L'educazione nella storia, Nella nostra infanzia c’è sempre un momento in cui una porta si apre e lascia entrare l’avvenire (Graham Greene)

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marî
view post Posted on 14/5/2012, 10:31 by: marî




BASSO MEDIOEVO e SCOLASTICA



La filosofia cristiana del Medioevo si chiama SCOLASTICA, si può considerare come la prosecuzione della Patristica.

Dal IX al XII secolo - ALTA SCOLASTICA = Stadi di formazione della Scolastica;

dal XII al XIII secolo - APOGEO = Rappresentato dai grandi sistemi (tomismo) - Fiorisce splendidamente la Scolastica e nascono le Università;

XIV secolo al Rinascimento= Decadenza della Scolastica.



Platonismo, Agostinismo e Aristotelismo ne furono gli indirizzi principali.

UNIVERSITA' e struttura delle Corporazioni: Famose associazioni medievali fra coloro che esercitavano un mestiere per la tutela dei propri interessi (Bologna, Parigi, Napoli, Padova).

SCUOLE CATTEDRALI o VESCOVILI = Ricche di mezzi;

SCUOLE ABBAZIALI = Interessi per le scienze e la filosofia greca;

SCUOLE PRIVATE = Legate a un particolare maestro:

Scolastica è il termine col quale si designa la filosofia cristiana del Medioevo, la cui origine e il cui sviluppo si ricollegano alla funzione e al metodo della SCHOLAE.

S. TOMMASO D'AQUINO (Roccasecca 1225 - Fossonova 1274).

Ricevette la prima istruzione a Montecassino.

Si fece domenicano, contro il volere della famiglia.

Nel 1527 divenne maestro di teologia.

Le sue opere principali:

SUMMA CONTRA GENTILES

SUMMA THEOLOGICA

Sono grandiose enciclopedie del pensiero filosofico e teologico medioevae con la fusione di sapienza cristiana e scienza degli antichi.



San Tommaso ci ha lasciato anche molte questioni, la più famosa è DE VERITATE.

La realtà di San Tommaso è costituita da una pluralità di esseri individuali o sostanze, dotati di una propria esistenza e di proprie caratteristiche particolari.

METAFISICA - Parte della filosofia che procedendo al di là dei dati dell'esperienza vuole pervenire alla spiegazione dei principi essenziali della realtà (RAGIONAMENTO).

Ciascuno di questi enti ha per natura delle proprietà, della capacità di azione, delle possibilità di ulteriore perfezionamento (POTENZA), mentre la realizzazione parziale o totale di questa possibilità è l'ATTO = attuazione (Aristotele).

Tutti gli enti creati sono composti di:



-

ESSENZA - Universale - Forma - Comune a tutti gli esseri di una determinata specie;

- ESSERE - Individuale - Proprio di ciascun ente. (Arristotele)



Tommaso utilizza anche concetti aristotelici di MATERIA e FORMA; ogni entità corporea è dotata di materia e forma.

DOTTRINA DELLA CONOSCENZA = Gnosologia.



ARISTOTELE - S. TOMMASO = Unione stretta tra anima (forma) e corpo (materia) nell'uomo.

Questa unione è constatata dal conoscere (esperienza sensibile, organi corporei) e dal volere.


INTELLETTOINTELLETTO
Agente o attivoPassibile o passivo
Libera l'immagine da tutto ciò che è materiale per afferrare l'Essenza.Passa dalla Potenza all'Atto acquisendo il concetto universale, applicabile a tutti gli oggetti di una stessa specie.
 


L'uomo tende al proprio fine, guidato dall'intelligenza e con volontà libera.

La volontà guidata della ragione.

POSIZIONE INTELLETTUALISTICA - S. Tommaso - La conoscenza precede la scelta della volontà.

POSIZIONE VOLONTARISTA - S. Agostino e S. Francesco - Basta volere il bene per compierlo.



Il nostro vero maestro è Dio (S. Agostino) perchè non solo ci ha dato la Rivelazione, ma anche perchè c ha dato l'Intelletto (potere della mente) senza il quale non si può costruire la Scienza.

Luce che viene da Dio e illumina la cognizione umana (S. Agostino).

