protestanti dopo la "protesta" elevata alla Dieta di Spira contro la Chiesa di Roma.

PREDESTINAZIONE - Negazione della libertà e responsabilità dell'uomo, che è destinato da Dio alla salvezza o alla dannazione, prescindendo dalle sue opere.

LIBERO ESAME - Dottrina luterana che sostiene la libera interpretazione dei testi sacri da parte di ciascuno, senza riferimento al magistero e alla tradizione.

SCUOLE POPOLARI STATALI - Sono proposte da Lutero per liberare il popolo dall'ignoranza e permettergli di leggere la Bibbia.

CATECHISMO - Esposizione della dottrina cristiana seguendo il metodo delle domande e delle risposte.

Compilato da Lutero imitato dalla Chiesa cattolica.

RATIO DISCENDI - Programma dellascuola tedesca, opera di F. Melantone.

RIFORMA CATTOLICA - Vasto movimento della Chiesa di Roma per il risanamento disciplinare e morale del clero e dei laici.

CONCIIO DI TRENTO (1545) - Principale strumento della Riforma cattolica per la ridefinizione della dottrina della Chiesa nei punti controversi e per la restaurazione disciplinare.

INQUISIZIONE - Strumento di indagine e di repressione, messo in opera dalla Chiesa per arginare il diffondersi dell'eresia.

COMPAGNIA DI GESU' - Ordine religioso nato dalla Controriforma per la difesa della Chiesa; dedito all'insegnamento, alla predicazion e alla direzione spirituale.

AUTORITA' (principio di) - Viene richiamato dai trattati pedagogici della Controriforma, come garanzia dell'ordine familiare e sociale.

ESEMPIO - Dovere di chi sta in alto nella scala sociale nei confronti dei sottoposti, richiamato dalla pedagogia della Controriforma.

SCUOLE PIE - Istituite da San Giuseppe Calasanzio in Roma, sono scuole popolari, gratuite (Scolopi).

ORATORIO - Celebre istituzione di San Filippo Neri per l'educazione cristiana in clima di letizia.

RATIO STUDIORUM - Redatta nel 1598, traccia il piano degli studi nei Collegi dei Gesuiti, per la formazione dei religiosi e l'educazione dei laici.

COLLEGIO - Istituzione tipica del Seicento in campo protestante e cattolico per l'educazione integrale dei ragazzi e delle ragazza al di fuori della famiglia.

PRELEZIONE (praelectio) - Esposizione del maestro, lettura commentatat di un testo, in uso presso le scuole gesuite.

RIPETIZIONE (della lezione) - Da parte dei discepoli, viene fatta in varie forme e con diversa estensione (giornaliera, settimanale, mensile o semestrale).

CONCERTATIO - Ripetizione fatta sotto forma di disputa.

EMULAZIONE (spirito di) - Viene stimolato nel collegi gesuiti, come incentivo a far meglio.

 
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marî
view post Posted on 3/6/2012, 17:24





Critiche che Lutero mosse alla Chiesa di Roma

Secondo la nuova teologia di Lutero, che ebbe come centro la fede, attraverso la quale soltanto avviene la redenzione, il monaco tedesco si scagliò contro la Chiesa perchè in Germania nel 1517, venivano bandite speciali indulgenze, applicabili alle anime del Purgatorio, il cui ricavato doveva servire a Leone X per la fabbrica di San Pietro in Roma.

La raccolta di tali fondi dava luogo ad abusi e scandali.

Contro questi abusi insorse Lutero, facendo affiggere sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg: 95 Tesi per una discussione pubblica fra teologi sull'efficacia delle indulgenze.

Tesi dogmatiche fondamentali del Luteranesimo.

La dottrina luterana si forma sui seguenti principi:

a) Giustificazione e salvezza per mezzo della fede, non per mezzo delle opere (la fede da sola salva l'uomo e l'uomo che ha fede si salva).

L'uomo, infatti, in seguito al peccato originale, è corrotto, e, quindi incapace di operare il bene.

Ogni uomo, per salvarsi, non può ricorrere che alla sola fede in Cristo, il quale, con la sua passione, ha cancellato i peccati del mondo, e coi suoi infiniti meriti ha reso possibile la giustificazione dell'uomo dinnanzi a Dio.

Per Lutero l'uomo, corrotto dal peccato originale, è privo del LIBERO ARBITRIO (possibilità da parte dell'uomo di scegliere liberamente), ed è sottoposto alla legge della predestinazione divina (ordine stabilito da Dio riguardo al corso della vita umana).

Ci si può rendere pertanto degni della salvezza non per mezzo delle opere e delle pratiche religiose (indulgenze), ma soltanto con la fede della Grazia divina (ciò che è concesso per meriti, per preghiera, per puro dono di Dio), manifestatasi attraverso il sacrificio e la redenzione di cristo.

b) Unica fonte della verità cristiana sono le Sacre Scritture, non la Chiesa.

Questo principio è una diretta conseguenza del precedente, perchè se la fede sola giustifica, ogni cristiano ha in sé i mezzi per salvarsi e non occorre alcun intermediario tra l'uomo e Dio.

Ogni cristiano ha il diritto di interpretare direttamente e liberamente, secondo la sua coscienza, la parola di Dio.

Senza intermediario tra uomo e Dio, si nega ogni distinzine tra il clero e i laici (dottrina del sacerdozio universale dei credenti), abolendo la gerarchia ecclesiastica e le pratiche esteriori del culto; mentre i Sacramenti vengono ridotti al Battesimo e all'Eucarestia, i soli che si possano far risalire all'autorità del Vangelo.

