L'educazione nella storia, Nella nostra infanzia c’è sempre un momento in cui una porta si apre e lascia entrare l’avvenire (Graham Greene)

« Older   Newer »
  Share  
marî
view post Posted on 20/5/2012, 17:46 by: marî




LEON BATTISTA ALBERTI (1404-1472)

jpg



Architetti e scrittore italiano, fu il primo importante teorico dell'arte rinascimentale, nonchè uno tra i primi a progettare edifici in stile puro, fondato sullo studio dell'antica architettura romana.

Figlio di un nobile fiorentino, ricevette un'ottima educazione, dapprima a Padova, in seguito all'Università di Bologna.

Svolse un ruolo attivo anche nella vita letteraria di Firenze, difendendo l'uso dell'italiano al posto del latino.

L'Alberti fu un grande in moltissimi settori del Rinascimento: architetto, ingegnere, matematico, pedagogista, etc.

Nella trattatista pedagogica del Rinascimento l'opera Della Famiglia è esemplare nell'introduzione l'Alberti affronta un tema che era molto alla moda in quei tempi: se sia più forte la fortuna (cieco fato) o la virtù (valore inerente all'uomo, al popolo, etc.).

VIRTU'

FORTUNA

Intelligenza - Capacità di previsione
Capacità di arginare il destino

Bizzarria - Caso
Sorte - Imprevedibilità



La risposta è_...Che nulla può la cattiva sorte, se noi stessi, con la nostra debolezza non le apriamo la strada...



La virtà, invece può vincere la fortuna; l'uomo che è educato può, infatti arginare la fortuna.

Per Machiavelli l'uomo educato non riesce ad arginare la fortuna (50% virtù e 50% fortuna).

Il programma d'educazione dell'Alberti vuole arrivare a rendere il ragazzo capace di affrontare le difficoltà e di farsi creatore del proprio destino.

L'ideale é: L'uomo colto ma allo stesso tempo attivo nella società e buon amministratore dei beni familiari.

I ragazzi devono sempre essere tenuti in attività, anche impegnandoli in compiti difficili e lodandoli se riescono ad assolverli, in tal modo si spronano a fare di più e meglio.

L'esercizio fa bene al fisico che s'irrobustisce e abitua il giovane a sopportare le fatiche.

L'Alberti è del parere che i genitori siano per natura i migliori educatori dei propri figli e li esorta a volersene prendere cura direttamente, studiano bene le loro abitudini per consigliarli, tenendo conto delle condizioni della famiglia e del paese.

Egli, inoltre, consiglia una buona istruzione che comprenda le lettere, la filosofia, la matematica, le leggi civili e la storia.


DELLA FAMIGLIA - Prima edizione a stampa: anno 1844.

Il trattato, in quattro libri, fu realizzato tra il 1433 e il 1434, a eccezione dell'ultimo libro scritto nel 1440-

Secondo l'epoca in cui è stato scritto, il trattato si presenta diviso in forma di dialogo, che l'autore immagina avvenuto tra parenti intorno al capezzale del padre morente.

Il PROLOGO (introduzione) tratta il problema del rapporto tra virtù e fortuna, le due coordinate generali di fondo attraverso il quale acquista senso la serie di considerazioni espresse nel trattato.

PRIMO LIBRO - L'Alberti affronta la questione relativa all'educazione dei figli.

SECONDO LIBRO - E' trattata l'importanza nel nucleo familiare, reso stabile dal legame d'amore.

TERZO LIBRO - Si parla dell'economia domestica, dilungandosi in varie considerazioni d'aspetto pratico sul guadagno e sull'amministrazione dei beni.

QUARTO LIBRO - L'Alberti indaga il significato dell'amicizia, mettendone in rilievo il modo con cui può essere stabilita tra gli uomini.

L'atteggiamento esistenziale di fondo dell'uomo rinascimentale è caratterizzato dalle considerazioni riguardo al rapporto tra virtù (somma delle capacità umane) e fortuna (ammasso di logici e sconosciuti avvenimenti procurati dal destino).

A una sorte sempre in agguato l'uomo può opporre soltanto una condotta ferma e precisa, frutto di profonde considerazioni mentali.

Differentement dall'atteggiamento spregiudicato del Macchiavelli (il Principe = inventare delle conoscenze politiche) o dalla risposta fatalistica dell'Ariosto (Orlando Furioso) o ancora dal pessimismo storico (Guicciardini (Storia d'Italia), Alberto oppone alla fortuna una virtù basara essenzialmente su condotte morali e pratiche della sociaetà, alla quale è in grado di assicurare, attraverso il proprio perfetto funzionamento, una duratura stabilità.

Pertanto, oltre a essere principale sede per la formazione dell'individuo, la famiglia è centro economico in grado di assicurare benessere e prosperità all'intera collettività così come luogo ideale in cui i rapporti tra gli uomini si risolvono in una mutua e reciproca onesta convivenza.

La fiducia e l'ottimismo di fondo che animano il pensiero albertiano, oltre naturalmente al carattere pratico e comportamentale dei rimedi, trovano ragione nell'appartenenza dell'autore alla classe mercantile, la cui ascesa culturale, nella storia europea, si collegherà direttamente al sempre maggiore sviluppo economico.

Proprio da una sapiente gestione domestica, nascerà infatti la sicurezza decisionale della futura borghesia cittadina.

Altra importante problemativa, espressa nel trattato, è quella relativa alla lingua.

Alberti tentò in questa sede di impianatre un volgare in cui fossero presenti latinismi (ossequio alla tradizione culturale) e terminologie tratte dalla prosa mercantile (adesione al retaggio familiare).

Ma la ricerca di una lingua modello era destinata a divenire un problema annoso di non facile risoluzione (Prose della volgar lingua di P. Bembo).

Edited by marî - 12/11/2017, 18:27
 
Top
67 replies since 19/2/2012, 22:50   7275 views
  Share