Intelletto agente personale (S. Tommaso).



Sia S. Agostino che S. Tommaso dicono la stessa cosa.



L'uomo potrebbe apprendere da sé, tutto, ma l'apprendimento è lento e quindi la funzione del maestro è quella di aiutare ad arrivare a questo più rapidamente.



Le università nascono dall'evoluzione delle scuole vescovili o cattedrali, presentano la struttura delle corporazioni, famose associazioni medioevali di tutti coloto che esercitavano un dato mestiere per la tutela dei propri interessi, in questo caso si tratta di associazionidi maestrio di studenti, o di studenti e maestri insieme, e di più realtà geografiche.

Le università godettero sin dagli inzi dio particolari privilegi di immunità.



Sorgono prevalentemente alla fine del XII e all'inizio del XIII secolo ed è uno dei fattori del massimo sviluppo della Scolastica.

Ma la loro storia è diversa, a seconda dei luoghi e delle circostanze:

UNIVERSITA' di BOLOGNA - Derivò dalla trasformazione di un'antica scuola di diritto di istituzione romana.

UNIVERSITA' di PARIGI - Sorse per iniziativa di un gruppo di maestri e allievi, che si associarono in opposizione ai Canonici che non ammettevano maestri privati.

UNIVERSITA' di NAPOLI (1224) - Fu istituita per decreto di FedericoV e i primi che la frequentarono furono gli studenti e i maestri affluiti dall'UNIVERSITA' di SALERNO (scuola di medicina) che poi per dissidi si trasferirono e fondarono altre università.

UNIVERSITA' di PADOVA (1222) - Ospitava studenti provenienti da Bologna.

UNIVERSITA' di OXFORD - Frequentata da studenti e maestri inglesi migrati dall'UNIVERSITA' di PARIGI.

ORGANIZZAZIONE: Nei grandi centri gli studenti e i maestri si distinguevano secondo il paese di provenienza.

Ciascuna nazione aveva i suoi rappresentanti in un Consiglio Generale, al quale spettava la nomina del RETTORE (suprema autorità).

I suoi poteri erano limitati da quelli del CANCELLIERE (supervisore agli studi) che poteva concedere o meno la licenza di insegnamento.

La condizione degli studenti era privilegiata, specialmente se erano frati o preti.



Non vi era limite di età o di condizione sociale e i maestri erano stipendiati dagli allievi che potevano, a loro piacere, assumerli o licenziarli mentre l'unico obbligo per essere ammessi all'Università era di conoscere il latino.

I libri erano costosissimi e venivano presi solo in prestito.



Si poteva scegliere tra le facoltà di Diritto, Medicina e Teologia.

La facoltà delle arti, dove ebbe grande sviluppo la filosofia, era ritenuta preparatori agli studi di teologia.



I titoli erano:

- BACCELIERATO che era la fine della facoltà delle arti;

- MAESTRO che aveva il permesso di insegnare;

- DOTTORE che era la fine degli studi universitari.

I maestri potevano essere REGOLARI (appartenenti ad un ordine religioso) oppure SECOLARI (preti o laici).

DOMENICANI - Corrente aristotelica.

FRANCESCANI - Corrente platonico-agostiniana.



I problemi più frequentemente discussi nella Scolastica erano il problema dei rapporti tra religione e fede, tra filosofia e teologia.



BERENGARIO di TOURS (1008 - 1088) capostipiTe dei DIALETTICI:

1) Solo affidandosi alla ragione si possono fronteggiare i nemici della vera fede;

2) L'uomo è fatto a immagine di Dio proprio per la sua razionalità, il non servisene costituirebbe offesa a Dio.

SAN PIER DAMIANI (1007 - 1072) - La scienza può essere l'ancella che serve la padrona (Sacra Scrittura).

S. ANSELMO di AOSTA (1033- 1109) - L'opera della ragione è necessaria per far giungere gli infedeli alla verità, ma l'intelligenza umana è inadeguata a comprendere i misteri della divinità, per cui aderisce all'espressione agostiniana (CREDO PER CAPIRE), che significa la priorità della luce della fede rispetto alla ragione.