Lutero e il Rinascimento

Hanno in comune la ricerca di un nuovo rapporto tra Dio e l'uomo, la realtà non si guarda più come a una serie di conoscenze trasmesse dalla tradizione, ma con una nuova volontà di ricerca e di indagine.

La dottrina di Lutero, umiliava la natura umana negandole la libertà del volere, si basava sull'idea della salvezza ottenuta solo attrvaerso la fede, sul rifiuto di alcuni sacramenti e sull'affermazione che fra l'uomo e Dio non vi è alcun intermediario.

Lutero, non nutriva nessuna simpatia per l'Umanesimo, perchè si trattava di un fenomeno prevalentemente latino e la Riforma era il simbolodi questa insofferenza da parte dei popoli germanici per tutto ciò che derivava dal passato.

Gli umanisti, pur condividendo il desiderio di una religione più direttamente ispirata alle Scritture, molto difficilmente erano d'accordo con la religione luterana, che tendeva a giudicare le cose dal loro lato peggiore.

L'educazione, con la riforma perde quel carattere liberale e letterario (posseduto nel Rinascimento), e acquista carattere e fini rigorosamente religiosi.

Lutero e la scuola popolare tedesca.

Lutero voleva che ogni credente fosse in grado di leggere e interpretare i libri sacri, quindi, oltre a curare l'istruzione del popolo, si preoccupò di tradurre in tedesco il testo sacro.

Promosse lo studio del latino, del greco e dell'ebraico, perchè il maggior numero possibile di persone potesse risalire alle fonte originali dei libri sacri.

Sollecitò i magistrati e i senatori delle città della Germania ad aprire delle scuole popolari a spese dello Stato, obbligatorie per tutti i cittadini e sollecitò i sudditi a mandare a scuola i propri figli.

Lutero si occupò principalmente della Scuola elementare, ponendo in prima linea l'insegnamento religioso, a pari passo col canto e con la musica, ritenuti essenziali per i loro effetti morali.

Introdusse l'insegnamento della lingua materna, lo studio del Piccolo Catechismo (per i fanciulli) e del Grande Catechismo (per i maestri).

Accanro allo spirito, volle fosse coltivato anche il corpo, riammettendo la ginnastica, la lotta e tutti quegli esercizi che accrescevano l'agilità e giovavano a conservare la salute del corpo.

Lutero si occupò anche della Scuola secondaria o umanistica, ponendo in primo piano l'insegnamento religioso.

Rilevò l'alto valore formativo delle lingue, raccomandò lo studio della sotria e delle scienze naturali e molta importanza diede alla retorica, come arte del linguaggio, che è il carattere per cui l'uomo si distingue da tutti gli animali.

Rapporto tra Riforma Cattolica e Controriforma.

La Controriforma, si svolse nel periodo che va dal 1545 fino alla metà del XVII (1600), fu un grande moto di reazione religiosa promosso dalla Chiesa di Roma contro la Riforma luterana e le altre chiese riformate.

Essa ebbe come organo:

- Il CONCILIO DI TRENTO (1545-1563) che si propose di risolvere i tre gravi problemi che interessavano allora la cristianità:

a) Il problema dell'unità (conciliazione tra cattolici e protestanti) - Nessun risultato

b) Il problema della fede (definizione dei dogmi della dottrina cattolica) - Riconfermò la validità di tutti e sette i Sacramenti - Rivalutò le opere, senza le quali non si può acquistare la salvezza - Decretò che la fonte della verità cristiana non risiede solo nelle Sacre Scritture, ma anche nella secolare tradizione interpretativa dei Padri e dei Dottori della Chiesa "alla Chiesa soltanto e non alla libera interpretazione".

c) Il problema della riforma (morale e disciplinare della Chiesa) - Il oncilio proibì il matrimonio agli Ecclesiastici - Limitò i benefici - Obbligo della visita pastorale per i Vescovi e residenza per i parroci, etc. - Istituì collegi e seminari - Pose l'obbligo di giuramento di obbedienza al Papa.

- PAOLO III riorganizzò il Tribulane dell'Inquisizione (1542), i casi più gravi venivano seguiti a Roma

- PAOLO IV fece redigere un Indice dei libri proibiti (1557)

- Furono creati nuovi ordini religiosi, che avevano oltre allo scopo contemplativo, anche quello pratico, attivo ed educativo.

Confronto tra educazione Umanistica e Controriforma.

L'educazione umanistica, a somiglianza di quella greca, può essere definita estetica, venne contraddistinta da interessi prevalentemente filologici (testo letterario riscostruito nella sua forma più vicina all'originale) e letterari e da un rinnovato studio dell'antichità classica greco-romana (Virgilio, Cicerone, etc.) finalizzato a dare un nuovo senso della vita spirituale e alla dignità della condizione umana.

L'educazione, nel periodo della Controriforma, tendeva a educare gli adulti; su ciò che riguardava la forma e i modi della vita pubblica e privata in relazione al bene e al male; venner istituiti seminari e collegi per la preparazione del Clero e venne disposto che i preti e i vescovi potessero esercitare appieno le loro funzioni di educatori.

L'educazione della Controriforma riorse al principio di autorità (comandare da una parte e ubbidire dall'altra) come garanzia per l'ordine familiare e sociale e all'esempio che chi occupava un posto elevato doveva sempre comportarsi correttamente.

