L'educazione nella storia, Nella nostra infanzia c’è sempre un momento in cui una porta si apre e lascia entrare l’avvenire (Graham Greene)

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marî
view post Posted on 20/5/2012, 16:50 by: marî





VITTORINO DA FELTRE (1378-1446)

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L'educatore più geniale dell'epoca umanistica fu Vittorino da Feltre e la passione per l'insegnamento lo spinse a dar vita a esperimenti educativi come quello della Scuola convitto a Padova per gli studenti lontani dalla famiglia.

Da Feltre come uomo era molto attivo, instancabile nel lavoro e nelle opere di carità a beneficio di chinque ne avesse bisogno.

L'occasione della sua vita arrivò quando il principe Gian Francesco Gonzaga lo chiamò per affidargli l'educazione dei suoi figli e gli mise a disposizione, come ambiente, una casa fuori città che lui chiamò: Casa Giocosa.

Egli non volle fissare nessun compenso lasciando la decisione al signore, ma pose una condizione assoluta: avere piena libertà nell'educazione dei giovani che gli erano stati affidati.

Dopo aver visto l'ambiente e studiato il carattere dei ragazzi decise che i servi dovevano essere licenziati e le comodità bandite; cominciò con il curare nei ragazzi: il fisico sorvegliandone la dieta e coltivare l'animo e l'intelligenza con la stessa accortezza.

L'obiettivo dell'educazione era quello di formare, nel discente, il carattere e la sensibilità critica per la formazione di esperti uomini adulti che fossero perfetti.

Gli studi erano soprattutto letterari ma non erano escluse l'aritmetica, la geometria e la musica.

Negli studi letterari le parole venivano spiegate e interpretate (grammatica = i poeti venivano studiati e poi esposti = letteratura - la storia veniva studiata per poi essere esposta a regola = retorica).

Secondo Vittorino solo chi avesse compiuto questi studi e avesse una buona conoscenza della matematica poteva passare agli studi di: filosofia (Platone e Aristotele) oppure agli studi di giurisprudenza, medicina e teologia.

Alla Casa Giocosa, la giornata era densa di occupazioni e di attività, nnon solo di studio, ma anche ricreative; si faceva molto esercizio fisico: palla, corsa, salto, lotta e perfino esercitazioni militari (armonia del corpo = bellezza fisica).

Il maestro manteneva la disciplina tra i giovani valendosi: del rimprovero e solo in casi particolari, delle percosse.

Ogni girono veniva celebrata la Messa e ogni giorno i giovani erano invitati a parteciparvi; infatti Vittorino riteneva fondamentale dare una impostazione religiosa alla vita.

Per l'educatore si doveva dare al giovane: una educazione intellettuale, una educazione fisica e una educazione morale (con la scelta dei docenti).

Nel tardo 400 e ancor più nel 500, lo spirito è più decisamente pratico e attivo, si sviluppa la ricerca della tecnica (campo delle costruzioni, della politica e della guerra).

Lo studio della natura è ricerca delle forze che animano i fenomeni naturali, per poi sfruttarla ai fini dell'uomo.

Inoltre, il motivo dell'onore e della gloria è lo stimolo alle grandi scoperte geografiche e scientifiche, alle imprese dei condottieri, all'industriosità degli artigiani, alle creazioni degli artisti e alla realizzazione di grandiose imprese commerciali e bancarie.

L'educazione è meno retorica e più pratica, meno libresca e più completa.

 
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