La disputa tra DIALETTICI e ANTIDIALETTICI, o MISTICI, si rinnova nel secolo successivo con:

PIETRO ABELARDO (1079 - 1142) - Maestro di logica decise di dedicarsi anche alla teologia per cercare di chiarire con analogie ragionali la Sacra Scrittura.

Pensava che la ragione dovesse servire alla fede, invocava più ampio spazio per la ricerca umana, secondo le sue naturali capacità (FACCIO USO DELL'INTELLIGENZA PER CREDERE).

S. BERNARDO di CHIARAVALLE (1091 -1153) - Antagonista di Abelardo fa la proposta di sostituire al primato dell'intelligenza quello dell'amore, che è l'unico modo per porsi in contatto con Dio.

Tra i due si pone SAN TOMMASO (XIII secolo), per il quale la filosofia e la teologia hanno domini diversi: la filosofia si occupa della verità di ragione mentre la teologia riguarda le verità soprarazionali (che oltrepassano i poteri della ragione umana).

Vi sono però dei punti in comune tra filosofia e teologia, perchè alcune verità di fede, per esempio l'esistenza di Dio e l'immortalità dell'anima, sono dimostrabili anche mediante la ragione.

La verità è una sola e può essere raggiunta sia con la ragione che con la fede.

Altro problema della filosofia medievale è quello degli universali, cioè del valore dei nostri concetti.

Esempio: il concetto di uomo = anima razionale.

I concetti si dicono universali e la domanda che si fa é: Se ai concetti universali corrispondono realtà altrettanto universali oppure no.

Le risposte degli studiosi sono:

1) GUGLIELMO da CHAMPEAUX (1070 - 1121) e ANSELMO D'AOSTA - Realismo esagerato.

Le idee universali (bontà - grandezza) hanno un corrispettivo nella mente divina (com per Platone l'avevano nelle Idee modello dell'Iperuranio).

2) ROSCELLINO di COMPIEGNE (1050 - 1120) - Nominalismo è' la tesi opposta del Realismo; afferma che non c'è niente di reale al di là dell'individuo concreto.

3) ABELARDO - Concettualismo - Gli universali non esistono come entità reali, ma come concetti astratti della realtà.

Giaà nelle scuole monastiche e vescovili si praticava la LECTIO, cioè la lettura commentata di passi di vari autori che poi venne seguita anche nelle università.

Nella scuola di grammatica e di retorica la lectio verteve sui classici latini; nella scuola di dialettica si leggevano e commentavano le opere della logica di Aristotele (in latino perchè il greco era in disuso) e presso la scuola di teologia, i testi sacri.

Il maestro faceva un'introduzione, poi spiegava il testo parola per parola (GLOSSA) oppure ne faceva una lettura più rapida arrivando quindi ad un riassunto (PARAFRASI).

Un altro metodo era quello della DISPUTATIO, cioè della discussione tra studenti e maestro o tra maestri (c'era chi portava argomenti in favore della tesi proposta e chi presentava le obiezioni, il maestro poi dirigeva la disputa e dava la soluzione).

SILLOGISMO = Ragionamento deduttivo.



Le opere della SCOLASTICA sono perlopiù commenti a questioni.

Varie questioni tra loro logicamente collegate costituiscono le SUMMAE, specie di enciclopedie del sapere teologico, o giuridico, o filosofico.

San Tommaso per giungere alla dimostrazione dell'esistenza di Dio parte dalla considerazione di certi aspetti della realtà che sono di nostra esperienza, ma che non giustificano rimanendo sul piano dell'esperienza medesima; applicando, quindi, il principio di causa giunge a Dio come spiegazione ultima (era il modo di procedere anche di Aristotele). argomento del divenire nella prima delle cinque via tomistiche:

PRINCIPIO DI CAUSA
PRIMA VIA
Movimento
SECONDA VIA
Cause efficienti
TERZA VIA
Contingenza
QUARTA VIA
Perfezione
(Rinforzo alle precedenti)
QUINTA VIA
Finalismo
(Rinforzo alle precedenti)
Tutto ciò che si è mosso, è mosso da altro ciò che diviene è in potenza, ciò che lo fa divenire è in atto.