La maggior parte delle congreghe che sorgevano in quel secolo si dedicavano all'insegnamento e all'educazione del popolo.

Le Istituzioni più importanti furono:

1) i BARNABITI - Fondati da S. Antonio Maria Zaccaria - 1530;

2) gli SCOLOPI - Fondati dallo spagnolo S. Giuseppe Calasanzio - 1600 - Bambini poveri e abbandonati, istruiti gratuitamente, imparavano a leggere e a scrivere e la religione;

3) i PRETI dell'ORATORIO o FILIPPINI - Fondati da S. Filippo Neri - Poveri venivano istruiti in modo elementare per il lavoro;

4) gli OBLATI - Fondati da S. Carlo Borromeo - 1578 - In Svizzera collegio per Sacerdoti e istituì delle scuole domenicali di Dottrina Cristiana, nelle quali si insegnava a leggere e a scrivere;

5) i SOMASCHI - Fondati da Gerolamo Emiliani - 1532 - Creatori degli orfanotrofi;

6) le ORSOLINE - Fondate da S. Angela Merici - 1537 - Per ragazze orfane e abbandonate;

Solamente i GESUITI rivolsero la loro attenzione alla formazione della classe dirigente delle nazioni cattoliche, cioè ai figli delle famiglie nobili e borghesi.

La Compagnia di Gesù sorse nel 1534 e fu fondata da S. Ignazio di Loyola, uomo d'armi , abituati alla rigida disciplina militare.

Nei propositi del suo fondatore la Compagnia di Gesù doveva avere uno scopo pratico, attivo ed educativo.

I Gesuiti dovevano essere una specie di milizia spirituale, destinata a convertire gli infedeli e a combattere la riforma protestante con la propagazione della fede cattolica e la ferma difesa dell'autorità papale.

L'opera pedagogica più importante della Controriforma è:

Il Trattato dell'educazione Cristiana e politica dei figlioli, scritta da Silvio Antoniano.

Principi di maggior rilievo nella RATIO STUDIORUM



(Ciò che la mente intende e comprende per mezzo dell'osservazione, riflessione e induzione - Teoria dell'edecazione mirante a determinare i fini del processo educativo e i modi più atti a conseguirli)

La Ratio Studiorum (1598) era il completo programma di studi che veniva applicato nelle scuole della Compagnia di Gesù e che serviva per la formazione dei religiosi e l'educazione dei laici (frati che non avevano ricevuto gli ordini e che svolgevano lavori manuali nel convento).

Essa si ispirava all'Umanesimo cristiano che riaffermando il valore dello spirito umano (libero arbitrio) faceva affidamento sui meriti infiniti di Dio per la salvezza dell'anima.

Il corso degli studi era diviso in gradi:

- STUDIA INFERIORA - 3 anni di grammatica (latina e greca), 1 anno di umanità (base per l'eloquenza e 1 di retorica (formava alla perfetta eloquenza)

- STUDIA SUPERIORA - 3 anni di dialettica, filosofia naturale, morale, politica; matematica, geografia, astronomia e a completamento: lo studio dei classici greci e romani

- CORSO DI TEOLOGIA - 4 anni, per chi aspirava alla carriera ecclesiastica

Il fondamento della cultura era lo studio del latino, considerato come lingua viva; modello da studiare era Cicerone.

Nella Ratio Studiorum, la didattica si proponeva di impartire un numero limitato di cognizioni, ma in maniera perfetta.

Perciò frequenti erano le ripetizioni: ogni giorno si ripeteva il programma svolto nel giorno precedente, e ogni settimana si riassumeva quello che si era studiato.

Si dava grande importanza all'esercizio della memoria e a quello della recitazione.

Il metodo seguito era indirizzato a far apprendere una sola disciplina per volta, ma in modo profondo.

Si cominciava con la praelectio, (simile al metodo universitario medioevale della "Lectio"), il maestro esponeva il contenuto del testo secondo la capacità dei discepoli.

Seguiva la ripetizione da parte degli allievi, che dovevano stare attenti, per intervenire.

Si passava alla concertatio, (simile al metodo universitario medioevavale della "Disputactio"), che era una ripetizione della materia sotto forma di disputa.

Altri momenti di studio erano le declamazioni (nelle classi di Retorica), le azioni sceniche, le accademie.

Compito quotidiano, per l'allievo, era d scrivere una breve composizione, per acquisire la padronanza dellalingua latina, che in quel periodo era tenuta nella massima considerazione; non trascurando, per questo, la lingua nazionale, che si doveva apprendere e parlare correttamente per farsi capire dai fedeli.



Edited by marî - 9/6/2012, 09:27
 
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marî
view post Posted on 9/6/2012, 10:14




700 - Secolo dell'Illuminismo (Sapere aude = Avere il coraggio di pensare).

- E' il secolo della borghesia

- Grande sviluppo dell'economia industriale

- Secolo del dispotismo illuminato - Le riforme sono economico/fiscali, mai politiche - Sovrani assoluti, per evitare conflitti vengono incontro alle richieste della borghesia - Le concessioni vengono elargite perchè servono ad allentare la tensione.

- Terzo stato = la Chiesa

Realtà francese, lingua della cultura è il francese.

La ragione ha i suoi limiti (è regina).

Illuminismo =



Razionalismo -----> Grande fiducia nella ragione, soprattutto matematica e scientifica

Empirismo -----> Interesse per ogni aspetto della realtà dell'esperienza umana



Cultura nazionalistica, volontà di esaminare e giustificare ogni aspetto della vita umana.

Movimento di esaltazione della ragione, una ragione con modo di procedere scientifico (galileiano).

Dichiarano guerra al fanatismo e tutti questi nascono dall'ignoranza.

L'Illuminismo è come l'Umanesimo, orgoglio dei limiti, la ragione del '700 ha dei limiti, è una ragione conscia delle sue limitazioni.

La cultura del passato viene tutta rivisitata e si accetta solo quello che è ragionevole.

La ragione che illumina, che diventa vero giudice della realtà.

L'Illuminismo nasce in Inghilterra.



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LO SVILUPPO DELLE SCIENZE NEL XVII SECOLO


Il XVII secolo, un periodo di rapido progresso in molte scienze, fu segnato dalla fondazione nel 1660 della Royal Society di Londra, accademia per il progresso nelle scienze naturali.

Questa istituzione agevolò lo scambio delle idee e delle informazioni svcientifiche e culturali tra gli studiosi di molti paesi d'Europa.

Le nuove materie scientifiche furono introdotte nei corsi di studio universitari e superiori; il Christ's Hospital di Londra fu probabilmente la prima scuola secondaria a insegnare le scienze con un certo livello di competenza e, all'inizio del XVIII secolo, costituì il modello per la fondazione dela prima scuola scientifica in Russia, la Scuola di matematica e navigazione di Mosca.

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www.lafrusta.net/pro_bacone.html



L'importanza della conoscenza scientifica fu sostenuta anche negli scritti del filosofo inglese del XVI secolo Francesco Bacone (Empirismo), che enfatizzò il principio dell'apprendimento attraverso l'osservazione e l'esperimento (medoto induttivo).

Gli studenti venivano, cioè incoraggiati a osservare ed esaminare la realtà con i propri sensi, prima di pervenire a conclusioni su di essa.

Durante il XVII secolo, molti educatori esercitarono la loro influenza.

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Il tedesco Wolfgang Ratke elaborò nuovi metodi per l'insegnamento rapido del volgare, delle lingue classiche e dell'ebraico.

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www.homolaicus.com/teorici/cartesio/cartesio4.htm



Il filosofo francese Cartesio (Razionalismo) enfatizzò il ruolo della logica come principio fondamentale del pensiero razionale e ancora oggi la logica rimane la base dell'educazione in Francia.

METODO DEL DUBBIO - Cartesio constatò di poter dubitare di tutto, tranne che della propria esistenza: poichè all'atto stesso di pensare occorreva un soggetto pensante, egli stesso doveva esistere per poter pensare - COGITO ERGO SUM - Penso, dunque sono.

Cartesio sostenne che Dio aveva creato due sostanze:

una pensante = pensiero

una estesa = occupa una determinata estensione fisica

Fisica e Mentale = Dualismo = Spirito e Materia



(L'educazione deve sviluppare la ragione, formare il giudizio. Il centro di cultura non sono più le lettere (Rinascimento) ma le scienze (logica matematica) e l'attività educativa ha un fine prevalentemente formativo).
Le nostre conoscenze derivano dallo SPIRITO (a priori "da ciò che viene prima", cioè sono innate - metodo deduttivo)

METODO DI CARTESIO:

a) Accettare per vero ciò che si presenta alla mente in modo chiaro e distinto, in modo di non trovare motivo valido per metterlo in dubbio:

b) Suddividere il problema inparti distinte (si risolvono meglio);

c) Seguire un ordine preciso per il ragionamento (dal più semplice al più complesso);

d) Redigere con metodo enumerazioni e cataloghi nel corso delle analisi.



Il poeta inglese John Milton propose un programma enciclopedico di educazione secondaria, in cui lo studio classico aveva lo scopo di instillare la moralità e di completare la persona.

Il filosofo inglese John Locke (Empirismo - Sono io che costruisco le idee) ideò un curriculum educativo, che comprendeva l'educazione fisica, basato sull'analisi empirica dei fatti e sulla loro dimostrabilità.

Noi possiamo conoscere soltanto ciò che è raggiungibile con l'esperienza.



Nell'opera Pensieri sull'educazione (1693), Locke propose una serie di riforme centrate sulle cose reali anzichè sui libri, sull'apprendimento attraverso i viaggi e su nuove discipline di studio; egli consigliava agli studenti di apprendere osservando un albero, piuttosto che leggendo un libro sugli alberi, o visitando la Francia, piuttosto che leggendo un trattato su quel paese.

[IMG004]http://www.sanluigi.it/SGB%20de%20La%20Salle/San%20G.B.%20deLaSalle_file/image004.jpg[/IMG]

www.sanluigi.it/SGB%20de%20La%20Sal...20deLaSalle.htm



L'educatore francese Giovanni Battista de La Salle, fondatore nel 1684 dell'Istituto dei fratelli delle scuole cristiane in Francia, nel 1685 istituì un colleggio per la preparazione degli insegnanti e divenne così un precursore della formazione sistematica del corpo docente.

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www.eresie.it/it/Komensky.htm



Il più grande educatore del XVII secolo fu però forse Jan Komensky, (1592/1670) pastore protestante di Moravia, meglio conosciuto con il noeme latino di Comenius e detto il Bacone dell'educazione, che scrisse l'importante opera illustrata Orbis sensualium pictus (Il mondo visibile, 1658).