MUOVERE - Far divenire è un passaggio dalla potenza all'atto (il primo motore che non sia mosso da altri è Dio).
Sono presenti nel mondo sensibile che si legano l'una all'altra e che non si giustificano se non risalendo a una CAUSA EFFICIENTE PRIMA.Considera le cose esistenti nel mondo ciò che nasce e muore, ciò che può essere e non essere.

Il suo essere dipende dall'UNICO ESSERE DI PER SE' NECESSARIO (Dio).
Considera gradi di perfezione presenti nelle cose, per raggiungere Dio come ESSERE PERFETTISSIMO.Osservazione di un ordine di finalità esistente in natura, per risalire a Dio come fine ultimo.
 


L'uomo potrebbe da sé stesso apprendere tutte quante le scienze, ma da solo lo farebbe con molta fatica, lentamente e non sempre con ordine.

Il maestro aiuta il discepolo che impara, con il proprio sforzo, il maestro non fa altro che stimolare la natura a passare dalla potenza all'atto.

L'uomo può raggiungere da solo la conoscenza di ciò che ignora (INVENZIONE).

Quando invece la ragione viene esteriormente da qualcuno (DOTTRINA).

L'aiuto fornito dal maestro consiste nello stimolare l'intelligenza dell'alunno ad acquisire ciò che ancora non conosce, mediante segni ed esempi sensibili (aspetto attivo dell'insegnamento).

Per Agostino il vero maerstro è quello interiore, quella luce di verità che viene da Dio.

L'opera del maestro umano è limitata a favorire, mediante segni, cioè parole o gesti, il riconoscimento di quella verità che già possediamo in noi.

Egli stimola alla ricerca, suscitando la curiosità, l'interesse e interrogando, fa cosciente il discepolo dei concetti acquisiti (la verità nasce dal di dentro, anche con l'aiuto di stimoli esterni).

Per Tommaso è l'intelletto agente personale che illumina la cognizione umana.

Il discepolo impara con il proprio sforzo, il maestro lo aiuta ad acquisire ciò che ancora non conosce, mediante segni ed esempi sensibili.

San Tommaso mira a integrare l'aristotelismo con il dato della verità soprannaturale.

L'integrazione dell'aristotelismo con il cristianesimo è guidata da uno spirito unitario il quale opera all'interno del sistema aristotelico per armonizzarlo con il ppiano della fede: suo intento principale è giustificare l'esistenza dei due mondi, quello razionale e quello soprannaturale, quello filosofico e quello teologico, salvaguardandone l'autonomia e gerarchizzandoli nello stesso tempo.

Il principio dal quale Tommaso muove a questo riguardo è quello della diversità dell'essere di Dio dall'essere che da Dio deriva; (il principio cioè dell'analogicità dell'essere).

Su questo presupposto è fondato l'altro della dualità e dell'armonia tra ragione e fede).

La fede guida l'uomo al suo fine ultimo, Dio; essa supera la ragione, ma non l'annulla né la rende inutile.

Ogni realtà è simbolo di materia e forma: a differenza di Aristotele, Tommaso attribuisce alla materia una maggiore positività: la materia non è pura potenza, ma realtà effettiva creata da Dio e costituisce il principio d'individuaazione tra gli individui appartenenti alla medesima specie.

L'anima è la forma del corpo; in polemica con gli agostiniani, Tommaso non concepisce come essere completo né la sola anima, né il solo corpo umano, ma l'unione sostanziale tra i due.

Su questa dottrina, Tommaso fonda i principi cristiani dell'immortalità dell'anima e della resurrezione della carne.

Sulla psicologia è fondata la teoria della conoscenza, che è un passaggio dalla potenza all'atto.

Dalla metafisica e dalla psicologia derivano l'etica tomistica, che è uno sforzo di armonizzare l'intellettualismo greco con il volontarismo cristiano, e la politica.

Nella filosofia della politica tomistica, pur riconoscendo il valore positivo delle società umane, si propone di giustificare la perfetta razionalità della subordinazione dello Stato alla Chiesa.


Edited by marî - 12/11/2017, 18:24
 
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