L'uomo creato da Dio reca in sé il germe di tutte le cose, l'educatore deve limitarsi a stimolare dall'esterno lo sviluppo di questi germi, non avendo fretta e perseverando, graduando gli studi dal semplice al complesso (Locke) riprendendo le materie e approfondendole in momenti successivi.

(Nella sua Didactica magna (la Grande Didattica 1628-1632: Fu scritta in lingua ceca e poi tradotta in latino perchè avesse maggiore diffusione) egli sottolineò l'importanza della stimolazione dell'interesse dell'allievo e dell'apprendimento di cose concrete piuttosto che di semplici descrizioni di esse.

Il suo obiettivo educativo può essere sintetizzato nella frase: "Insegnare tutto a tutti, completamente" (Ideale pansofico) per arrivare a fondare il Regno di Dio, educando l'umanità a vivere in pace; creando il Regno della Fratellanza.

Un altro importante educatore tedesco, August Francke, fece sentire la propria influenza a partire dalla fine del XVII secolo.

Francke, pastore della chiesa luterana, fu professore di teologia all'università di Lipsia e professore di ebraico all'università di Halle, e si occupò principalmente di educazione secondaria, formazione degli insegnanti ed educazione degli adulti, rinnovando il curriculum scolastico e fondando una rete di scuole, la Franckesche Stiftungen, tuttora esistente.

Edited by marî - 12/11/2017, 18:32
 
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marî
view post Posted on 9/6/2012, 14:36





comenius



COMENIO (1592-1670) detto il Bacone dell'educazione, il Galilei della pedagogia, etc. si può considerare il vero fondatore della pedagogia moderna.

Nel 1620 i Cechi persero la loro indipendenza nazionale e nel 1627 il nuovo sovrano, Ferdinando II, imperatore del Sacro Romano Impero, impose il cattolicesimo come religione di stato.

Lo scrittore più importante di questo periodo fu Comenio (o Comenius, nome latinizzato di Jan Amos Komensky), ultimo vescovo dei fratelli boemi.

Costretto all'esilio, Comenio mantenne in vita la tradizione hussita, scrivendo, sia in latino sia in ceco, su numerosi argomenti.

Di particola rilievo furono i suoi trattati su teorie e metodi pedagogici, tra cui:

- Janu linguarum reserata - Porta aperta alle lingue (1631) - E' una raccolta di 8000 vocaboli latini, con traduzione in volgare;
(Diviso in 100 capitoli - Ogni capitolo era dedicato a un particolare aspetto della vita quotidiana romana -cucina/camera/bagno/etc.-; ogni capitolo prevedeva dei testi graduati da frasi comprensibili a tutti -concretezza/gradualità- e da questo si dovevano ricavare le regole).

- Didactita Magna (1628-32) - E' un trattato universale di insegnare tutto a tutti (ideale).

- Orbis Rerum Sensualium Pictus - Il mondo dipinto delle cose sensibili (1650) - E' il primo esempio di libro scolastico illustrato.

DIDACTICA CESCA - Riscatto spirituale attraverso questa opera che verrà scritta in latino per educare il popolo a comprendere, a toglierlo da quella profonda ignoranza, vera responsabile del fanatismo.

Nel 1651 fondò in Ungheria la Scuola Pansophica (sapienza universale.



1) Il FINE ULTIMO della pedagogia comeniana è:



Fondare il regno di Dio (vero messaggio cristiano), educando l'umanità a vivere in pace e insegnando la religione dell'amore (davanti a Dio siamo tutti uguali).



2) Le FINALITA' PROSSIME sono:


VIRTU'

RELIGIONE

SCIENZA

Capacità autocontrollo delle proprie azioni

Amore del prossimo che si fonda sull'amore verso Dio

Come ideale Pansophico (tutto sapere) insegnare tutto a tutti di yttte le scienze i fondamenti



Fondamento della vita presente e futura.



3) CONCETTI filosofici di MICROCOSMO e MACROCOSMO - Adeguarsi alla psiche infantile facendo riferimento alla cultura dell'epoca (la psicologia scientifica è nata nel XIX secolo) - La natura procede gradualmente - Lo sviluppo si ha dal semplice al complesso - La natura si sviluppa globalmente.

4) PRINCIPIO dell'AUTOEDUCAZIONE - Gli esseri viventi comprendono meglio se imparano da sé.

L'autoeducazione si articola in tre momenti:



AUTOPSIA

AUTOBRASSIA

AUTOCRESIA

Vedere da sé

Far da sé

Applicare quello che si é imparato ad altre cose

Vedere la realtà in modo immediato

Agire direttamente

Che sia inventivo e creativo



5) CARATTERI DEL METODO (proposte metodologiche) - Composto da sei elementi:



a) Sincretico comparativo - Continuo contronto tra Microcosmo e Macrocosmo;

b) Naturale - Rispettoso delle capacità naturali del discente;

c) Graduale - Procedere con gradualità (un passo alla volta):

d) Globale - Si può insegnare tutto a ogni età;

e) Intuitivo - Contatto diretto con la realtà (Apprendo meglio quando ne sono l'artefice);

f) Ciclico - Tutto viene ripreso e approfondito.

6) Fasi dello sviluppo psichico e organizzazione scolatica (Teoria degli stadi - Dottrina delle tappe dello sviluppo).

L'insegnamento ciclico trova la sua giustificazione nel fatto che lo spirito, si compone di quattro facoltà mentali:



Sensi, Immaginazione e Memoria, Intelletto e Capacità di giudizio, Ragione e Volontà.



INFANZIA
0-6

PUERIZIA
7-12

ADOLESCENZA
13-18

GIOVINEZZA
19-24

Sensi

Immaginazione e Memoria

Intelletto e Capacità di giudizio

Ragione e Volontà

Scuola del grembo materno

Scuola di lingua vernacola

Scuola di latino o ginnasio

Accademia

INTUITIVO

GLOBALE e CICLICO

-

STUDI UNIVERSITARI

Insegna tutto con gradualità

Tutto ma approfondito
Contrario dei Gesuiti

Predominanza di una materia per classe

Esperimenti di laboratorio
Viaggi di istruzione

Pone il fondamento di tutte le scienze

Obbligatoria, insegna tutto ciò che è necessario alla vita, compreso un lavoro

Insegna discipline letterarie, storia, geografia, sceinze

Insegna tutte le discipline

Obbligatoria - Famiglia

Comune

Facoltativa - Provincia

Facoltativa - Regione



E' l'ignoranza la madre degli sbagli, come dcono gli Illuministi (Voltaire).



EMPIRISMO = Dottrina filosofica moderna che considera l'esperienza sensibile fonte di ogni sapere.

PENSIERO DI COMENIO



LIMITI

MERITI

Mancanza di un metodo individualizzato

Comenio è infatti sicuro di aver predisposto un metodo valido sempre e ovunque.



Intellettualismo etico

Secondo Comenio il male nasce solo dall'ignoranza perchè chi conosce il bene non può non attuarlo; ecco perchè è importante che tutti siano istruiti

Puerocentrismo (Il bambino centro dell'interesse educativo)

Coscienza dell'importanza di un metodo in sede pedagogica (sincretico, comparativo, etc.)

Principio della formazione graduale



Richiamo alla concretezza (carattere intuitivo

Principio dell'autoeducazione (si apprende meglio ciò che si apprede da soli)

Obbligatorità dell'istruzione (almeno fino ai 12 anni)

Importanza della figura materna

Importanza della lingua materna


L'ideale pansofico (insegnare tutto a tutti)


Si deve insegnare tutto a tutti (pansofismo) perchè tutti devono conoscere la Ragione e il Fine. E' un'istruzione realistica (Campanella/Bacone).

L'educazione deve imitare la natura = Bacone



L'ideale pedagogico di Comenio fu quello di insegnare tutto a tutti (uomo, donna, ricco, povero, etc.), per arrivare a fondare il Regno di Dio, educando l'umanità a vivere in pace.

Questa fu sentita da lui come una grande missione religiosa e sociale.

L'uomo creato da Dio reca in sé il germe di tutte le cose, l'educatore deve limitarsi a stimolare dall'esterno lo sviluppo di questi germi, non avendo fretta e perseverando, con lezioni brevi, insegnando un poco alla volta su libri di testo chiari e con un insegnamento adatto al ragazzo.

Deve esserci un solo insegnante per classe che usi l'intuizione derivata dall'esperienza e dal contatto diretto con la natura (Rousseau) e un insegnamento ciclico, graduando gli studi dal semplice al complesso (Locke), riprendendo le materie e approfondendole in momenti successivi.

La scuola doveva essere pubblica.

Comenio ha dato grande importanza al ruolo della madre (scuola del grembo materno) e all'educazione della mente dei fanciulli, conversando con loro, impegnandoli con canti e giochi per portare a compimento la formazione della loro personalità; educando prima i sensi, poi la memoria, l'intelligenza e infine il giudizio.

Insegnando loro autocontrollo, l'amore verso il prossimo, che sono il fondamento della vita presente e futura dell'uomo.

La vita di Comenio è stata condizionata dalla Guerra dei Trent'anni (1618-1648) che non fu soltanto una guerra di religione fra cattolici e protestanti, ma in essa confluirono sia la volontà degli Asburgo di realizzare uno stato accentrato nell'area tedesca sia le mire espansionistiche di due potenze in ascesa: Francia e Svezia.


 
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marî
view post Posted on 9/6/2012, 16:21





GUERRA DEI TRENT'ANNI - Serie di conflitti combattuti tra il 1618 e il 1648 con il coinvolgimento delle maggiori potenze dell'Europa continentale.

Gli scontri, maturati da fattori religiosi e politici, opposero inizialmente i seguaci tedeschi della Riforma protestante ai connazionali cattolici, entrambi appoggiati da potenze esterne.

Al conflitto iniziale si aggiunsero rivalità dinastiche, la determinazione di molti principi tedeschi di affiancarsi dal potere imperiale, e l'opposizione di alcune potenze europee (soprattutto Svezia e Francia) al predominio degli Asburgo.

La guerra, che fu una tra le più distruttive della storia europea, può essere suddivisa in quattro fasi:



Boemo-Palatina (1618-1625)

Danese (1625-1629)

Svedese (1630-1635)

Francese (1635-1648)



FASE BOEMO-PALATINA (1618-1625


Le tensioni religiose in Germania si erano aggravate tra il 1576 e il 1612 per il tentativo di restaurazione cattolica operato dall'imperatore Rodolfo II: in molte regioni furono distrutte le chiese protestanti e vennero introdotte restrizioni alla libertà di culto.

L'istituzione (1608) dell'Unione evangelica (alleanza difensiva fra città e principi protestanti tedeschi) fu seguita da quella dell'analoga contrapposta Lega cattolica (1609), rendendo pressochè inevitabile uno sbocco violento della crisi.

La politica intollerante del clero locale e degli ufficiali del nuovo imperatore Mattia, sostenuta dal loro re Ferdinando II (fervente cattolico e candidato alla successione imperiale), il 23 maggio 1618 spinse alcuni protestanti boemi a invadere il palazzo reale e a gettare da una finestra due messi imperiali (defenestrazione di Praga), dando inizio a un'insurrezione politico-nazionale e al tempo stesso religiosa.

Le iniziali vittorie protestanti boeme estesero il moto in altre regioni dei domini asburgici, ma nel 1619 la nobiltà protestante boema offrì all'elettore del Palatinato, il calvinista Federico , la corona del regno, determinando così il ritiro dell'appoggio di molti membri dell'Unione evangelica, a maggioranza luterana.

Approfittando di queste divergenze e della contemporanea invasione spagnola dell'Alto Palatinato (Baviera), il deposto Ferdinando II (nell'agosto del 1619 divenuto imperatore) passò alla controffensiva, e l'8 novembre del 1620 sconfisse i ribelli nella battaglia di Weisserberg (Montagna Bianca), vicino a Praga.

La religione cattolica fu l'unica ammessa in Boemia, mentre le sfortunate operazioni militari nel Palatinato portarono allo scioglimento dell'Unione evangelica (1621) e alla perdita per Federico del potere e della dignità elettorale in favore di Massimiliano I di Baviera (1624).

FASE DANESE (1625-1629)



Di lì a poco, un appello dei principi protestanti tedeschi contro la restaurazione cattolica in atto venne raccolto dal re di Danimarca e Norvegia Cristiano IV, interessato a estendere i suoi possedimenti nell'Europa baltica e a porre fine al controllo asburgico sul ducato danese di Holstein, in Germania.

Invasa la Sassonia nella primavera del 1625, il sovrano danese trovò limitata resistenza fino a quando il duca di Friedland Albrecht von Wallenstein organizzò un potente esercito di mercenari al servizio dell'imperatore Ferdinando II che, unito alle forze della Lega cattolica, liberò prima i territori invasi (1626), quindi (1627) costrinse Cristiano nella penisola dello Jutland.

La vittoria venne sancita il 6 marzo 1629 dall'Editto di Restituzione, che annullava i diritti dei nobili protestanti sulle proprietà tolte ai cattolici dal 1552, e dal trattato di Lubecca (22 maggio 1629), con il quale Cristiano perdeva numerosi possedimenti tedeschi.

FASE SVEDESE (1630-1635)



La piena affermazione dell'imperatore accrebbe le preoccupazioni di Richelieu, ministro del re di Francia Luigi XIII, che promise assistenza al sovrano svedese Gustavo II Adolfo (cui si erano già rivolti anche i principi protestanti dei regni tedeschi settentrionali) se avesse attaccato il potente vicino.

Nell'estate del 1630 questi raggiunse le coste della Pomerania con un esercito ottimamente addestrato che, affiancato dai principi di Brandeburgo, Sassonia, Assia-Kassel e Brema, si impose ripetuttamente sulle armate cattolico-imperiali, penetrando nei territori tedeschi sino a invadere la Baviera (1632).

Il 16 novembre, nello scontro decisivo contro gli imperiali trincerati a Lutzen sotto la guida di Wallenstein, Gustavo Adolfo vinse, venne momentaneamente salvato dalla destituzione di Wallenstein, decisa da Ferdinando II alla fine del 1633, per essere egli passato al campo avversario (fatto per cui venne poi assassinat dai suoi stessi ufficiali).

La pesante sconfitta patita a Nordlingen il 6 settembre 1634 convinse i principi protestanti tedeschi a chiedere la pace (firmata a Praga nell'aprile successivo), mentre le truppe svedesi facevano rientro in patria.

FASE FRANCESE (1635-1648)



A questo punto il contrasto per l'egemonia in Europa tra corona francese e Asburgo venne pienamente alla luce.

L'imperatore Ferdinando II dichiarò guerra alla Francia, sostenitrice di tutti i precedenti tentativi antiasburgici; Richelieu, alleatosi con la Svezia, attaccò senza successo la Spagna, il maggiore dominio asburgico non austriaco (maggio 1636), mentre i suoi alleati coglievano due successi a Wittstock (4 ottobre 1636) e a Rheinfelden (2 marzo 1638) sulle truppe del neoimperatore Ferdinando III, invadendo poi (1639-1643) Boemia, Sassonia, Moravia e Danimarca (alleatasi con l'impero).

Dopo la morte di Richelieu e l'ascesa del cardinale Mazzarino (1642), le forze francesi vinsero gli spagnoli a Rocroi sotto la guida di Henri de La Tour d'Auvergne, visconte di Turenne e Luigi II, principe di Condé (18 maggio 1643).

Nuove affermazioni franco-svedesi in territorio tedesco (1644-45) portarono a negoziati di pace particolarmente difficili.

Dopo successive alterne vicende militari in Baviera (1647) e gli assedi di Praga e Monaco nella primavera del 1648, le forz franco-svedesi vinsero definitivamente il 20 agosto a Lens, obbligando Ferdinando alle loro condizioni di pace.

LA PACE DI VESTFALIA

La pace di Vestfalia, firmata a Munster il 24 ottobre 1648, fu decisiva per la successiva storia d'Europa.

Franci e Svezia ottennerpo numerose acquisizini territoriali, ma soprattutto frantumarono il potente blocco asburgico indebolendo l'influenza nei territori tedeschi: furno infatti riconosciute la totale indipendenza della Svizzera e dei Paesi Bassi e un'ampia autonomia dei principi nei confronti del potente imperiale (il che risultò poi essere un fattore ritardante l'unificazione della Germania).

Inoltre molti regni appartenenti all'impero risultarono fortemente potenziati a scapito del predominio, sino ad allora incontrastato.

I sudditi potevano non accettare la religione dei loro principi e andare in esilio senza perdere i loro beni.




Edited by marî - 10/6/2012, 10:49
 
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marî
view post Posted on 10/6/2012, 12:41





1) L'avvenimento storico che condiziona la vita di Comenio fu la Guerra dei Trent'anni (1618-1648); che non fu soltanto una guerra di religione tra Cattolici e Protestanti, ma in essa confluirono sia la volontà degli Asburgo di realizzare uno Stato accentrato egemone nell'area tedesca sia le mire espansionistiche d due potenze in ascesa: Francia e Svezia.

2) La Didactica Magna, contenente i principi pedagogico-didattici, espressi solo in teoria da Comenio, originariamente è stata scritta in lingua ceca e solo, successivament, è stata tradotta in latino perchè avesse maggiore diffusione.

E' l'opera maggiore di Comenio, essa rivela l'ideale pansofico (insegnare tutto a tutti) e la fede scientifica.

Didattica = Parte della pedagogia che ha per oggetto l'insegnamento e il suo metodo.

Pedagogia = Teoria dell'educazione mirante a determinare i fini del processo educativo e i modi più atti a conseguirli.



3) Il fine ultimo della pedagogia comeniana è fondare il Regno di Dio, che è il messaggio cristiano, educando l'umanità a vivere in pace e insegnando la religione dell'amore (rieducare l'uomo perchè crei il Regno della Fratellanza).

Le finalità prossime della pedagogia di Comenio sono:

- La VIRTU' (autocontrollo),

- La RELIGIONE (amore del prossimo che si fonda sull'amor verso Dio);

- La SCIENZA come ideale pansophico - TUTTO SAPERE (insegnare tutto a tutti; di tutte le scienze i fondamenti).

Sono queste tre cose, che sono a fondamento della vita presente e futura dell'uomo.

4) La Pansòphia (conoscenza di tutto) è una completa rassegna di tutte le scienze, per il miglioramento dell'umanità.

Il suo fine non è quello di ingombrare la mente di nozioni, ma di portare a compimento la formazione della personalità dell'alunno.

5) I caratteri del metodo comeniano sono:

- Non avere fretta e perseverare - SINCRETICO COMPARATIVO

- Facendo lezioni brevi - NATURALE

- Insegnando poco per volta - INTUITIVO

- Su libri di testo sobri e chiari

- L'insegnamento si deve adattare al ragazzo - GRADUALE

- Le nozioni vanno comunicate, procedendo dal semplice al complesso - GLOBALE

- e poi riprese in vari momenti successivie approfondite - CICLICO

Ogni classe deve avere un insegnante unico, prima bisogna educare i SENSI, poi la MEMORIA, l'INTELLIGENZA e infine il GIUDIZIO.

La conoscenza trae origine dai sensi, passa nella memoria per il tramite dell'immaginazione; arriva quindi all'intelligenza dell'universale per induzione (procedimento logico, che consiste nell'integrare con osservazioni ed esperienze particolari i principi generali) del particolare; si arriva infine al giudizio sui fatti dell'intelligenza, che conduce alla conoscenza.



Lo spirito si compone di quattro facoltà fondamentali:

Il senso prevale nell'INFANZIA, l'immaginazione e la memoria nella PUERIZIA, l'intelletto nell'ADOLESCENZA, la ragione nella GIOVINEZZA e nella MATURITA'.

6) Le fasi dello sviluppo psichico di Comenio sono:

1) IL PERIODO DELL'INFANZIA CHE VA DA 0 A 6 ANNI

Scuola del grembo materno - Le facoltà psichiche determinanti sono i sensi e la scuola materna pone il fondamento di tutte le scienze, che il bambno studierà più tardi in modo più metodico, e, nello stesso tempo, pone il fondamento dell'educazione morale e religiosa.

2) IL PERIODO DELLA PUERIZIA CHE VA DAI 6 AI 12 ANNI

Scuola di lingua vernacola o di lingua nazionale - Le facoltà psichiche determinanti sono l'immaginazione e la memoria - La scuola vernacola,. obbligatoria per tutti, deve esserci in ogni borgo e insegnare tutto ciò che è necessario alla vita, compresa un'arte manuale.

3) IL PERIODO DELL'ADOLESCENZA CHE VA DAI 12 AI 18 ANNI

Scuola latina o ginnasio - La facoltà psichica determinante è l'intelletto.

La scuola latina deve esserci in ogni città e insegnare oltre le discipline letterarie, anche la storia, la geografia, le scienze etc., in ogni classe predomina una materia.

4) IL PERIODO DELLA GIOVINEZZA CHE VA DAI 18 AI 24 ANNI

Accademia - La facoltà psichica determinante è la volontà.

eve esserci in ogni regione, abbracciare tutte le discipline, coronate da vari esperimenti di laboratorio e viaggi attraverso i vari paesi d'Europa.

Al di sopra di tutte le scuole ci dovrebbe essere una Scuola delle scuole, chiamata anche Collegio della Luce, una specie di grande Accademia Scientifica.

 
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